Nata nel 1947 e via via evolutasi nel tempo, Hannover Messe è da sempre lo ‘specchio’ dell’industria. L’evento, infatti, non solo riunisce il meglio della tecnologia per il manifatturiero a livello globale, ma si contraddistingue anche per la capacità di riunire, in un unico luogo, nello stesso momento, tutti i protagonisti del settore, rappresentanti di aziende, ma anche dei media, della politica, dell’economia. Un’occasione unica, dunque, per discutere temi trasversali, incontrarsi, condividere idee e strategie.
Lo hanno ben illustrato Hubertus von Monschaw, project director Hannover Messe di Deutsche Messe, e Andreas Züge, direttore Hannover Fairs International Milano, in occasione dell’anteprima per la stampa tecnica.
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Cosa aspettarsi da Hannover Messe 2023
La trasformazione dell’industria e il lait motive ‘fare la differenza’ ben definiscono i temi centrali della prossima edizione di Hannover Messe. Di fronte a un contesto come l’attuale, dove l’innovazione tecnologica è fondamentale per fronteggiare sfide importanti quali le interruzioni delle supply chain, i problemi di approvvigionamento, l’aumento dei costi energetici, la tutela ambientale e il surriscaldamento globale, innovazione ed evoluzione sono non solo una sfida, ma una necessità per le aziende di ogni comparto.
Ampio spazio sarà dunque dato in fiera alle start-up – ne sono attese oltre 300, a loro sarà dedicato il padiglione 17 – fra i maggiori ‘motori’ dell’innovazione, mentre saranno più di 8.000 i prodotti e le soluzioni in mostra, esposti a un pubblico atteso di circa 100.000 visitatori, da parte dei 4.000 espositori presenti, per un totale di circa 120.000 m2 espositivi. “Erano 2.500 le aziende espositrici durante la scorsa edizione, il che dimostra come gli eventi stiano piano piano riconquistando gli spazi che avevano in epoca pre-pandemica: ci vorranno altri due anni per arrivare ai livelli pre-Covid, ma la strada è segnata” ha sottolineato von Monschaw. Sono stati infatti aggiunti nel layout della fiera 4 padiglioni rispetto all’edizione 2022, quelli dal 14 al 17.
L’Italia sarà ancora una volta protagonista; ben visibile, con i suoi circa 10.000 m2 di stand e 300 espositori (“Siamo a 2/3 del risultato del 2019” ha commentato Züge), rappresenterà il 10% degli espositori totali della fiera: “Questo dimostra come Italia e Germania, le due ‘locomotive’ d’Europa, intrattengano relazioni economiche e commerciali ormai stabili e ancora più consolidate dopo la pandemia, per cui l’Italia è il terzo/quarto Paese partner più importante per la Germania e quest’ultima il primo Paese per l’Italia quanto a relazioni commerciali in campo industriale” ha ricordato Züge.
Paese partner di Hannover Messe 2023 è l’Indonesia, che già doveva ricoprire questo ruolo nel 2020, quando l’edizione di svolse però solamente in forma digitale. “È un Paese particolarmente interessante non solo come mercato, grazie a una popolazione giovane, di 700 milioni individui, ma anche per la Regione in cui si trova, il sud-est asiatico, dove sono in atto grandi cambiamenti e dove l’Europa punta a giocare un ruolo di primo piano in svariate attività, anche in alternativa alla Cina, per esempio nella produzione di semiconduttori” ha spiegato von Monschaw.
Passando agli argomenti che verranno trattati durante i 5 giorni della manifestazione, verranno toccate tutte le tecnologie principali, come l’automazione, i drive, l’energia, il software, l’informatica, l’intelligenza artificiale. Fra le novità, sarà centrale il concetto di Industria 4.0, lanciato per la prima volta proprio ad Hannover Messe, di cui verrà illustrato lo ‘step successivo’, focalizzato sulle reti, ovvero la creazione di uno standard unico per la trasmissione dei dati nell’ecosistema Industria 4.0, base per un flusso dati senza soluzione di continuità tra macchine, componenti, intere linee, il che fluidificherà la produzione e la renderà più flessibile ed efficiente.
“Si parlerà anche di ‘Green Deal’, cioè di produzione a impatto zero, e di ESG, fattori che oggi hanno un impatto sempre maggiori anche a livello finanziario” ha illustrato von Monschaw. Centrali anche i temi dell’intelligenza artificiale e dei Big Data in un’ottica di manutenzione, nonché dell’efficienza energetica: “L’evoluzione dell’industria dipende dai costi energetici, ottimizzarli è dunque fondamentale” ha ricordato il direttore. “L’energia migliore che abbiamo, del resto, è quella che non consumiamo. Altro punto riguarda poi l’idrogeno, il combustibile del futuro, naturale e a zero emissioni: avremo più di 500 espositori con prodotti dedicati a questo tema in mostra”.
