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nere a distanza i grandi player, che oggi, invece, si sono immersi pienamente. A dimostrarlo un dato su tutti: in poco più di un decennio il valore delle energie rinnovabili è passato da 20 a 300 miliardi di dollari l’anno. In particolare, dal 2015 a oggi, i flussi d’investimento, nazionali e internazionali, sono quadruplicati, ri- levando, ancora una volta, quanto esse siano diventate un campo d’interesse globale. Capitali che hanno portato i loro frutti: in base ai dati dell’Internatio- nal Energy Agency (IEA), nel quinquen- nio 2011-16 le fonti rinnovabili hanno prodotto 800 mila GWh di energia con una previsione dal 2017 al 2022 che vede sfiorare quota 2,2 mila GWh. Sono tutti concordi nell’affermare che la strada è ancora lunga e le sfide da affrontare molte. Secondo il Rapporto New Energy Outlook 2018 (Neo 2018) Bloomberg New energy finance (Nef) fra il 2018 e il 2050 saranno investiti 11.500 miliardi di dollari a livello globale in energia elet- trica rinnovabile (8.400 per vento e sole e 1.500 per altre tecnologie carbon free). Lo studio prevede anche che per il 2050 l’utilizzo del carbone sarà solo del 5%, mentre oggi corrisponde a circa un terzo dell’intera capacità installata a livello glo- bale. Rimane, però, da vedere se quest’obiet- tivo sarà conseguito, soprattutto se si considera che secondo i dati del Rap- porto ‘Global trends in renewable Energy investment 2018’ di Frankfurt School, il Centro di ricerca del Programma Am- bientale delle Nazioni Unite (Unep), in- sieme a Bloomberg New Energy Finance, gli investimenti in energia rinnovabile sono in diminuzione. Nel 2017 sono stati stanziati 279,8 miliardi di dollari, regi- strando un calo rispetto al 2015, quando avevano superato i 300 miliardi. Nella sola Europa gli investimenti sono dimi- nuiti di circa del 36%. L’apporto green dell’Italia Gli Stati Generali della Green Economy, riunitisi lo scorso novembre - durante l’evento organizzato dal Consiglio Na- zionale della Green Economy con il sup- porto della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, in collaborazione con il Mi- nistero dell’Ambiente e il patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico e la Commissione Europea - ha fatto il punto sul tema green economy e su come que- sta possa essere ‘chiave’ per rilanciare l’economia italiana. È stata anche l’occa- sione per analizzare i dati della Relazione sullo stato della green economy nel 2018 in cui sono state anche tracciate le mi- sure green che possono contribuire allo sviluppo in Italia in tale ambito. Tra le 10 misure green proposte, figura anche il raddoppio delle fonti rinnovabili. Per raggiungere quanto suggerito dal report, sono però necessari investimenti pub- blici pari a circa 7 e 8 miliardi per i pros- simi cinque anni che contribuirebbero a generare 21,4 miliardi d’investimenti privati annui, che a loro volta portereb- bero a un valore di produzione di 74 mi- liardi e in media 440 mila nuovi posti di lavoro nel green ogni anno che, tenendo conto dell’indotto, arriverebbero a oltre 660 mila. Secondo i dati della Relazione sullo stato della green economy del 2018, negli ultimi tre anni, i consumi di energia sono tornati a crescere, da 166 Mtep a oltre 170 Mtep, dopo un periodo d’incremento più sostenuto durato dal 2005 al 2013. Si evidenzia, inoltre, che nel corso del 2017 le fonti rinnovabili hanno soddisfatto il 17,7% del fabbisogno di energia. Abbiamo, quindi, superato gli obiettivi fissati per il 2020 con la direttiva 2009/28/CE del Parlamento europeo, re- cepita in Italia con il decreto legislativo n. 28 del 3 marzo 2011, che richiedeva di raggiungere una quota dei consumi fi- nali lordi (CFL) complessivi di energia co- perta da fonti rinnovabili almeno pari al 17%. Abbiamo quindi raggiunto gli altri dieci Stati comunitari - Svezia, Finlandia, Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Croazia, Lituania, Ungheria, Romania. Guardando al futuro, entro il 2030, secondo il New Energy Outlook 2018 realizzato da Bloomberg, il nostro Paese dovrebbe essere in grado di co- prire il 90% del fabbisogno energico grazie all’eolico e al solare, percentuale che dovrebbe crescere ancora di più entro il 2050. Sul lato imprese, siamo caratterizzati da eccellenze, ma i nostri investimenti sono quasi tutti focalizzati all’estero, mentre le nostre strutture di produzione invecchiano. Ciononostante, secondo il bollettino pubblicato dall’E- nea all’inizio del 2018, le centrali alimen- tate da sole, acqua, vento, geotermia e altre fonti pulite hanno soddisfatto addi- rittura l’87% del fabbisogno italiano. Per quanto riguarda gli investimenti italiani in rinnovabili, secondo il più recente rap- porto Irex, nel 2017 sono state condotte 201 operazioni di acquisizione, fusione o costruzione di nuovi impianti per una capacità istallata di 13 mila megawatt, pari a una spesa di 13,5 miliardi di euro. Più della metà delle operazioni, secondo quanto indicato dall’Irex, si svolge in Ita- lia: il 55%, con 1,4 miliardi di euro e 1.100 megawatt di potenza, il triplo rispetto ai 400 megawatt dell’anno precedente. Si tratta però di operazioni di piccole di- mensioni: quando l’impegno economico è più consistente, le aziende italiane ri- volgono il loro sguardo all’estero. Il fotovoltaico illumina il futuro delle rinnovabili Sembra ormai universalmente ricono- sciuto che la nuova era dell’energia rin- novabile sarà guidata dal fotovoltaico. Di questo stesso parere l’International Energy Agency (IEA), secondo cui la GENNAIO-FEBBRAIO 2019 AUTOMAZIONE OGGI 411 33 Secondo il Rapporto New Energy Outlook 2018 (Neo 2018) Bloomberg New energy finance (Nef) per il 2050 l’utilizzo del carbone sarà solo del 5%, mentre oggi corrisponde a circa un terzo dell’intera capacità installata a livello globale. Fonte BloombergNEF

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