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AO PANORAMA crescita record della capacità elettrica di questa fonte dovrebbe proseguire fino al 2022. In particolare dal 2017 al 2022 la maggior parte dell’energia sarà prodotta dal fotovoltaico (438 GWh), se- guita dall’eolico (321 GWh) e (119 GWh) dall’idroelettrico. Una netta inversione ri- spetto al quinquennio 2011-16, quando l’apporto del fotovoltaico era inferiore a quello dell’eolico. Secondo gli esperti di IEA, fra 5 anni la produzione di ener- gia elettrica da fonti rinnovabili globali dovrebbe aumentare di oltre un terzo fino a raggiungere quota 8.000 Tera- Watt orari, pari al consumo odierno di energia di Cina, India e Germania messe insieme. Il forte impulso del fotovoltaico è dovuto a diversi aspetti. L’aumento del numero degli impianti e la conseguente maggiore produzione porteranno a un ribasso dei prezzi d’asta che nel 2020 do- vrebbero essere di 30 dollari per MWh. Una cifra esigua se si pensa che nel 2013 il fotovoltaico costava 180 dollari e nel 2016, 90 dollari. La maggiore concor- renza porterà, inoltre, a una riduzione dei costi produttivi del 30-40% in parti- colare nelle aree strategiche come India, Germania e Turchia. Infine, nel boom del fotovoltaico conta anche il ruolo della Cina che ha già registrato metà della cre- scita della capacità fotovoltaica globale. I Paesi emergenti danno la spinta alle rinnovabili Negli ultimi anni i Paesi in via di svi- luppo hanno confermato un ritmo di crescita costante. La situazione econo- mica globale, le conseguenze della crisi del 2008, le politiche locali più focaliz- zate allo sviluppo e la maggiore stabilità delle monete hanno fatto sì che i Paesi emergenti beneficiassero di una mag- giore credibilità, nonostante il loro tasso d’indebitamento generale. Affidabilità che si dimostra soprattutto per quanto riguarda la produzione energetica. Le nazioni emergenti hanno assunto un ruolo sempre più dominante nel settore delle rinnovabili: le politiche a sostegno della green energy, le applicazioni di nuove tecnologie e gli investimenti pro- fusi li hanno portati a essere un esem- pio da imitare nel no-carbon. Lo studio Climatescope 2018 di BloombergNEF, pubblicato annualmente dal 2011, che analizza le rinnovabili in oltre 100 na- zioni del mondo, ha definito come ‘ new zero-carbon power capacity ’ la capacità energetica a zero CO 2 di questi Paesi, inclusa l’idroelettrica e il nucleare. Se- condo l’analisi, nel 2017 i Paesi emer- genti hanno generato 114 GW di energia pulita, mentre in media nei Paesi cosid- detti industrializzati sono stati prodotti solo 63 GW; considerando il fotovoltaico e l’eolico le nazioni non Ocse hanno pro- dotto 94 GW. Un risultato che non do- vrebbe sorprendere se si considera che in quelle aree sono stati investiti ben 143 miliardi di dollari a favore dell’energia fotovoltaica, eolica, geotermica e nelle bioenergie. Resta però ancora lontano dall’ammontare degli investimenti del 2015, quando erano stati stanziati com- plessivamente 178,3 miliardi di dollari. Un impegno che ha portato la capacità di generare energia a crescere del 61% dal 2010, passando da 2,2 TW a 3,6 TW. Per quanto riguarda le fonti, stante il fatto che le principali fonti di energia riman- gono anche in questi Paesi il carbone, il gas, l’idroelettrico e il petrolio, il 43% dell’energia è prodotto dal solare. La svolta della Cina La sterzata verso un nuovo approccio alle rinnovabili ha profondamente per- meato anche la Cina. Dopo un periodo di non adesione alle politiche di soste- nibilità ambientale internazionali, lo stato asiatico sta modificando le norme che regolano la produzione e l’utilizzo dell’energia per alzare la percentuale di consumi coperti dalle rinnovabili elettri- che al 35% entro il 2030. La prima azione concreta è stata quella di applicare delle quote minime obbligatorie per ogni re- gione. Il secondo passo è stato mettere in atto quanto necessario per raggiun- gere il cosiddetto curtailment , ossia la riduzione del tasso di energia rinno- vabile sprecata: attraverso un piano di tassazioni le società coperte dal regime e i proprietari di centrali elettriche po- tranno accedere a una diminuzione degli oneri legati all’efficienza energetica in caso di rispetto dei target prefissati e, ovviamente, nel caso opposto dovranno corrispondere delle penalità pecuniarie. Svezia eccellenza delle rinnovabili Da sempre rinomata per la difesa della natura, la Svezia conquista il titolo di stato ‘green’ in Europa. L’obiettivo di ri- spetto ambientale in termini di energia solare termica, fotovoltaica, idroelet- trica, eolica e geotermica che era stato fissato per il 2030 è stato raggiunto con 12 anni di anticipo. Il paese scandinavo è, di fatto, quello che utilizza più energie rinnovabili tra quelli europei (52%) ed è 34 GENNAIO-FEBBRAIO 2019 AUTOMAZIONE OGGI 411 Foto tratta da www.pixabay.com
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