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PERTINA ASEM COPERTINA ASEM COPERTINA ASEM COPERTINA ASEM CO Renzo Guerra, amministratore delegato e scelte strategiche, la propensione all’innovazione, le competenze, l’esperienza nell’applicazione delle tecnologie digitali, insieme ai continui e rilevanti in- vestimenti in risorse umane e asset produttivi, hanno permesso ad Asem di confermare anche nel 2018 il trend di crescita registrato negli ultimi anni. Automazione Oggi: Nel 2019 ASEM festeggia 40 anni di atti- vità. Direttamente dall’Amministratore Delegato, nonché Socio fondatore della Società, un commento a questo importante tra- guardo. Renzo Guerra , amministratore delegato: 40 anni di vita per un’azienda effettivamente non sono pochi. Una sfida conti- nua, nella nostra dimensione di PMI, in mercati caratterizzati dalla presenza di multinazionali, superando le difficoltà di un contesto sistemico italiano oggettivamente difficile, so- prattutto nell’ambito delle tecnologie digitali. Un percorso ‘Uniqo’, caratterizzato dalla continua innovazione, vissuto con entusiasmo e sempre proiettati al futuro, cavalcando l’incredi- bile evoluzione dell’elettronica digitale. A.O.: Cosa intende per percorso ‘Uniqo’? Guerra: In effetti tutto il percorso di vita aziendale, indipen- dentemente dalla dimensione, è stato caratterizzato dalla forte identità tecnologica, spesso unica in Italia nei segmenti di mercato in cui l’azienda ha operato e sta operando, e al tempo stesso dalla capacità marketing - commerciale di dif- fondere capillarmente sul territorio italiano i prodotti ed il brand, non tipica delle PMI italiane. A.O.: Quali sono state le tappe più significative del percorso ‘Uniqo’? Guerra: Nel 1979, l’anno in cui ancora ventenne fondai l’Asem con alcuni amici, eravamo una start-up, ma forse in quegli anni non le chiamavano così, una piccolissima engineering che aveva l’ambizione innovativa di applicare la tecno- logia emergente dei microprocessori nell’automazione industriale. Ma l’attività di engineering non era la nostra vocazione ed ecco, tra la seconda metà degli anni ‘80 e la prima metà degli anni ‘90, l’exploit nel mercato emergente dell’IT, unica azienda italiana oltre alla grande Olivetti di allora, a progettare e produrre PC e server e a raggiungere una quota nel mercato italiano del 6%. L’evoluzione del mer- cato del PC verso logiche consumer evidenziarono l’inadeguatezza dimensionale della società, ma grazie al know-how e all’esperienza accumu- lati in quegli anni, ecco la decisione, primi e unici in Italia, di progettare PC industriali con l’intuizione e la convinzione che la piattaforma tecnologica del PC, dopo il mercato dell’Office Automation, avrebbe rivoluzionato anche quello della Factory Automation. Dopo aver raggiunto nella prima metà degli anni 2000 la leadership in Italia nella vendita dei PC in- dustriali, abbiamo sentito l’esigenza di specializzare l’attività in segmenti di mercato a maggior valore aggiunto. A.O.: È forse in quel momento che avete pensato ai mercati dell’Automazione di macchina e di processo? Guerra: Dall’analisi dei mercati di sbocco degli IPC, fra i quali i settori dei trasporti, militare, delle telecomunicazioni e altri, è emerso che l’azienda vendeva il maggior numero di PC In- dustriali nel mercato dell’automazione di macchina e di pro- cesso. Altresì, dall’analisi dello specificomercato, è emersa una situazione singolare. Mentre i costruttori italiani di macchine automatiche e robot rappresentano complessivamente la se- conda forza in Europa e la quarta nel mondo, diversamente l’industria italiana produttrice di sistemi di HMI e controllo per l’automazione industriale, nonostante l’importante mercato interno, era ed è molto debole e purtroppo i costruttori italiani di macchine automatiche e robot acquistano da decenni pre- valentemente da aziende e da multinazionali tedesche, fran- cesi, giapponesi e americane. Esterofilia dei costruttori italiani di macchine automatiche o mancanza di prodotti, soluzioni e sistemi competitivi e tecnologicamente allineati da parte dei fornitori italiani che operano nel mercato dei sistemi per l’automazione industriale da qualche decennio? Perché questi fornitori non sono riusciti a crescere dimensionalmente? Pur non trovando risposte alle domande abbiamo ritenuto che in ogni caso la situazione particolare dello specifico mercato po- teva rappresentare per Asem una grande opportunità. A.O.: Come siete riusciti a proporvi in un mercato conservatore come quello dell’Automazione Industriale, normalmente appan- naggio delle multinazionali? Guerra: In effetti, da ultimi arrivati, in un contesto competitivo composto da multinazionali e/o aziende storiche e dalla presenza consolidata, il mer- cato non stava certo aspettando noi e quindi abbiamo dovuto sempre ‘sorprendere’ con nuove idee e tanta innovazione in termini di industria- lizzazione, integrazione e gamma dei prodotti hardware e in termini di nuove funzionalità e integra- L MARZO 2019 AUTOMAZIONE OGGI 412 17
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