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GENNAIO-FEBBRAIO 2019 AUTOMAZIONE OGGI 411 41 digitalizzarsi. Ne fa parte anche questo convegno, dove il focus è condividere le esperienze fatte da chi già ha avviato progetti, guardare i risultati conseguiti, cogliere le difficoltà e i benefici derivanti dalle iniziative messe in atto. Fra i rela- tori della giornata, molti gli end user, da Pirelli a Eli Lilly, da Ansaldo Ener- gia a Fameccanica, e poi un player del mondo IT come Microsoft: “Oggi si parla molto di digitale e di quarta rivoluzione industriale, ma non dimentichiamo che per molte aziende le ‘bollette’ si pagano ancora con il ‘vecchio, caro business analogico’” ha esordito Carlo Moretti, industry principal solution specialist di Microsoft Western Europe. “È vero però che, se prima si innovava sul prodotto per conquistare nuovi clienti e fette di mercato, poi sul back office e l’espe- rienza d’acquisto, oggi ciò che conta sono i dati e la velocità con cui occorre innovare è crescente”. Oggi, il tasso di innovazione in azienda deve essere co- stante e concentrato sul servizio. Se un tempo la vendita rappresentava l’atto finale del processo di business, oggi ne è solo l’inizio. Chi compra diventa il cen- tro attorno al quale ruota un ecosistema sempre più complesso di esperienze e servizi, che partono dal prodotto, di- ventato sempre più una ‘commodity’, e che costituiscono il vero business per le aziende. Ci sono già casi di società che non vendono più macchine, ma la quan- tità di prodotto lavorato da queste; per fare questo occorre elaborare dati, quelli delle ore di attività, per esempio, della macchina. Se dunque in passato i contatti con il cliente erano radi e per lo più in caso di problemi o guasti, oggi è fondamentale sapere in dettaglio come performa un prodotto, quali sono le prestazioni, come si comporta nel processo, sia per efficien- tare la supply chain, lato cliente, sia per ottimizzare la progettazione di nuove soluzioni, lato fornitore. E se i progettisti erano abituati a lavorare su ipotesi, inse- rendo migliorie che pensavano potessero aiutare, oggi sono i dati di feedback a gui- dare la progettazione. Oltre a investire sul prodotto, dunque, occorre investire sui dati e ciò che da essi si può ricavare in tempo reale per averne una ricaduta positiva immediata in produzione. Tecnologia da una parte, dunque, svi- luppo della capacità di raccolta ed ela- borazione dei dati, ma senza perdere mai di vista il fattore umano: “La chiave per competere nell’era digitale è cam- biare mentalità: tutti in azienda devono poter accedere ai dati, ragionare sul ‘1 number’, agire come se l’azienda fosse un tutt’uno” ha proseguito Moretti. “Non dimentichiamo mai che il viaggio digitale si percorre su due gambe, da una parte la tecnologia, e a questo pro- posito Microsoft offre soluzioni abilitanti specificatamente pensate per l’industria, per una fruizione immediata e funzio- nale dei dati, dall’altro l’uomo. E qui Mi- crosoft offre alle aziende strumenti per capitalizzare la proprietà intellettuale, rendendo le competenze diffuse lungo tutto il corpo aziendale, evitando perdite di know-how a seguito, per esempio, di un pensionamento o della fuoriuscita di un lavoratore, digitalizzando la cono- scenza per metterla a fattor comune” ha concluso Moretti. Un’azienda ‘data driven’ Le soluzioni che Festo propone sono pensate in un’ottica di smart product, ovvero il prodotto integra un pacchetto di funzionalità, un ‘administration shell’, per cui è in grado non solo di trasmet- tere i dati ma anche di elaborarli inmodo più o meno complesso, per trasformarli in informazioni subito fruibili. Festo mette anche a disposizione soluzioni poco invasive per innovare impianti e macchine non necessariamente nuove, infatti in molti casi si ingegnerizzano nuovi prodotti utilizzando gli apparati a disposizione, quindi anche datati, e senza mettere a rischio la produttività attuale. Per fare questo, Festo collabora con utenti finali e integratori di sistemi su applicazioni ad hoc e progetti spe- cifici, fornendo poi anche supporto e formazione ‘on the job’, per consentire a chi opera sul campo di utilizzare al meglio le informazioni e i dati messi a disposizione dalle proprie soluzioni. Un esempio riuscito di digitalizzazione è stato esposto durante la giornata da Pirelli; il noto brand ha in atto quattro progetti di digitalizzazione a livello mondiale che coinvolgono diversi sta- bilimenti. In particolare, un progetto è definito ‘smart manufacturing’ ed è legato all’impiego di nuove tecno- logie in azienda al fine di aumentare produttività ed efficienza da un lato e la flessibilità dall’altro. Obiettivi que- sti che si intende raggiungere grazie a una migliore organizzazione dello shop floor, una programmazione più efficace dell’impiego dei materiali, la reingegnerizzazione delle macchine nell’ottica di una velocizzazione delle operazioni di cambio-formato. La sfida principale è stata quella di innovare la manifattura arricchendo un processo tradizionale, risalente a cent’anni fa e ormai consolidato come quello di pro- duzione degli pneumatici, con l’uso di soluzioni tecnologiche innovative. Per esempio con l’utilizzo del digital twin sulle macchine di assemblaggio, che ha consentito di velocizzare le operazioni di settaggio delle stesse in base al tipo di pneumatico da produrre, laddove i cambi-formato stanno diventando sem- pre più frequenti a causa della crescente personalizzazione richiesta dalle vetture d’alta gamma. Qui ogni cliente richiede accessori ad hoc, che vengono prodotti sull’ordine. “Oggi la produzione è sempre più di nicchia, legata a esigenze estempora- nee e con scarsa predittività, per cui per restare competitiva e offrire il massimo della qualità, Pirelli ha dovuto cambiare il modo di lavorare all’interno dei pro- pri stabilimenti” ha raccontato Walter Trinca Colonel, Pirelli manufacturing system and academy manager. “Si è do- tata di una sorta di ‘stazioni’ (cockpit), collocate al centro dello shop floor, co- struite sulla falsariga dei box delle corse di Formula Uno. Qui i ‘capitani’, ovvero capi reparto e responsabili di linea, tra- mite monitor aggiornati in tempo reale, hanno a disposizione tutti i dati di pro- duzione, i flussi operativi per turno ecc., per tenere sotto controllo i risultati della linea in ogni momento, intervenire ap- propriatamente, confrontandosi anche con i risultati degli altri stabilimenti e di linee di produzione analoghe. Tutto questo ha contribuito a migliorare la produttività e le prestazioni” ha con- cluso Colonel. “I prossimi investimenti e progetti in Pirelli saranno incentrati sull’uso della realtà aumentata per l’en- gineering e la manutenzione e di solu- zioni di additive manufacturing in alcuni impianti”. • Festo - www.festo.com Festo Academy - www.festoacademy.it

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