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MARZO 2019 AUTOMAZIONE OGGI 412 86 AO TAVOLA ROTONDA Nicola Giordani, sales executive robot di Fanuc Italia ( www.fanuc. eu/it ); Shermine Gotfredsen, CSO di OnRobot ( www.onrobot.com ) ; Alessandro Redavide, marketing & communication manager di Yaskawa Italia ( www.yaskawa.it ) e Francesca Selva, vice president marketing & events di Messe Frankfurt Italia ( www.messefrankfurt.it ) . Automazione Oggi: Pur se con tassi di crescita differenti, la percen- tuale di robot per numero di lavoratori sta aumentando in tutto il mondo industrializzato. La percezione dell’impatto della diffusione dei robot sul futuro dell’occupazione sembra però risentire del conte- sto socio-culturale, assumendo una connotazione tendenzialmente negativa nel mondo occidentale e generalmente più ottimistica nei Paesi asiatici. Come credete che influirà l’automazione robotica sul futuro dell’occu- pazione in Italia? Nicola Giordani: Sicuramente la differente cultura occidentale e orientale, così come la storia industriale di queste due aree geogra- fiche, influisce su questa percezione, ma non va nemmeno dimen- ticato che queste due aree presentano tassi di crescita abbastanza diversi, cosa che non può non avere ripercussioni sulla percezione del mondo del lavoro e dell’industria in generale. Da un lato l’Oriente, ancora in netta crescita sebbene non più a due cifre, dall’altro l’Oc- cidente, dove il tasso di crescita è minore. Una delle conseguenze di questa differenza è che in Europa è di gran lunga più sentita la paura di perdere posti di lavoro e la (non) occupazione è in effetti in alcuni casi un problema, non tanto a causa della robotizzazione quanto per via della perdita di competitività generale delle aziende. Proprio con l’automazione invece si può riguadagnare competitività e tornare a far crescere le aziende, e quindi contribuire a risolvere anche il pro- blema dell’occupazione. A mio avviso in futuro il concetto di posto di lavoro fisso che ha caratterizzato gli scorsi decenni, andrà rivisto in un’ottica di flessibilità e fluidità dei ruoli in azienda. Shermine Gotfredsen: Secondo i dati raccolti nel report World Robo- tics 2018 redatto dall’International Federation of Robotics, la crescita dei robot nel mondo ha raggiunto il 31% nel 2017, con un maggiore incre- mento in Asia. L’Italia si è posizionata all’ottavo posto a livello mondiale e al quarto a livello europeo, con una densità di 185 robot ogni 10.000 la- voratori. Questi dati testimoniano la fiducia crescente in queste nuove tecnologie e l’importanza di attività di educazione e formazione del ma- nagement aziendale per sottolineare come l’affiancamento delle persone ai robot possa apportare reali benefici in termini di qualità, sicurezza ed efficienza. La significativa crescita che stiamo registrando in Italia deriva da di- versi fattori, tra cui gli incentivi garantiti dal Piano Industria 4.0 che hanno favorito gli investimenti e le iniziative intraprese dalle aziende che hanno installato nuovi macchinari, tra cui proprio i robot collabo- rativi, con numeri significativi anche nel segmento PMI. I robot stanno assumendo i compiti più ripetitivi e monotoni, con- sentendo ai dipendenti di potersi dedicare e concentrare su attività più complesse e strategiche per il business. Secondo noi questo trend continuerà in modo positivo, con un costante aumento delle implementazioni di robot e cobot come parte integrante dei processi produttivi, a supporto dell’efficienza, della riduzione dei tempi e del conseguente aumento della produttività aziendale. Marco Filippis: L’approdo della robotica in nuovi mercati e campi applicativi ha sicuramente suscitato in alcuni una serie di timori le- gati al mondo del lavoro. Tuttavia, bisogna ricordare che l’eredità portata dalle rivoluzioni industriali precedenti e confermata per quella attualmente in atto è che, a regime, il bilancio sui posti creati è nettamente positivo. L’innovazione tecnologica, e in particolare la robotica, danno uno slancio competitivo alle PMI che rappresentano la spina dorsale dell’industria italiana, favorendo fenomeni come quello del reshoring. Come in qualsiasi rivoluzione, anche quella che sta inesorabilmente attraversando l’industria manifatturiera ha il dovere di gestire la fase transitoria, focalizzando gli sforzi sull’in- cremento di formazione e sviluppo delle competenze. In tal senso, le politiche nazionali tendono a incentivare le aziende a investire non solo in soluzioni ma anche sull’allineamento degli skill interni. Mitsu- bishi Electric, ad esempio, ha realizzato un calendario corsi rivolto agli utilizzatori che necessitano di formazione di livello medio alto e ha istituito la ‘Mitsubishi Electric AcadeMy’ con la quale ha dato forma al ‘Progetto scuola’ che propone alle classi quarte e quinte di alcuni istituti tecnici giornate di formazione focalizzate sulla simulazione di applicazioni di robotica e di controllo. Francesca Selva: Investire in innovazione, e in particolare in automa- zione e robotica, per aumentare la produttività è l’unica strada che le aziende italiane hanno per rilanciare la propria competitività sugli Nicola Giordani, Fanuc Italia Previsioni dell’impatto dell’automazione sul futuro dell’occupazione. Percentuali delle attività lavorative che verranno rimpiazzata dall’automazione tra il 2016 e il 2030 per diversi Paesi (fonte: McKinsey)

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