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GIUGNO-LUGLIO 2018 AUTOMAZIONE OGGI 407 88 AO TAVOLA ROTONDA Gelo ha le idee chiare: “Così come cambiano i processi, devono cambiare le modalità e le forme di collaborazione tra azienda e persone. Se tendiamo sempre di più a un approccio lean in tema di processi, di pari passo l’azienda deve ‘snellire’ e rendere più funzionali i rapporti e gli scambi di lavoro. Parliamo degli spazi fisici, di quanto sia importante realizzare zone comuni e riservate per attività di team working, sviluppo progetti, o anche sempli- cemente di confronto e allineamento. Allo stesso modo diventa essenziale, soprattutto di fronte a certe professionalità, offrire quel plus rappresentato dallo smart working. Formula che per- mette alla persona di conciliare meglio gli aspetti della vita per- sonale con il lavoro e, di conseguenza, di essere maggiormente produttiva. È importante anche favorire l’inserimento di risorse giovani, magari ancora studenti, con contratti di lavoro part-time che permettano di completare efficacemente gli studi. In questo ambito sono fondamentali la collaborazione con le università e lo sviluppo di attività di promozione dell’azienda sul territorio. Infine, non deve mancare la possibilità di far crescere trasversal- mente le risorse, permettendo loro di apprendere nuove tecno- logie, di imparare nuovi ‘linguaggi’ (digitali e non) e dunque di rinnovarsi e portare rinnovamento in azienda”. Trasformazione culturale e inclusione A.O.: Abbiamo visto che trasformazione digitale significa anche cambiamento culturale. Quali sono, secondo voi, le migliori ini- ziative per fare in modo che la trasformazione verso il digitale di un’azienda sia accompagnata dalla trasformazione culturale dei dipendenti? Mascelloni : “È il mondo stesso a essere profondamente cam- biato. Le nuove generazioni non sono mai vissute senza smartphone e senza connessione dati. Si tratta di una genera- zione incredibilmente a proprio agio con la tecnologia, essendo cresciuta inmezzo a dispositivi di ogni genere. Ma come gli utenti finali si adattano alle caratteristiche delle nuove tecnologie, allo stesso modo le aziende devono adattarsi alle competenze tec- nologiche dei giovani lavoratori di oggi. Quello che è necessario trasmettere loro è come usare efficacemente questi strumenti, come reperire e verificare rapidamente le informazioni che ser- vono, come implementare in ma- niera corretta i processi aziendali utilizzando gli strumenti digitali a disposizione. La trasformazione digitale per sua natura non è qualcosa che si rea- lizza pienamente e si ferma, ma è un processo continuo; uno dei compiti principali delle strutture aziendali deputate all’innovazione è dare vita a un ambiente in cui i dipendenti di tutte le età possano lavorare insieme in maniera pro- duttiva e in modo collaborativo e comunicare a tutti quali progetti si stanno portando avanti. Uno dei progetti di maggior interesse della nostra struttura CTO, per esempio, si chiama ‘CA Accelera- tor’ , ed è non solo un’iniziativa di innovazione, che consente di incubare e creare nuove aziende innovative, ma un’opportunità offerta a tutti i dipendenti che possono creare e proporre un’i- dea, farla valutare da un team di esperti e, nel caso di valutazioni positive, vederla finanziata dalla start-up fino alla completa rea- lizzazione e proposta sul mercato”. Sostanzialmente allineata la visione di Parmeggiani : “Il primo passo verso il cambiamento culturale è la condivisione della vi- sione e degli obiettivi che sottostanno a questa trasformazione. Per esempio, il continuo coinvolgimento delle persone in pro- cessi di comunicazione che spiegano il perché e il come stiamo affrontando le nuove opportunità offerte dal digitale è una leva molto importante. Creiamo inoltre opportunità di partecipazione a gruppi di lavoro trasversali, che hanno l’obiettivo di affrontare specifici temi legati all’evoluzione digitale, sviluppando così idee e prototipi che possono trovare una concreta attuazione in ambito business. Infine, come già anticipato, questo importante cambiamento richiede una trasformazione culturale affinché ognuno di noi diventi protagonista del proprio sviluppo e del proprio apprendimento lungo l’intera carriera professionale”. Dice Carnino : “Ho parlato prima della formazione continua. Cre- Foto tratta da www.pixabay.com Fabio Parmeggiani di Schneider Electric Italia

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