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APRILE 2019 AUTOMAZIONE OGGI 413 85 Rimanere sempre aggiornati sulla tecnologia e migliorare le competenze acquisiste con la possibilità di condividere standard, linee guida, strumenti con un linguaggio comune: l’opportunità di sviluppare soluzioni innovative nel campo dell’informatizza- zione dei prodotti e dei processi specifici per la definizione del programma comune di rete. Serve anche rendere più operativa la figura del ricercatore universitario che dovrà essere inserito all’interno del gruppo di lavoro aziendale. Sono più attive le com- petenze tipiche di un ambiente produttivo caratterizzato da com- plessità e flessibilità: il ‘risolutore dei problemi’, l’analisi critica, la capacità di coinvolgimento dei gruppi di lavoro interdipendenti, la capacità di gestire i processi. Le imprese sono chiamate a svi- luppare nei propri collaboratori la formazione necessaria a gestire in modo efficace le tecnologie abilitanti per l’adozione dei nuovi modelli produttivi e organizzativi, al fine di sfruttare al meglio le potenzialità offerte dalla smart manufacturing. Diviene indi- spensabile la connessione tra processi aziendali, capitale umano e competenze, affinché siano attivati percorsi di formazione in linea con le necessità richieste e non interventi una tantum di breve termine. Un altro aspetto molto importante riguarda l’in- serimento non preciso delle competenze. Anche quando le com- petenze esistono, non sono utilizzate spesso in maniera ottimale. Per superare tali problemi sono necessarie iniziative per la forma- zione a livello di scuole superiori e di università, possibilmente cercando una direzione governativa che fornisca delle direttive di massima. Bisogna attivare una formazione più inclusiva e ac- cessibile a tutti, per esempio sensibilizzando gli adulti sull’impor- tanza della formazione, informandoli sulle opportunità disponibili e incoraggiando le aziende a formare. Abbinare la formazione ai fabbisogni, ad esempio, assicurandosi che imprese e manager facciano buon uso del patrimonio informativo esistente secondo le necessità. È opportuno migliorare la qualità della formazione, uniformando gli standard di qualità dei sistemi di accreditamento regionali, e pubblicando informazioni sulla qualità degli enti di formazione e finanziamenti adeguati con l’uso di risorse pubbli- che. L’adeguata formazione verso giovani e meno giovani per- mette così di attivare manager dotati di competenze specifiche per guidare la trasformazione digitale di un’azienda: esperti in grado di esprimere una precisa mappa e guidare il cambiamento organizzativo e tecnologico di un’azienda; parlare con chi pro- getta i prodotti e i processi produttivi, per identificare il bisogno e l’opportunità di applicazione delle nuove soluzioni per l’auto- mazione industriale; organizzare in modo positivo lo sviluppo di tecnologie di automazione garantendo una precisa gestione del progetto e del team coinvolto nell’attività d’innovazione. Automazione industriale: analisi generale sulla formazione Abbiamo incontrato alcune aziende dell’automazione industriale e con loro abbiamo cercato di analizzare la situazione generale legata alla formazione. Riportiamo le opinioni degli intervistati: Matteo Cocco , Euromed Academia Programs specialist di Das- sault Systèmes ( www.3ds.com/it ); Massimiliano Grazia ; appli- cation engineer manager e principale referente per progetto AcadeMy di Mitsubishi Electric ( it3a.mitsubishielectric.com ) ; Gian- francoMereu , responsabile rapporti con le Scuole e Università di Schneider Electric ( www.se.com/it ); Ivano Toffoletti , presidente di SDProget Industrial Software ( www.sdproget.it ). Automazione Oggi: Le aziende di automazione come possono sup- portare l’Industria 4.0 a livello di formazione. Bastano corsi specifici, laboratori? Matteo Cocco: Ci sono diverse dimensioni da considerare, sup- portare l’innovazione a livello di formazione è strategico per le aziende per cogliere le opportu- nità del rinascimento dell’Industria. Occorre per prima cosa mettere in piedi delle best practice che le aziende possano seguire per svi- luppare le competenze necessarie. Riguardo alla dimensione dei contenuti, oggi sono importanti i corsi in aula ma ci sono anche tutti i presupposti per erogare dei corsi online di ottimo livello. Un modo per supportare la formazione sarebbe quello di trasformare i classici MOOCs (Massive Online Open Courses) statici e unidire- zionali in ambienti immersivi e interattivi dove i modelli 3D com- pleti di logica supporteranno l’apprendimento. Grazie alle nuove tecnologie è possibile replicare in virtuale dispositivi fisici (robot, celle automatiche, etc.), quindi creare un vero e proprio Virtual Twin comportamentale. Così facendo i partecipanti al corso pos- sono fare pratica sul modello digitale e poi validare i loro esercizi sul dispositivo fisico direttamente in laboratorio o in remoto ma- gari vedendolo tramite una webcam sullo schermo del loro PC. L’idea è quella di replicare gli accessi alla tecnologia digitale senza replicare i dispositivi fisici che sono molto più costosi e soggetti a guasti se utilizzati per fare degli esercizi. Il Virtual Twin diventa il punto d’ingresso per diverse attività di formazione siano esse mi- rate alla progettazione, alla produzione o alla manutenzione. Una volta che si ha sotto controllo il gemello virtuale del prodotto, che diventa il materiale didattico del corso, si può interagire con esso anche attraverso tutti gli strumenti di VR quali le camere virtuali, i visori etc. Così facendo si massimizza l’esperienza diretta con quello che sarà l’oggetto fisico del lavoro quotidiano. Massimiliano Grazia: Noi crediamo fermamente che la forma- zione sia il modo migliore per diffondere cultura e ridurre gli skill gap creati dall’avvento del paradigma 4.0. Per questo abbiamo creato nella sede di Agrate Brianza una Demo & Training Room che ci ha permesso di disporre di una sede molto funzionale nella quale è stato attivato il progetto chiamato AcadeMy. Il progetto comprende percorsi formativi standard e percorsi personalizzati sulle esigenze dei clienti rivolti a diffondere la cultura dell’auto- mazione e della digitalizzazione a un pubblico vasto, che va da studenti degli istituti superiori o universitari, ai system integrator, costruttori di macchine ed end user. Gianfranco Mereu: Le aziende di automazione possono dare un grande contributo allo sviluppo di competenze specifiche per l’In- dustria 4.0 attraverso iniziative che affrontino questa sfida su più livelli. C’è un tema di competenze di partenza, che va sviluppato a partire da un rinnovato rapporto con il mondo della scuola e della formazione universitaria o specialistica. Un elemento di riqualifi- cazione professionale degli operatori che lavorano in situazioni in cui si attivano percorsi di innovazione e trasformazione digitale; infine c’è un tema di e-leaderhsip, in altre parole di sensibilizza- zione e ‘formazione’, in senso lato, che riguarda le persone che Matteo Cocco, Dassault Systèmes

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