Nel corso degli ultimi tre anni il mondo automotive ha dovuto affrontare diversi ostacoli operativi: dalla problematica del chip shortage, che ha avuto un forte impatto sulla produzione dei veicoli e conseguentemente sulle immatricolazioni, alla crisi energetica che ha impennato l’interesse dei consumatori per le auto usate, il car sharing e le auto elettriche.
Inoltre, con la crescente attenzione per l’ambiente e i nuovi limiti posti dalle istituzioni europee alle emissioni inquinanti delle auto, gli italiani si dimostrano pronti ad abbracciare la transizione a zero emissioni con veicoli sostenibili. In base a uno studio condotto da Google Trend sui termini di ricerca utilizzati dagli italiani, il contesto di incertezza induce le persone a cercare anche la qualità: l’interesse di ricerca per “sicurezza auto” è aumentato del 35% dallo scorso anno.
Quanto evidenziato dai trend del settore automotive si riflette perfettamente anche nei laboratori di TÜV Italia dove è costante la “ricerca della sicurezza”. Le complesse dinamiche della fornitura dei componenti automotive richiedono, inoltre, dinamismo e capacità di adattamento nella pianificazione e gestione campioni per l’esecuzione dei test di qualifica, che restano indispensabili per garantire il giusto livello di qualità e affidabilità del prodotto finito.
“Molti dei componenti che testiamo, validiamo e certifichiamo sono strettamente legati al mondo dei veicoli elettrici o ibridi” afferma Pietro Vergani, Business Unit Manager COM di TÜV Italia “grazie ai recenti investimenti siamo infatti in grado di coprire l’intera gamma di test di validazione sia sulle unità a bassa tensione che sui componenti elettronici ad alta tensione fino a 1.200 V”.
Si può sicuramente dire che il 2022 è stato un anno molto complesso: dalla volontà di riscatto dopo il periodo del Covid, il primo impatto del chip shortage fino ad affrontare la difficile situazione sociopolitica dell’ultimo periodo; tutti gli operatori del settore si sono dovuti adattare alle nuove dinamiche del mercato.
“Guardando al prossimo futuro” continua Vergani “la necessità di testing e certificazione si evolverà ancora. Sebbene i volumi produttivi potrebbero non ripartire immediatamente, di sicuro la quantità di dispositivi elettronici a bordo del singolo veicolo sarà sempre maggiore e complessa”.
I principali trend del settore per il 2023 secondo TÜV Italia
In qualità di fornitore di soluzioni tecniche all’avanguardia per la mobilità tradizionale e quella del futuro, TÜV Italia collabora con diverse case automobilistiche allo sviluppo di normative e standard di sicurezza, oltre che a test efficienti per indirizzare il futuro della mobilità e per portare nuove tecnologie sui mercati globali, in modo rapido e sicuro.
Per questo motivo, grazie all’expertise ottenuta nel corso degli anni, TÜV Italia prevede che nel 2023:
- Vi sarà un aumento delle forniture in termini di quantità di centraline, sensori e componenti elettronici. Questo incremento, atteso ed auspicato dalla totalità dei soggetti del mercato automotive, permetterà di alleviare le pressioni attuali e stabilizzerà la filiera del settore.
- Oltre al percorso di transizione all’elettrico non dobbiamo dimenticare che sono in corso diversi progetti di aggiornamento dei sistemi endotermici, piuttosto che l’utilizzo dell’idrogeno come carburante alternativo: soluzioni che permetteranno di avere un panorama più ampio e tecnologicamente avanzato rispetto ai veicoli che percorrono le nostre strade oggigiorno.