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GIUGNO-LUGLIO 2018 AUTOMAZIONE OGGI 407 17 AO IL PUNTO Stefano Maggi Comitato tecnico di Automazione Oggi e Fieldbus&Networks I - I I I Industry 4.0 è attualmente uno dei più frequenti argomenti di discussione non solo in Europa ma nel mondo intero. Il contesto più interessante riguardante l’Industria 4.0 è che per la prima volta una rivoluzione industriale è stata an- nunciata a priori e non invece osservata posteriormente come le tre precedenti. Questo ha dato l’opportunità alle aziende, alle università e agli istituti di ricerca di prevedere concretamente il proprio futuro prossimo o quantomeno la direzione dello sviluppo tecnologico negli anni a venire. Un altro aspetto da non sottovalutare è l’impatto econo- mico che tale rivoluzione sembra por- tare, così come lo sviluppo di modelli economici completamente nuovi, di servizi e di prodotti che l’Industria 4.0 promette. Tutto ciò contrasta con quello che in- vece è la letteratura scientifica riguar- dante l’argomento: sebbene l’Industry 4.0 rappresenti una priorità assoluta, la maggior parte degli articoli pubbli- cati non definisce concretamente ciò in cui tale concetto si concentra, ma ne danno più che altro una visione ad ampio respiro. I ‘principali promotori dell’idea’ si sono limitati a descrivere un panorama generale o al contrario si sono concentrati su uno scenario troppo specifico, sottraendosi a una visione d’insieme. Il termine divenne pubblicamente conosciuto nel 2011 quando attraverso un’ini- ziativa, chiamata appunto Industrie 4.0, un’associazione di rappresentanti dell’am- bito economico, politico e accademico, promossero l’idea di un nuovo approccio al rafforzamento dell’industria manifatturiera tedesca. Il governo tedesco supportò l’idea, annunciando che l’Industrie 4.0 sarebbe stato parte integrante del progetto di innovazione tecnologia della Germania (con scadenza 2020), con la quale il Paese contava di assumere la leadership mondiale nel campo tecnologico. Fino al 2015 l’Industry 4.0 era un termine dal significato aperto, a cui si ascrivevano una serie di argomentazioni più o meno valide, senza però darne una definizione esaustiva basata su chiari principi. Anche le aziende mostravano una certa con- fusione quando cercavano di prendere l’iniziativa e mettere in atto l’idea, senza sapere esattamente di cosa si trattasse: l’Industry 4.0 era uno degli argomenti più frequentemente discussi, ma nessuno era realmente in grado di spiegare a un bam- bino in cosa consisteva. L’Industrie 4.0 Working Group, un gruppo di lavoro formatosi conseguentemente l’iniziativa citata, sviluppò una prima visione, relativa all’implementazione delle nuove tecnologie nella produzione industriale, su quella che sarà l’industria di do- mani: “in futuro, le aziende potranno creare reti globali che integreranno i loro macchinari, sistemi, impianti di produzione e immagazzinamento sotto forma di Cyber Physical System (CPS). Nell’ambiente di produzione, questi sistemi cyber- fisici comprendono macchine intelligenti e impianti di produzione in grado di scambiare informazioni in modo autonomo, armonizzando azioni e controllandosi reciprocamente in maniera indipendente”. Un importante componente dell’Industry 4.0 è quindi la fusione tra il mondo mec- canico e quello virtuale. Questa fusione è resa possibile dai Cyber Physical Systems (complessa rete di intelligenza distribuita dove le macchine industriali autonome sono in grado di decidere in modo locale quali scelte effettuare e quali informazioni inviare al mondo esterno). Le CPS attuali possono immagazzinare e analizzare grandi quantità di dati, sono equipaggiate con svariati sensori e attuatori e sono network-compatible, ovvero integrabili e collegabili attraverso funzioni di rete. L’Italia sembra pronta a interfacciarsi con questa nuova realtà, anche se con un ritardo difficilmente recuperabile sulle avversarie. Poco tempo fa, la Commissione Europea ha annunciato un piano d’investimenti di 50 miliardi per l’Industry 4.0 fino al 2020. Il nostro Paese si presenta comunque a questa occasione con grandi possibilità: gli scenari sono ancora tutti aperti, vedremo nel corso di quest’anno cosa accadrà. L’ L’Industry 4.0: come definirla?

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