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GIUGNO-LUGLIO 2019 AUTOMAZIONE OGGI 415 41 development manager in Panasonic, la decisione di diventare ingegnere è stata esclusivamente pratica. “Stavo cercando qualcosa da studiare che alla fine mi potesse assicurare un lavoro. Sa- pevo che come esseri umani avremmo sempre avuto bisogno di trasporti e comunicazioni multimediali, quindi vo- levo assicurarmi un’esperienza in un’a- rea trasversale. Per questo, una laurea in ingegneria elettronica era perfetta”. Nonostante il loro successo, entrambe, nel corso della loro carriera, hanno vis- suto pregiudizi inconsci dovuti alle per- cezioni tradizionali dei ruoli di genere. Come ricorda Senko: “Durante l’incon- tro con un cliente il mio collega si è presentato come tecnico commerciale e io come esperto tecnico. Tuttavia, ini- zialmente, il cliente ha indirizzato tutte le sue domande tecniche al mio collega. Cambiando presto registro quando ho risposto a tutti i suoi quesiti”. Rileva però che questi atteggiamenti stanno mutando. “Talvolta i clienti difficili sem- brano più interessati quando c’è una donna nella stanza che parla il loro stesso linguaggio tecnico: ritengo che questo sia positivo. Il fatto di essere di- versa da loro mi ha permesso di conclu- dere accordi e di negoziare condizioni migliori. So di cosa hanno bisogno per- ché sono un ingegnere come loro: sem- brano reagire bene quando sanno che posso rispondere a tutte le domande tecniche che pongono”. Ann-Marie Bayliss trova la sua carriera inebriante, aggiungendo che la velocità con cui la tecnologia sta cambiando fa parte del gioco. “Ci sono tantissime op- zioni e possibilità nell’elettronica, ma è fondamentale trovare un mentore, cer- care modelli di ruolo e non aver paura di chiedere supporto. Una donna inge- gnere che assiste le colleghe più giovani agli inizi della loro carriera può dare molto più che un po’ di fiducia alle neo- laureate. Vedere la realtà del lavoro, ge- stire situazioni difficili o semplicemente avere qualcuno che capisce la pressione di un ambiente dominato dagli uomini, può essere cruciale nei primi mesi”. Abilità e merito Senko ritiene che sia importante diffon- dere il messaggio che l’ingegneria non ha nulla a che fare con i cacciaviti. Am- mette di aver preso in mano un caccia- vite per la prima volta solo alla fine del suo corso di laurea triennale e aggiunge: “Per me è molto più una questione di matematica. Se sai fare matematica, puoi fare l’ingegnere. Se non sai fare matema- tica, ma puoi impararla, allora puoi fare l’ingegnere”. “Quando ho iniziato il mio corso di lau- rea ero una delle tre sole donne in un gruppo di oltre 200 persone ed ero l’u- nica a non avere alcuna esperienza in in- gegneria elettrica. Tutti gli altri si erano dati da fare nel tempo libero, io ero com- pletamente impreparata. Questo è stato Le ragazze sono veramente meno interessate o propense verso le materie Stem (Science, Technology, Engineering and Mathematics)?

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