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“È certamente inpartemeritodel piano In- dustry 4.0 che ha favorito l’adozione delle più innovative tecnologie proposte dalle nostre aziende da parte della clientela italiana” dichiara il presidente di Ucima, Enrico Aureli, “ma anche della ripresa del mercato”. Secondo i dati previsionali del Centro Studi Ucima, infatti, l’Italia do- vrebbe crescere del +4% in media annua fino al 2019. Si prevede inoltre nel 2018 un ulteriore rafforzamento della nostra penetrazione internazionale con una cre- scita media del +5%. Abbiamo incontrato il presidente di Ucima ( www.ucima.it ), Enrico Aureli, per analizzare con alcune domande la situazione del compartomac- chine per il packaging, importantissimo settore dell’industria produttiva italiana. AutomazioneOggi: Quali opportunitàha portato il programma incentivi del Piano Calenda agli associati Ucima? Enrico Aureli: Il Piano Calenda ha avuto due meriti principali. Il primo, industriale, è stato quello di favorire gli investimenti in nuove tecnologie e macchinari sia da parte della nostra clientela sia delle no- stre aziende. Le performance ottenute sul mercato italiano parlano da sole. I dati 2017, dopo il +9,8% ottenuto nel mercato domestico nel 2016, registrano una crescita dell’8,2%, a circa 1,4 miliardi di euro di fatturato complessivo. Il secondo è stato invece quello di accendere i riflet- tori dell’opinione pubblica e istituzionale sui settori dei beni strumentali, da sempre silenti paladini del Made in Italy e da anni all’avanguardia nella digi- talizzazione degli impianti produttivi. Le crescite sul mercato domestico si uniscono alle ottime per- formance sui mercati internazionali, che generano la quotamaggiore del fatturato di settore. Secondo i dati pre-consuntivi elaborati dal nostro Centro Studi, il giro d’affari totale di settore dovrebbe aver superato, lo scorso anno, i 7 miliardi di euro, con un incremento del +6,7% sul 2016. Mi sento di aggiungere che un ruolo decisivo è anche quello che è stato gio- cato proprio dalla nostra associazione nel dare supporto alle aziende per tutto ciò che concerne il piano: dalle certificazioni all’accesso al credito, dalla formazione alle scelte strategiche. Ucima è diventata in pochi anni un vero e proprio punto di riferimento per seguire, capire, interpre- tare al meglio la rivoluzione Industry 4.0, decisiva per poi tramutare le informazioni in azioni mirate ed efficaci. AO: Le aziende di macchine automatiche sono di piccole/medie dimensioni. Come devono attivarsi per migliorare la loro effi- cienza? Aureli: È vero che nel suo complesso il settore è ancora composto per la mag- gior parte di aziende di piccole/medie dimensioni. È altrettanto vero che, come si evince dall’Indagine Statistica Nazio- nale elaborata dal Centro Studi Ucima, le performance economiche migliori sono ad appannaggio delle aziende di dimen- sioni medio/grandi. Sono infatti proprio le aziende appartenenti alla classe di- mensionalemaggiore (oltre i 50milioni di euro), circa 25, ad aver generato nel 2016 più della metà del fatturato di settore, il 54,7% per la precisione. Quelle stesse aziende che hanno la forza di presidiare meglio i mercati più lontani e ostici, in ter- mini commerciali e di servizio, così come di investire più risorse nell’attività fonda- mentale di Ricerca & Sviluppo. Proprio per una ragione di com- petitività nei mercati glo- bali, quindi, leggiamo con favore il trend che vede molte nostre aziende muoversi sulla via di ac- corpamenti e acquisizioni: anche dalla crescita del dimensionamento delle aziende del settore passa la capacità di mantenere alto il livello di perfor- mance. Al tempo stesso, non pos- siamo non sottolineare come il tessuto industriale italiano, in cui convivono grandi gruppi e piccole e medie imprese altamente specializzate, consente di offrire al mercato mondiale una gamma di macchine complessiva- mente molto ricca e completa, adatta davvero per ogni tipologia di prodotto. AO: Ucima vede sempre un aumento degli associati. Un suo giudizio per questa gradita situazione? Aureli: Uno degli obiettivi primari che ho annunciato al momento della mia elezione alla presidenza di Ucima è pro- prio l’ampliamento della nostra base as- sociativa, oggi molto cambiata rispetto a cinque, sei anni fa. Accanto alle grandi aziende la nostra associazione è la casa di tutte le realtà industriali italiane di ogni di- mensione. Stiamo dimostrando con i fatti che essere associati Ucima, oggi, porta reali vantaggi nella nostra attività quoti- diana di imprenditori. Significa contare a livello politico e strategico (l’esempio del lavoro che stiamo facendo sulle fiere mi pare eloquente) e poter fare affidamento su servizi associativi fondamentali per mi- gliorare ulteriormente le nostre aziende: per questo ho intenzione di promuovere un rafforzamento della scuola di forma- zione SBS, del Centro Studi, delle attività di comunicazione e l’internazionalità con la partecipazione a fiere, eventi e attività di networking. AO: Ci può aggiornare sugli sviluppi di Ipack-Ima2018 e sulla vostrapresenzanelle fiere all’estero? Aureli: Ipack-Ima è sicuramente il nostro appuntamento chiave nel 2018. A pochi mesi dall’apertura dei tornelli, oltre il 90% degli spazi risulta già assegnato a prima- rie aziende italiane e internazionali che occuperanno 65.000 m 2 netti. Le nostre aziende hanno compreso l’importanza di contribuire a riaffermare un evento fieri- stico di rilevanza internazionale in Italia per poter incontrare in casa la clientela internazionale. Si presentano pertanto in fiera al meglio delle proprie possibilità e sono in questi mesi impegnate nell’invi- tare la propria clientela. Da parte nostra stiamo continuando a lavorare davvero notte e giorno per proporre a espositori e visitatori una fiera che sia davvero la ve- trina dell’eccellenza italiana, e non solo, nel mondo. Per farlo abbiamo sviluppato attività e partnership internazionali prima fra tutte quella con Messe Dusseldorf. Interpack e Ipack-Ima si stanno dando re- ciproco supporto promozionale, mentre Ucima fornirà sostegno alle manifesta- zioni internazionali di Messe Düsseldorf organizzate nell’ambito dell’Interpack Al- liance. Un accordo che certifica la nuova dimensione di Ipack-Ima, avvicinandola anche a livello strategico alla manifesta- zione di riferimento per il nostro settore. In contemporanea alla nostra si svolge- ranno inoltre altre fiere parte della stesse MAGGIO 2018 AUTOMAZIONE OGGI 406 37 Enrico Aureli, Ucima

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