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AUTOMAZIONE OGGI 408 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA 87 S SI sotto la lente Scienza vicina e lontana Vi siete mai chiesti quanto la scienza abbia impatto sul nostro quotidiano? E di come la scienza influisca le nostre vite? E come sarebbero i nostri giorni se la scienza non esistesse? Certo, molti guardando il cielo stellato in notti terse si sconcertano nel pensare a quanto fossero stati audaci Co- pernico o Galileo nel riconoscere pianeti, stelle, movimenti e rivoluzioni con can- nocchiali rudimentali che ora fanno un po’ sorridere ma nel quotidiano poi risultano inconsapevoli di come e quanto la scienza influisca le loro vite. Chi pensa, ad esem- pio, guardando l’ultimo smartphone com- perato a quanta scienza sia concentrata lì dentro? Chi sa che lì dentro, ad esempio, batte un cuore system-on-chip? Sicura- mente molti meno di quanto speriamo. Da uno studio, State of Science Index, ri- cerca indipendente commissionata da 3M, infatti è emerso che sono in molti a rite- nere la scienza una tematica interessante nonostante non si soffermino a pensare all’impatto che la scienza possa avere sulla propria quotidianità: forse per questo pre- ferirebbero andare a cena con Bill Gates piuttosto che con Taylor Swift, proprio per esserne edotti. La scienza acquista importanza, peso e ap- prezzamento quando viene vista da lon- tano. Riconosciamo gli effetti che ha sul mondo ma non per questo riteniamo che debba avere un impatto immediato o per- sonale sulla vita quotidiana. Tre intervistati su quattro credono infatti che la scienza possa contribuire a risolvere sfide globali come la cura delle malattie, l’accesso a fonti di energia rinnovabile, l’approvvi- gionamento di acqua pulita, l’accesso a Internet. Ma quando la scienza ci è più vicina in termini di impatto, tanto meno la apprez- ziamo omeglio abbiamo un atteggiamento di inconsapevolezza e indifferenza come se, essendo talmente diffusa nella nostra quotidianità, siamo insensibili alla sua pre- senza, basti pensare a tutta l’automazione che abbiamo in casa: frigo, lavatrice, micro- onde, TV, tablet, PC, tapparelle elettriche, allarmi, play station, robottini vari… ci ac- corgiamo di loro solo quando si rompono. A quel punto vorremo essere in grado di aprirli e avere le competenze corrette per aggiustarli immediatamente. Un para- dosso, però, se pensiamo che oltre la metà della popolazione adulta, sempre secondo i dati della ricerca, non si pente di aver col- tivato un percorso professionale in ambito non scientifico, anche se poi dichiara che incoraggerebbe i figli a perseguire una car- riera in campo scientifico. Questo allora cosa significa? Forse che gli adulti di oggi stanno affidando l’impatto futuro della scienza alla generazione dei propri figli? Ma allora visto che circa due terzi degli in- tervistati definiscono ‘entusiasmante’ il fu- turo della scienza e credono che il meglio della scienza debba ancora venire, hanno ragione tutti quegli amministratori delegati illuminati di aziende tecnologiche che in- centivano le proprie aziende a lavorare con le università, gli istituti tecnici, a realizzare corsi e spronano i ragazzi a intraprendere studi scientifici o hanno ragione tutti quelli che pensano che sia il pensiero, la filosofia, l’intuizione a ‘elevare’ la differenza? Per Copernico e Galileo l’intuizione ha fatto la differenza. Per noi invece la ‘differenza’ deve essere misurata come fa la scienza? CHI PENSAGUARDANDO L’ULTIMO SMARTPHONE COMPERATOAQUANTA SCIENZA SIA CONCENTRATA LÌ DENTRO? CHI SA CHE LÌ DENTRO BATTE UN CUORE CHIP? Antonella Cattaneo @nellacattaneo
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