Infine, il ricco programma convegnistico prevede la presenza di 8 palchi dove verranno approfonditi singoli temi: l’agenza definitiva sarà disponibile online entro la fine di febbraio. Il premio Hermes, giunto alla XX edizione, verrà conferito durante la cerimonia di apertura della fiera: il 15 febbraio è il termine ultimo per l’invio delle candidature. Una novità sarà lo speciale premio per le start-up.
Crescita nell’incertezza
Quanto al 2023, le previsioni parlano ancora di un anno buono, anche se meno rispetto al 2022 sul 2021. “C’è ottimismo per la produzione, le stime si attestano sui 7.565 milioni di euro (+3,1% per l’export e +5,3% per il consumo interno)” ha proseguito Mariotti. “Si parla di 8 mesi di produzione assicurata, mentre la media degli anni precedenti era di 5/6 mesi, occupando in pratica l’86% della capacità produttiva delle aziende del comparto. Nonostante l’elevata domanda interna, le aziende sono rimaste attive anche sul mercato estero: il Centro Studi Ucimu, che ha elaborato i dati da gennaio a settembre del 2022 su base Istat, dice che ci sono incrementi dell’export in alcuni Paesi come Stati Uniti (+27%), Francia (+10%), Spagna (+17%) e Svizzera (+30,3%), contro un decremento per esempio in Germania (-13,8%), sebbene vi sia stato un leggero incremento a fine 2022, che non è stato ancora registrato dai dati. Per scoprire nuovi mercati di sbocco il metodo migliore rimane ancora quello delle fiere, che è importante sfruttare al meglio, con tutte le potenzialità che offrono. Su questo fronte, Ucimu organizzerà sia EMO, sia in Italia Lamiera”.
Positivi anche i dati del settore della componentistica e delle tecnologie meccatroniche per la potenza fluida e la trasmissione di potenza, illustrati da Marco Ferrara, direttore di Federtec.
Nata nel 2019 dall’unione di Assiot (Associazione Italiana Costruttori Organi di Trasmissione e Ingranaggi) e Assofluid (Associazione Italiana dei Costruttori ed Operatori del Settore Oleoidraulico e Pneumatico), Federtec ha visto l’aggiunta nel 2022 di FNDI (Federazione Nazionale della Distribuzione Industriale), riunendo così i rappresentanti dell’intera filiera, per un fatturato 2021 globale pari a 12 miliardi di euro e 284 aziende associate. L’indagine congiunturale trimestrale (da gennaio a dicembre 2022) mostra una crescita di fatturato a due cifre, sia per l’oleodinamica che pre la pneumatica; il preconsuntivo per quanto riguarda la produzione fluid power in Italia si attesta a 4.700 milioni di euro, con un recupero eccezionale rispetto al periodo della pandemia e una notevole crescita dell’export (i 2/3 dei prodotti vengono esportati). Le trasmissioni meccaniche mostrano un fatturato di circa 9 miliardi di euro fra export e produzione nazionale, recuperando già tutto quello perso nel periodo della pandemia.
“Siamo di fronte a sfide importanti” ha sottolineato Ferrara. “In primis l’aumento dei costi dell’energia, di 10 volte superiore rispetto al 2017, il problema dei trasporti, di reperibilità delle materie prime. Il mercato qui è un po’ più stabile, ma i costi sono ben superiori a quelli ai quali eravamo abituati”.
Di fronte a queste problematiche è importante per le aziende incontrarsi e confrontarsi. Ecco dunque perché andare ad Hannover Messe: “È una fiera internazionale, una grande vetrina, collettore di tecnologie all’avanguardia, dove è presente un pubblico sensibile, potenzialmente vicino ai temi trattati, oltre che internazionale” ha commentato Andrea Gambusera, CEO e fondatore della società Hydronit, che dal 2003 produce mini e micro centraline oleodinamiche modulari ed elettropompe CC per applicazioni mobili, industriali e marine. “Inoltre, essendoci sempre più applicazioni, sono presenti anche i nostri clienti, reali e potenziali; un’occasione unica dunque per instaurare nuove collaborazioni. Il contatto umano rimane insostituibili, anche se siamo in un’era più che mai ‘virtuale’”.