AO_413

APRILE 2019 AUTOMAZIONE OGGI 413 74 ambiare le ruote di un treno in corsa a tutta velocità è la sfida di Dunkermotoren. Nonostante quest’imma- gine sia solo simbolica, ciò rappresenta quali siano le sfide da superare per continuare ad andare avanti e, in futuro, poter aumentare sempre più la velocità. Le ruote sono il software e l’hardware di un servomotore c.c. Senza queste, nessun servomotore si muove ed è su questo che si ba- sano tutte le funzionalità. Di conseguenza i componenti principali vengono sostituiti quando la domanda è elevata. Ed è proprio qui che la sfida ha inizio. La retrocompatibilità deve essere garantita, ma allo stesso tempo i drive devono avere nuove caratteristiche, così da poter rimanere tecnologie all’avanguardia per molti anni. Questo è l’obiettivo che le compagnie si prefiggono di continuo. Ma come ha fatto Dunkermotoren a raggiungere l’obiettivo? Dunkermotoren sviluppa e produce servomotori c.c. integrati, ba- sati su motori c.c. brushless da circa vent’anni. Nel corso di questi anni sono state create, sviluppate e ottimizzate diverse funziona- lità. Tutte queste funzionalità sono state inizialmente esaminate in modo accurato. Fin dall’inizio è stato chiaro quanto estesa do- vesse essere la base di un nuovo motore. Le richieste di diverse centinaia di clienti sono confluite negli sviluppi precedenti ed è stato necessario mapparle di nuovo. Tutte queste funziona- lità, quindi, sono ancora richieste o possono essere sostituite da quelle nuove? Come ci possiamo preparare per le nuove feature che verranno richieste in futuro? Questa domanda ha aperto la strada a un nuovo modo di pen- sare, passando da un sistema rigido che aggiunge una funzione dopo l’altra, a un sistema modulare in cui le funzionalità possono essere combinate quando necessario. Questo sistema è stato in- tegrato non solo a livello software ma anche hardware. La flessi- bilità è emersa durante lo sviluppo. Il risultato è una piattaforma di controllo motori (MCP) capace di riflettere tutte le precedenti funzioni e, allo stesso tempo, in grado di reagire inmodo flessibile alle nuove esigenze. Con lo scopo di creare una piattaforma che non diventasse ob- soleta nel tempo, è stata scelta l’ultima generazione di proces- sori a 32 bit. Questo permette di utilizzare le esistenti funzioni in modo sempre più efficace e di introdurne di nuove, non possibili precedentemente. Le etichette elettroniche, inoltre, sono solo l’i- nizio. Oltre ai dati del motore, le etichette indicano anche i dati complessivi dell’intero drive, compresi riduttore, encoder e freno. Inoltre, in futuro, saranno possibili anche drive con sicurezza fun- zionale, Industrial Ethernet ad alta prestazione o libera assegna- zione di input e output digitali, input e output veloci per i segnali dell’encoder, completamente integrati nel corpo motore. La domanda sorge spontanea, chi dovrebbe pagare? Dunkermo- toren è sempre stata sinonimo di drive system molto economici. Questo bilanciamento è stato applicato anche nello sviluppo della nuova piattaforma. In futuro, ci saranno due tipi: dMove : progettati per l’efficienza economica, i drive dMove pos- C AO S P E C I A L E Michael Burgert Motore tedesco Foto tratta da www.pixabay.com Dunkermotoren ha lanciato la nuova piattaforma per controllo motori MCP

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