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GENNAIO-FEBBRAIO 2019 AUTOMAZIONE OGGI 411 130 TECH BOYS AND GIRLS AO Lucilla La Puma al 2008, anno di introduzione del Robot Da Vinci nei reparti di chirurgia dell’ospedale San Gio- vanni, i numeri degli interventi sono cresciuti esponenzialmente. Cumulativamente, fino ad oggi, sono stati 2.300 nell’ambito della chirurga urologica e 560 circa in chirurgia generale. Grazie alla chirurgia robotica, da una chirurgia più aggressiva e demolitiva si è passati a interventi meno trau- matici e con tempi di ripresa molto rapidi. Il robot, con la precisione dei suoi strumenti, permette di lavorare in spazi ridotti, all’interno di piccole cavità”. Sono le parole del dott. Gianluca D’Elia, direttore dell’Unità Operativa Urologica. In occasione dei festeggiamenti per il decennale dell’introduzione della Chirurgia Robotica presso l’Ospedale San Giovanni-Addolorata di Roma, il 15 e il 16 novembre scorso si sono svolti due eventi rivolti al pubblico e agli operatori sanitari: una mostra celebrativa del decennale di Chirurgia Robotica della struttura romana, un percorso museale aperto al pubblico fino al 12 dicembre per illustrare l’evoluzione della medicina fino agli ultimi sviluppi della moderna chirurgia mini-invasiva, con particolare riferimento alla chirurgia robotica; e un congresso scientifico presso l’Auditorium Antonianum di Roma. Nell’ambito dei lavori scientifici del congresso sono stati effettuati interventi chirurgici trasmessi in diretta audio-video dalle sale operatorie dell’Ospedale San Giovanni, discussi con i più illustri chirurghi italiani. In particolare si è assistito all’asportazione di un tumore maligno della prostata con il Robot Da Vinci. Il sistema Da Vinci, prodotto in California da Intuitive Surgical e distribuito in Italia da AB Medica, rappresenta a oggi lo strumento ‘per eccellenza’ con cui realizzare una chirurgia robotica mini-invasiva. “È un gioiello di ingegneria clinica” afferma con orgoglio D’Elia. “Nel 2019 uscirà il nuovo modello, l’SP (Single Port). Ossia, attraverso un singolo foro sull’addome, si potrà accedere sia con gli strumenti chirurgici sia con la telecamera. A dispetto dei 5 fori praticati oggi”. Il chirurgo, seduto alla console, guida i bracci robotici tramite manipoli. In questo modo, il tremore fisiologico della mano viene az- zerato assicurando al gesto operatorio una precisione e una fermezza estrema. Anche la visione del piano operatorio è decisamente magnificata, con una risoluzione dei dettagli aumentata di 10 volte e resa tridimensionale. A tutto questo si affianca una libertà di movimento su ben 7 assi e con una rotazione di 540°. “Lo sviluppo del sistema di Chirurgia Robotica Da Vinci sta davvero rivoluzionando la chirurgia” continua Gianluca D’Elia “in parti- colare per la chirurgia dei tumori maligni della prostata. I dettagli anatomici che siamo in grado di visualizzare e la precisione degli strumenti robotici ci permettono di eseguire micro-dissezioni con notevoli risultati nell’ambito della conservazione della funzione erettile. I benefici per il paziente si traducono anche in una ridotta necessità di trasfusioni, un dolore post-operatorio minore e una ripresa più rapida delle attività quotidiane”. La piattaforma Da Vinci comunque risulta estremamente versatile, non solo in urologia: sono infatti numerose le specialità che si avvalgono della robotica, dalla ginecologia alla chirurgia toracica passando per l’otorinolaringoiatria, la cardiochirurgia, la chirurgia pediatrica fino alla chirurgia generale. Proprio in riferimento a quest’ultima branca specialistica, l’Ospedale San Giovanni-Addolorata si colloca come centro di riferimento. “Negli anni” come ci spiega il dott. Graziano Pernazza, responsabile della UOSD di Chirurgia Generale con tecnica robotica del nosocomio capitolino “sono andate moltiplicandosi le applicazioni della tecnica robotica, estesa al trattamento delle patologie funzionali, infiammatorie acute, croniche e neoplastiche dell’apparato digerente. L’esperienza maturata ci ha consentito di essere parte attiva nel network della formazione e di esportare la nostra attività nell’ambito di eventi di formazione in Italia e nel mondo, contribuendo all’attività di società scientifiche nazionali e internazionali”. “Entro 10-15 anni” conclude D’Elia “saremo probabilmente in grado di operare i pazienti in ambulatorio e dimetterli in giornata”. “D Gianluca D’Elia Gianluca D’Elia è direttore dell’Unità Operativa Complessa di Urologia al Complesso Ospedaliero San Giovanni-Addolorata di Roma. È autore del volume ‘Atlante di Chirurgia Urologica’ e di numerosissime altre pubblicazioni. È vincitore del Premio ‘Costantini’ per il miglior lavoro scientifico urologico a livello nazionale nel 1998, del Primo Premio per la migliore relazione scientifica al Congresso nazionale di Urologia di Torino (1998) e del Premio per il miglior poster al Congresso Europeo di Urologia di Birmingham (2002). Dal 2000 al 2002 è stato Docente di Urologia della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’ Università di Mainz, Germania. Dal 2009 è Docente della Scuola di Chirurgia Ro- botica dell’Ospedale San Giovanni di Roma. È direttore scientifico della Fondazione per la Ricerca in Urologia (FRIU) dal Giugno 2003. È membro di molteplici società scientifiche. È stato tra i coordinatori delle linee guida 2008 della Società Italiana di Urologia (SIU). Ha ideato e organizzato numerosi corsi urologici educazionali. È tutor di Chirurgia Robotica Urologica. È stato coordinatore regionale per il Lazio della Società Italiana di Urologia (SIU) dal 2010 al 2014 e riveste nuovamente questo incarico dal 2017.
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