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MARZO 2019 AUTOMAZIONE OGGI 412 88 AO TAVOLA ROTONDA le proprie competenze con nuove certificazioni e qualifiche per ge- stire e far funzionare le macchine. L’adozione di tecnologie innova- tive volte a migliorare la produzione aiuta a incrementare l’efficienza e a mantenere costi competitivi e consente di creare nuovi posti di lavoro a livello locale, evitando di trasferire le produzioni all’estero. Selva: La rivoluzione dei cobot ha il pregio di mettere uomo e robot all’interno dello stesso spazio di lavoro in un ambiente, appunto, collaborativo e sicuro. Ma il punto, a mio avviso, non è tanto se la robotica diventerà più o meno colla- borativa, ma se le competenze degli operatori di produzione sapranno evolversi. Il lavoro del futuro vedrà affievolirsi sempre di più la rigida distinzione tra colletti bianchi e colletti blu, dal momento che tutte le mansioni sono destinate a mo- dificarsi profondamente. L’operaio di cui tante aziende italiane hanno bisogno già oggi (e che faticano a trovare) dovrà avere competenze di- verse da quelle che ancora oggi sono fissate nell’immaginario collettivo. Non è un caso che i pilastri tematici dell’edizione 2019 di SPS Italia saranno proprio la robotica e il tema dell’evoluzione delle competenze. La fiera per l’automazione e il di- gitale per l’industria, a Parma dal 28 al 30 maggio, darà a giovani stu- denti la possibilità di una visita guidata e aule didattiche, e ospiterà un intero padiglione, il 4.1, interamente dedicato alla robotica e alla meccatronica. Filippis: A oggi è difficile avere una stima realistica del mercato dei soli robot collaborativi, dovuta anche a uno slancio iniziale che ha visto spesso l’impiego di cobot per applicazioni non perfettamente centrate. In tale contesto, la diffusione dei cobot nell’industria as- sumerà sicuramente un aspetto sempre più importante anche in termini di vendite, mantenendo però delle quantità nettamente in- feriori rispetto ai robot tradizionali, che resteranno protagonisti della scena industriale, anche se con sempre maggiore predisposizione di questi ultimi ad aprirsi a nuove forme applicative che richiederanno equipaggiamenti di sicurezza esterni. Caratteristica distintiva del cobot è il nuovo concetto di robot, non alternativo all’uomo ma che con esso possa condividere lo spazio di lavoro. In tale ottica, la robo- tica non deve essere vista come una minaccia ma come un’opportu- nità per ottimizzare la competitività aziendale e, dunque, espandere le attività creando nuovo potenziale di impiego. A.O.: Il connubio robotica + AI rappre- senta davvero una rivoluzione senza precedenti che rischia di eliminare più posti di lavoro di quanti ne verranno creati? Quali opportunità lavorative si apriranno ai lavoratori sostituiti dai robot? Gotfredsen: Gli sviluppi di robo- tica e intelligenza artificiale stanno inaugurando una nuova era che in- fluenzerà profondamente il modo di vivere e lavorare e la capacità di pro- grammare i robot in base ai differenti compiti e alla loro complessità. I dati sono positivi, con un aumento netto di 58 milioni di posti di lavoro e se pensiamo che l’intelligenza artificiale implica importanti ulteriori tecnologie, quali ad esempio Big Data e machine learning, ci saranno ruoli tecnici dedicati alla loro gestione e implementazione, mentre chi sarà ‘sostituito’ dai robot lo sarà solo fisicamente, perché potrà dedicarsi ad attività più smart, come la creazione di nuovi prototipi o applicazioni tecnologiche. Filippis: Quando l’intelligenza artificiale viene applicata a prodotti di automazione altamente adattabili, come ad esempio i robot, ciò ne semplifica l’utilizzo e non solo, permette di integrarli in modo ve- loce ed efficiente nei sistemi produttivi e di montaggio. Il risultato è una soluzione collaborativa, versatile, sicura e affidabile in grado di incrementare la produttività e ridurre i tempi e i costi di produzione. Grazie alle tecnologie di intelligenza artificiale, le automazioni più complesse diventano facilmente gestibili, anche da operatori non esperti. Il connubio tra integrazione in una piattaforma performante e confronti intelligenti dei processi favoriscono l’interfaccia con i si- stemi IT che espandono il concetto classico di robotica a sistemi di manutenzione predittiva e fabbriche che rispondono in tempo reale a variazioni di quantità, varietà e tempistiche dei lotti di produzione. Se sotto il profilo manageriale, l’AI è considerato come tecnologia abilitante per ottenere un vantaggio competitivo sul mercato e op- portunità per la creazione di nuovi posti di lavoro, il sentimento co- mune di chi con robot e AI dovrà collaborare è differente. Anche in tal senso è quindi fondamentale formare e riqualificare il personale aziendale trasferendo la potenzialità dell’inesorabile processo inno- vativo in atto. Giordani: Ritengo che il connubio robotica e intelligenza artificiale rivoluzionerà il modo di lavorare, e magari sposterà l’occupazione tra i diversi settori, piuttosto che farla diminuire in senso stretta- mente numerico. L’AI si basa sul concetto di evoluzione, nel mercato del lavoro e nelle competenze. Questo processo chiaramente deve andare di pari passo con una formazione del personale, o meglio delle persone, che dipende dalle aziende ma non solo, dal sistema Paese in primis. Redavide: Sfatando un mito, il con- nubio robotica + AI non rischia di eli- minare posti di lavoro. Anzi, mentre le mansioni più pesanti, ripetitive e rischiose continueranno a essere svolte dai robot, l’operatore, prose- guendo la formazione in azienda, acquisirà skill idonei ai requisiti del mercato. Nasceranno così nuove professionalità, che andranno a oc- cupare la fascia più alta del lavoro e a generare un valore aggiunto in set- tori ad alta tecnologia. Per chi opera con i robot, in particolare, Yaskawa propone dei corsi mirati, centrati sui temi della programmazione, della tecnologia di comando e di con- trollo, della manutenzione e dei software dedicati alla robotica. Selva: Tutto dipende da quanto sapranno essere efficaci i pro- grammi di formazione e re-training. Per ora possiamo dire che ci sono significativi esempi, anche in Italia, di aziende e lavoratori che hanno investito nello sviluppo delle nuove competenze, creando così le condizioni per mettere realmente l’uomo al centro del per- corso di digital transformation dell’azienda. • Francesca Selva, Messe Frankfurt Italia Alessandro Redavide, Yaskawa Italia Shermine Gotfredsen, OnRobot

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