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AUTOMAZIONE OGGI 414 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA 93 tendenze S SI tradizionali metodi perimetrali sono ormai obsoleti e gli at- tacchi sono sempre più sofisticati. È qui che entrano in gioco l’User Entity Behavior Analytics (Ueba), in grado di fornire agli utenti un accesso basato sul contesto e la Security Orchestra- tion and Automation Response (Soar), che garantisce che gli attacchi siano risolti rapidamente con un interventomanuale minimo. I dispositivi mobili sono diventati una grande fonte di violazioni informatiche e, di conseguenza, sono nate una serie di tecnologie per aiutare amitigare questeminacce. No- nostante questo possa sembrare positivo, crea un ambiente estremamente complesso, con una proliferazione di sistemi di sicurezza non integrati tra loro che lasciano le informa- zioni senza protezione. Queste ‘nuvole’ di informazioni sono divise in silo tra le diverse funzioni aziendali: risorse umane, IT, marketing, vendite, ecc., per cui dove l’IT si concentrerà storicamente sui dispositivi e sui dati a essi associati, le altre business unit si concentreranno sulle applicazioni e i dati che riguardano la propria area. Le aziende hanno invece bisogno di una visibilità completa sull’intero digital workspace, dagli endpoint, alle app, alle reti e alla user experience, per consentire loro di individuare cosa funziona e cosa no nell’ambiente e adottare un approccio di sicurezza zero trust. Perché abbiamo bisogno dell’AI? La comprensione dell’importanza dei dati sul posto di lavoro è ormai ampiamente diffusa. Ma, affinché i dati abbiano senso per la nostra attività, abbiamo bisogno di trovare mo- delli all’interno dei dati che determinino la nostra linea d’a- zione. Solo di recente, i sistemi si sono evoluti per analizzare questi dati su larga scala, correlarli al dipendente e applicarli a un contesto aziendale. In che modo l’AI può aiutare le aziende a rimanere al passo con le minacce informatiche che ci troviamo ad affrontare? Ormai la forza lavoro richiede accesso ai sistemi e alle appli- cazioni in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo. Di contro, dalla moltiplicazione dei dispositivi deriva anche un numero maggiore di complessità, che rende le aziende ancora più vulnerabili alle minacce. La quantità di dati generati attra- verso le interazioni dei dipendenti - il tempo di login, da quale posizione è stato effettuato l’accesso a un dispositivo, quale dipartimento accede a quale applicazione - dà luogo a miliardi di singoli eventi e terabyte di dati e gli esseri umani non sono in grado di correlare manualmente queste infor- mazioni in modo coerente. Ecco perché le aziende devono sfruttare l’intelligenza artificiale per ricavarne insight e poter così rispondere ai problemi di sicurezza più importanti. L’au- tomazione implica poi che l’azione appropriata sia eseguita automaticamente, indipendentemente dal fatto che ci si trovi di fronte a un’app che nega l’accesso a un individuo o a un aggiornamento di patch per un particolare gruppo di dispositivi. Le organizzazioni stanno iniziando a rendersi conto che, per offrire un vero valore all’utente finale a un budget simile all’attuale, se non ridotto, devono rivolgersi all’intelligenza artificiale. Casi d’uso specifici includono: efficienza e rimo- zione dei processi manuali; automazione della Soar (Secu- rity Orchestration and Automation Response); automazione della user experience basata sul contesto. Quali saranno i benefici per le imprese? In ambito retail, ad esempio, saremo in grado di identificare se un terminale per il pagamento con la carta di credito non funziona e prevedere piani di back up sulla base di diversi scenari possibili. Il settore sanitario sarà in grado di fornire ai propri medici l’ambiente più sicuro per consentire loro di offrire una migliore assistenza al paziente attraverso il lavoro da remoto, con la certezza che i dati dei pazienti non saranno compromessi. E i vantaggi non riguardano solo le imprese: la gestione dei sensori nelle smart city o il miglioramento della sicurezza dei dati nei distretti scolastici sono altri casi d’uso per un servizio completo basato sul cloud e guidato dall’intel- ligence in grado di offrire com- pleta visibilità. Come spiega Brian Troudy, director, Net- working and Infrastruc- ture di Corona-Norco Unified School District, Workspace ONE intel- ligence di VMware, fornirà all’organiz- zazione un modo per automatizzare la sicurezza e dare accesso alle metri- che che aiuteranno a migliorare l’esperienza utente per insegnanti, amministratori e studenti: “È una vittoria per tutti”. In conclusione, è tempo che i moderni ambienti di lavoro uti- lizzino strumenti di gestione mo- derni e un rilevamento automatico delle minacce, perché le risposte di sicurezza diven- tino parte dello spostamento in atto verso una forza lavoro più orientata all’intelligenza artificiale. I dipendenti richiedono alle aziende gli strumenti e i disposi- tivi più recenti, per avere accesso con un solo clic alle risorse aziendali, senza rinunciare però a elevati livelli di sicurezza, e l’unico modo in cui questa situazione può essere raggiunta è sfruttando l’AI. Dobbiamo però ricordarci che, da sola, l’in- telligenza artificiale si ridurrà a essere l’ennesimo servizio isolato: sarà possibile estrarre il suo vero valore solo quando sarà inserita in un ecosistema integrato di API. VMware - www.vmware.com/it Foto tratta da www.pixabay.com

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