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APRILE 2019 AUTOMAZIONE OGGI 413 114 TECH BOYS AND GIRLS AO Lucilla La Puma a dottoressa Rosaria Puglisi classe ‘72 si laurea in fisica nel 1996 all’Università di Catania, dove ancora oggi vive e lavora come ricercatrice presso il CNR, a parte un anno trascorso in America, all’Università Caltech di Los Angeles, nel corso dell’ultimo anno del suo dottorato di ricerca. Le abbiamo chiesto di parlarci del suo lavoro, che come ogni ricercatore, porta avanti con passione e con slancio e dei suoi progetti di vita e di lavoro. E perché no anche di qual- che sogno nel cassetto. Intanto quale è il tuo progetto più importante? Il progetto di ricerca a cui sono più legata, ci spiega Rosaria, è quello delle celle solari a nanostrutture di silicio. Nel 2010 ho iniziato questa avventura professionale, spinta da motivazioni etiche, perché convinta di voler dare una mano all’ambiente, e da motivazioni scientifiche, perché il fotovoltaico ha suscitato un forte interesse nel settore della fisica, proprio in quel periodo. Per creare dei dispositivi più efficienti e avanzati, che possano assorbire meglio la luce del sole e di conseguenza generare più energia elettrica, a parità di area, ho pensato di sfruttare le nanotecnologie. Ho quindi sintetizzato dei materiali che hanno la forma di ‘fili’, cioè strutture uno-dimensionali, ma con dimensioni piccolissime, dell’ordine del mi- liardesimo di metro. I nano-fili crescono con orientazioni casuali rispetto al substrato e per questo motivo assomigliano a delle foreste. E proprio come le foreste che ci riparano dal sole facendo ombra, le nano-foreste intrappolano la luce, consentendo al silicio, il materiale di cui sono costituite, di ‘accoppiarsi’ bene con lo spettro solare, generando di conseguenza più fotoportatori, cioè maggiore corrente elettrica. Come secondo passo, ho quindi realizzato ‘in-house’ dei prototipi di celle solari che sulla superficie contengono i nano-fili. I primi dispositivi generavano un miliardesimo di corrente. Lavorando e perfezionando la tecnologia sono arrivati adesso al milliampere. Un progetto che come ricercatrice sogni di realizzare anche in un prossimo futuro? Mi piacerebbe ‘mettere alla prova’ quanto studiato e realizzato in questi anni, inserendo questi nano-materiali all’interno di dispositivi ancora più evoluti, magari con la collaborazione di un team internazionale. Per questo motivo sto trasformando le mie idee in proposte progettuali, al fine di ottenere dei finanziamenti dalle industrie o dall’Unione Europea. Cosa significa fare il ricercatore oggi in Italia? Mi occupo di micro e nano-tecnologie nell’ambito del fotovoltaico e della microelet- tronica. Il settore ha molte applicazioni industriali, e questo dovrebbe incentivare lo Stato italiano a supportare e finanziare questo ambito della ricerca. Purtroppo questo non accade. La ricerca viene spesso finanziata soprattutto dall’Unione Europea o dalle industrie. Questo significa che purtroppo molto del nostro tempo viene tolto alle attività di laboratorio e dedicato appunto alla ricerca dei finan- ziamenti. Inoltre, viviamo molto la competizione sia a livello locale, perché la progressione di carriera è difficile e poco sostenuta, sia a livello internazionale, perché i finanziamenti di cui parlavo spesso vanno a gruppi stranieri molto forti dal punto di vista della visibilità e della competitività. Un sogno nel cassetto per la tua vita ce lo confidi? Intanto essere mamma di Elena e Marco i miei due figli di diciassette e dodici anni mi pone come obiettivo primario di non precludergli nulla, a riguardo del loro futuro e del loro percorso di studi. Per questo ma anche per la mia soddisfazione professionale sono aperta a nuove esperienze e a nuovi percorsi di lavoro e di vita, laddove anche questi mi portino fuori dall’Italia. Anche perché personalmente sostengo che l’incontro con altre culture non possa che arricchirci. Ci accontentiamo di quello che ci ha detto, lasciando segreto, come è giusto che sia, il sogno nel cassetto. L Rosaria Puglisi Rosaria A. Puglisi ha conseguito la Laurea (cum laude) in Fisica nel 1996 e il dottorato in Scienza dei Materiali nel 2000 presso l’Università di Catania. Durante il dottorato ha lavorato per un anno con il prof. Harry Atwater all’Università del Cal- tech, Pasadena (Los Angeles). Dopo il dottorato ha ottenuto due borse di studio da STMicroelectronics e una da Infm, e una posizione di Assegno di Ricerca dall’Università di Catania. Dal 2001 Rosaria è una ricercatrice del CNR-IMM, dove ha sviluppato le seguenti attività: litografia dei copolimeri (dal 2005); dopingmolecolare (2011); fabbricazione e caratterizzazione di celle solari basate su nanostrutture di Si (2012). Ha tenuto 6 seminari su invito a conferenze internazionali e una all’Università di Paderborn; collabora con STMicroelectronics, Tyndall e con diverse università italiane e straniere. È anche responsabile del Laboratorio per il solare e del Laboratorio per la litografia a copolimeri; è o è stata responsabile scientifica di diverse borse di studio o di assegni di ricerca e co-tutor di 8 tesi di dottorato e 5 tesi di laurea; è esperto scientifico per il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero dell’Università e il VQR; ha prestato servizio in più di 30 commissioni di valutazione per l’erogazione di borse di studio, assegni di ricerca e contratti di collaborazione, per alcuni anche in qualità di presidente; è autrice di più di 50 articoli, due articoli di review, due capitoli di libri e un brevetto internazionale. Ha organizzato simposi in convegni a carattere scientifico e tenuto svariati corsi di insegnamento per studenti post-laureati.

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