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ordinativi dovrebbero crescere a un ritmo compreso tra l’1 e l’1,5%. Con queste interessanti e positive informazioni abbiamo incontrato il presidente Enrico Aureli dell’associa- zione Ucima ( www.ucima.it/uc-it ) e ab- biamo posto alcune domande. Automazione Oggi: Oltre ai tedeschi quali altri costruttori di macchine sono in concorrenza? Quali sono i principali pregi tecnologici e non dei costruttori italiani sui mercati internazionali? Enrico Aureli: Non ci piace pensare troppo alla concorrenza, sia dei nostri colleghi tedeschi sia di altri compe- titor emergenti. Di sicuro dobbiamo pensare a consolidare la nostra quota di mercato, in un contesto sempre più agguerrito e competitivo. Vogliamo misurarci sul campo con le altre aziende, ad armi pari: i clienti decide- ranno poi chi premiare. La leadership italiana si basa sempre su quattro forti capisaldi: l’elevato livello tecnologico e qualitativo delle soluzioni proposte, l’estrema personalizzazione e fles- sibilità delle macchine, un puntuale servizio di assistenza post-vendita sui mercati mondiali, la forte competitività interna. A.O.: Le aziende italiane di macchine automatiche sono di dimensione ridotte. Per migliorare la loro penetrazione inter- nazionale quali consigli darebbe? Aureli: Il tema delle dimensioni azien- dali adeguate per affrontare al meglio la sfida globale è stato più volte affron- tato in associazione e l’indicazione è sempre quella, anche suffragata dai numeri, che parlano di performance decisamente migliori registrate dalle aziende maggiori: riflettere seriamente su alleanze, fusioni, partnership. Ucima è a questo proposito disponibile per seguire le aziende in questo processo, mettendo a disposizione strumenti e professionisti. Detto questo, siamo al- tresì consapevoli che il sistema Italia è risultato negli anni vincente anche gra- zie alla convivenza di grandi gruppi e di piccole e medie imprese altamente specializzate che offrono, nel com- plesso, un’intera gamma di macchinari per tutte le tipologie di prodotto. A.O.: Una sua analisi sull’attività degli ultimi anni dell’associazione Ucima, sempre in positivo fermento. Aureli: L’associazione è in continua evoluzione e, anno dopo anno, ritengo stia diventando sempre più un punto di riferimento per tutte le aziende del settore. Aumentano il livello e la qualità dei servizi offerti, così come la rappresentatività e la centralità di Ucima nelle questioni politiche e di rappresentanza, tecniche e legisla- tive, promozionali e di comunicazione. Senza dimenticare le attività relative al nostro Centro Studi, che monitora costantemente tutti i mercati, e alla formazione di alto profilo che propo- niamo attraverso SBS (la nostra scuola dei beni strumentali). Ovviamente non dobbiamo ritenerci arrivati: le neces- sità delle aziende associate mutano in continuazione, così come le dina- miche del mercato globale nel quale operiamo. La struttura associativa è re- attiva e qualificata e la partecipazione interessata in Consiglio Direttivo; inol- tre, l’apporto intellettuale e strategico intellettuale e strategico dei miei colle- ghi imprenditori è la miglior garanzia per la crescita futura di Ucima. A.O.: Analizziamo i vari settori indu- striali come food, beverage, farmaceu- tico, cosmesi, chimico. In quale di questi ambiti ritiene ci sarà in futuro uno svi- MARZO 2019 AUTOMAZIONE OGGI 412 35

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