AO_410

AUTOMAZIONE OGGI 410 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA 71 S SI sotto la lente Transformers Si parla dello stato di salute delle imprese made in Italy e del loro rapporto con la trasformazione digitale nell’Osservatorio Mecspe e i dati evidenziano un processo di cambiamento che negli ultimi anni ha mo- dificato le aziende portandole verso la digi- talizzazione. Siamo arrivati a un momento in cui le aziende, oltre che a raccogliere i frutti di un processo di trasformazione che ha attraversato il nostro Paese, stanno anche percependo un senso di fiducia che le guida: pensare che gli investimenti attuati nell’ambito della tecnologia e dell’inno- vazione sono serviti, è positivo e indirizza gli imprenditori a proseguire in questa di- rezione. Formazione e trasferimento di conoscenza rimangono sempre gli asset fondamentali, senza i quali nessuna sfida può essere colta fino in fondo e in modo efficace, questo perché sono sempre le persone che hanno un ruolo fondamentale e di centralità nei processi: è l’uomo il vero driver del cambiamento nonostante sia lui stesso a cambiare. Sì, certo le figure profes- sionali attuali si dovranno inevitabilmente modificare dal momento che le tecnologie si modificano. Si guarderà sempre più ai ro- botic engineer, agli specialisti dei Big Data, ai programmatori di intelligenze artificiali, agli specialisti IoT, ai multichannel architect e agli esperti di cybersecurity. Ma anche i manager dovranno cambiare passo e diven- tare agenti di collaborazione sia all’interno dell’azienda sia all’esterno con la catena di fornitura e con i clienti: dovranno avere spirito di creatività, curiosità, dovranno avere una mentalità digitale sì, ma soprat- tutto collaborativa perché dovranno essere coach del proprio team. E in un mondo ipertecnologico, fatto di codici e di numeri, può sembrare veramente strano a molti ma, secondo l’Osservatorio ExpoTraining, il manager del futuro dovrà avere anche competenze umanistiche e letterarie: saper essere ibridi, con competenze profonde e diverse in vari ambiti, sembra essere la chiave vincente. Quello che sparirà sarà il manager che pensa prevalentemente a or- ganizzare il lavoro, a controllare, a gestire i diagrammi di flusso, ad allocare risorse. Questo sì che sarà l’intelligenza artificiale a sostituirlo tanto più che le nostre PMI investono, come appunto sottolinea l’Os- servatorio Mecspe, nelle nuove tecnologie abilitanti: in soluzioni per la sicurezza infor- matica e la connettività, il cloud computing, la robotica collaborativa, la simulazione, i Big Data, la produzione additiva e l’Internet of Things. Non dimentichiamo poi la realtà aumentata, i materiali intelligenti e le nano- tecnologie. Ma allora perché ci sono ancora parecchie aziende che remano contro la digitalizzazione? Sempre secondo l’Osser- vatorio Mecspe, per un rapporto incerto tra investimenti e benefici, per il fatto che gli investimenti richiesti sono troppo alti, per la mancanza di competenze interne, per l’arretratezza delle imprese con cui collabo- rano, per l’assenza di un’infrastruttura tec- nologica di base adeguata, per la mancanza di una chiara visione del top management e per i troppi dubbi sulla sicurezza dei dati e sulla possibilità di cyberattack. Insomma gli stessi argomenti che chi guarda lontano ha già superato sono la zavorra di chi ancora non vede i propri obiettivi. GLI STESSI ARGOMENTI CHE CHI GUARDA LONTANO HAGIÀ SUPERATO SONO LA ZAVORRADI CHI ANCORA NONVEDE I PROPRI OBIETTIVI Antonella Cattaneo @nellacattaneo

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