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NOVEMBRE-DICEMBRE 2018 AUTOMAZIONE OGGI 410 39 e bordi sigillati fino al controllo in tempo reale dei sigilli anti-manomissione per garantire che il prodotto sia stato ermeticamente sigillato quando lascia lo stabilimento di produzione. È inoltre possibile verificare il posizionamento e il contenuto di tutte le etichette a velocità di produzione elevate”. Giannoni: “Potrei citare il settore dell’elettronica, dell’automotive e dei beni di largo consumo, tuttavia innumerevoli sono i contesti produttivi che sempre più intensamente applicano i sistemi di visione Cognex. Con il proliferare delle tecnologie di automazione nella manifattura è automatico e parallelo il dif- fondersi delle tecnologie di visione; i controlli visivi sono necessari e addirittura indispensabili per ottenere la maggiore qualità possibile dalla produzione”. Intelligenza in crescita A.O.: In quanto generatori di dati, i sistemi di visione diventano sempre più creatori di valore per ottimizzare i processi, non più impiegati solo per compiti di ispezione e controllo. Come cambia il peso della parte software sulla componente hardware nelle soluzioni di visione, e quale ruolo ritenete svolgeranno le tecnologie di visione nella realizzazione di Industria 4.0? Giannoni: “Le tecnologie di visione si applicano praticamente a tutte le aree industriali in una combinazione di hardware e software e forniscono una guida operativa ai dispositivi nell’esecuzione delle loro funzioni, catturando ed elaborando le immagini. I sistemi di visione artificiale industriali richiedono robustezza, affidabilità e stabilità e oggi hanno anche rag- giunto un livello di costo abbordabile. Dunque trovano applicazione sempre più diffusa. Questi sistemi si affidano a sensori digitali protetti all’interno di telecamere con ottica specifica per acquisire immagini, in modo che l’hardware e il software possano elaborare, analizzare e misurare diverse caratteristiche per prendere delle decisioni. L’output è fatto anche di dati, una montagna di dati. E sono proprio i dati che rappresentano l’oro del terzo millennio. Le immense quantità di dati, esaminate ed elaborate, rendono le produzioni sempre più perfette, veloci, precise, efficaci, suggeriscono applicazioni, idee, evoluzioni, nuove frontiere, nuove produzioni e nuovi modi di produrre. I big data nascono proprio da software come quelli proposti da Cognex e aiutano i produttori di macchinari e gli utilizzatori dei sistemi e delle tecnologie nell’evoluzione della propria offerta. L’analisi e la scomposizione dell’output statistico dalle ispezioni delle tecnologie Cognex, l’immissione dei dati in gestionali avanzati, il dialogo algoritmico, queste sono le nuove frontiere che il software Cognex può offrire agli utilizzatori. L’evoluzione digitale si basa sui dati e sulla capacità di elaborarli e collegarli affinché ci raccontino gli sviluppi, l’evoluzione, l’innovazione manifatturiera e produttiva. Una frontiera che Cognex presidia già oggi e che contribuirà all’ulteriore sviluppo del movimento Industry 4.0”. Monti: “Si parla sempre più spesso di soluzioni intelligenti, e non a caso. Le classiche camere di visione con funzioni di ispezione non bastano più. Occorre un notevole salto in avanti per poter essere Industry 4.0 ready, e questo salto è possibile lavorando sulla parte software. I sistemi, sempre più complessi in termini di potenzialità, devono essere al contempo anche più flessibili e più semplici da utilizzare. Ma anche più aperti: da una parte verso i supervisor di rete, a cui devono riportare un grande flusso di informazioni, sapientemente strutturate, dall’altra verso l’utilizzatore, che deve poter modificare le applicazioni a seconda delle proprie necessità, in modo del tutto autonomo. Ecco perché le nostre ultime proposte sono interamente programmabili tramite l’ambiente di sviluppo Sick AppStudio. Arricchito da librerie di analisi delle immagini 2D e dei profili 3D messe a disposizione da Sick, e dalla vasta libreria Halcon di MVTec, questa possibilità rende l’utilizzatore libero di creare soluzioni uniche”. Scanu: “L’incremento dell’intelligenza dei dati è una risorsa preziosa in tutta la filiera del settore alimentare e consente di pianificare la produzione in modo strategico e garantire la sicurezza alimentare. I più recenti software di gestione dei dati di ispezione offrono la completa integrazione dei sistemi di ispezione visiva. Ciò consente il monitoraggio costante di tutti i dati di conformità rilevanti e garantisce che i processi di assicurazione qualità siano documentati in modo più semplice, accessibile ed efficiente. La semplificazione delle procedure di sicurezza alimentare e di assicurazione qualità nelle linee produttive ottimizza le efficienze operative e riduce pertanto i tempi e i costi di produzione. I progressi nell’automazione, grazie a iniziative quali Industria 4.0, consentono allo stesso tempo la centralizzazione delle operazioni e la raccolta dei dati per migliorare ulteriormente le competenze produttive in una molteplicità di sistemi di produzione”. Bolsi: “Al pari degli altri sistemi di automazione, anche i sistemi di visione per essere inseriti efficacemente in applicazioni 4.0 devono rispondere a precisi requisiti tecnici, ad esempio la capacità di comunicare e di pre-elaborare in maniera intelligente i dati acquisiti. Oltre alla ricerca di hardware sempre più performanti, la sfida per i fornitori è quella di fornire dei software che si distinguano non solo per le prestazioni sempre più intelligenti, ma anche (e forse soprattutto) per la semplicità d’uso. Ciò in modo da rendere sempre più efficace l’interazione con i processi sotto controllo nonché la gestione dei dati acquisiti dai sistemi di visione”. Interoperabilità e standardizzazione A.O.: A che punto sono i lavori per la definizione di standard per il comparto machine vision, e quale importanza pensate abbiano per l’ulteriore crescita e diffusione delle tecnologie di visione? Bolsi: “A livello internazionale è già stata definita una serie di standard che i vari fornitori, a livello di interfaccia sia hardware sia software, stanno adottando. Wenglor, in quanto azienda direttamente coinvolta, guarda con attenzione a questo challenge: la standardizzazione potrebbe costituire un driver decisivo per favorire la diffusione delle tecnologie di visione nei prossimi anni. Si pensi a quanto è accaduto in ambito di reti o, più semplicemente, di sistemi operativi”. Monti: “Al momento siamo in attesa del rilascio della nuova versione, la 2.1, di GigE Vision, che conterrà il supporto per il multipart image transfer, cioè la trasmissione di immagini di natura diversa (per esempio immagine 3D e a colori o in scala di grigio) che vengono acquisite contemporaneamente da un’unica camera. Il fatto che, in generale, le camere 3D come la nostra Ranger3 possano aderire a questo standard porta sicuramente a tempi di sviluppo delle applicazioni più brevi e commissioning più semplici, contribuendo così alla diffusione di questo tipo di sistemi”. Michele Giannoni, Cognex Italia Serena Monti, Sick

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