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SETTEMBRE 2018 AUTOMAZIONE OGGI 408 118 AO ROBOTICA Enrico Krog Iversen egli ultimi anni, l’automazione industriale ha attra- versato alcuni cambiamenti radicali soprattutto gra- zie ai progressi della tecnologia robotica che hanno dato vita ai robot collaborativi, oggi comunemente chiamati cobot. Fin dallo sviluppo e dalla commer- cializzazione dei primi bracci robotici collaborativi, quasi un de- cennio fa, il mercato della robotica industriale ha conosciuto una crescita quasi esponenziale di anno in anno. Gli esperti preve- dono che il trend continuerà anche in futuro, soprattutto perché piccole e medie imprese, per cui i robot industriali tradizionali sono troppo grandi e costosi da installare, si stanno rendendo conto che i cobot, più piccoli, più flessibili e meno costosi, rap- presentano una possibilità per automatizzare i loro processi. Con la maturazione del mercato cobot e la crescente diffusione dei robot leggeri collaborativi, stiamo entrando in una nuova fase della rivoluzione dell’automazione industriale: l’attenzione si sta spostando verso le tecnologie di fine braccio (Eoat) come mezzo per creare valore non solo per gli utenti finali, ma anche per i di- stributori e gli integratori di sistemi. Con i recenti progressi nelle tecnologie Eoat, si sta passando dai robot collaborativi come componenti chiave nel processo di automazione ad applicazioni collaborative come base per la creazione di valore. N Le tecnologie Eoat (End-of-Arm Tooling) aprono la nuova fase della rivoluzione robotica Foto tratta da www.pixabay.com Crescita nelle vendite di robot Nell’economia globalizzata di oggi, l’unica strada per competere con i concorrenti di tutto il mondo è automatizzare ulteriormente i processi più velocemente. Che si tratti di una grande azienda manifatturiera che cerca di riportare in patria i processi produttivi o di una piccola realtà con risorse umane ed economiche limitate, i robot leggeri collaborativi possono rappresentare la soluzione, consentendo di automatizzare quei processi che con i robot in- dustriali tradizionali, molto più grandi e costosi, non era possi- bile automatizzare. Semplici da installare e programmare, i cobot consentono di risparmiare rapidamente sui costi e di aumentare la produttività, con un conseguente vantaggio competitivo per l’azienda. Tutto ciò si riflette nella crescita esponenziale che il mercato dei robot industriali sta vivendo negli ultimi anni e che si prevede continuerà nel prossimo decennio. Gli esperti prevedono che entro il 2023 saranno venduti circa 210.000 cobot, mentre nello stesso anno le vendite di robot leggeri sfioreranno le 150.000 unità. Eppure un braccio robotico è inutile senza uno strumento finale, magari una pinza o un aspiratore, che gli permetta di svolgere il compito per cui è stato acquistato. Ne consegue che anche il mercato globale degli utensili Eoat, vale a dire il mercato delle pinze, dei sensori, dei dispositivi di visione e dei pacchetti software applicativi, sperimenterà una curva di crescita simile nello stesso periodo. L’IFR (International Federation of Robotics) prevede che entro il 2023 saranno in uso circa 1,6 milioni di ap- plicazioni Eoat in tutto il mondo, distribuite in modo approssima- tivamente uniforme tra applicazioni collaborative e applicazioni robotiche industriali di peso inferiore ai 20 kg. Dai robot collaborativi alle applicazioni collaborative La crescita spettacolare del mercato Eoat, anche se trainata in parte dall’aumento delle vendite di bracci robotici, sarà ulterior- mente stimolata dai progressi delle tecnologie di fine braccio che hanno contribuito a spostare l’attenzione dai robot stessi verso applicazioni collaborative nuove e innovative. Un braccio robo- tico dotato di pinza può essere programmato per svolgere un nu- mero notevole di compiti come il pick and place, o il caricamento CNC ecc. ma è limitato nelle sue applicazioni perché manca della precisione della mano umana. Lo stesso discorso vale per qualsi- asi altra applicazione in cui il braccio robot non può ‘vedere’ né ‘sentire’ ciò che sta facendo. Ora questo scenario sta cambiando grazie alla disponibilità di nuovi sensori di coppia/forza, come quelli sviluppati da OnRobot, e di dispositivi di visione artificiale. I sensori di forza sono progettati specificamente per conferire ai bracci robotici il senso del tatto, e quando combinati con il giusto strumento Eoat, possono essere utilizzati per una serie di appli- Tutto collabora: dai robot alle applicazioni

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