Automazione Plus

Automotive: la Cina sbarca a TorinoERT

Gli appuntamenti b2b prefissati sono circa 100. Fanno parte della delegazione cinese il costruttore di automobili Chery e la divisione stampi della FAW, i costruttori di veicoli industriali e bus CAMC e Yuton, oltre a JAC che vanta già un centro R&S a Torino dal 2005, il componentista Citic Dicastal e inoltre 2 associazioni di categoria che hanno le loro origini nell’importante casa automobilistica Shanghai Automotive Industry Corporation.

Individuati dal Centro Estero in collaborazione con gli uffici ICE Pechino e Shanghai sulla base delle richieste espresse dalle aziende piemontesi aderenti, fornitrici di prodotti e servizi destinati al settore mezzi di trasporto, i costruttori cinesi sono interessati allo stile, alla progettazione e alla prototipazione, dove le distanze geografiche giocano un ruolo meno rilevante, nonché alle attrezzature e alla componentistica. In quest’ultimo caso, è richiesto la disponibilità di un insediamento in Cina o a considerare joint venture.

Tra le aziende piemontesi partecipanti, otto (2A, Bitron, Eltek, Fibet, Frap, ITT, Prima Industrie, Villanova) hanno già sedi produttive in Cina. Cinque aziende di stile/ingegneria e di produzione impianti (Bonansea, Cecomp, I.De.A. Institute, Italia Design Torino, Mecaprom,) hanno invece uffici di rappresentanza e centri assistenza. Altre sono interessate a valutare la possibilità di insediarsi e in alcuni casi hanno già iniziato a muoversi in questa direzione.

L’automotive cinese si conferma in crescita costante, diventando il primo mercato mondiale nonostante la crisi generalizzata del settore. Ciò è prevalentemente dovuto alla forte domanda interna, poco influenzata dai meccanismi finanziari mondiali e stimolata dal calo dei prezzi e da programmi di incentivi statali per vetture di piccola taglia. A questo si aggiunge la crescente domanda di veicoli economici da parte di alcuni paesi esteri (Africa, America del Sud, Asia). La produzione di veicoli è aumentata da 9,3 milioni nel 2008 a 13,8 nel 2009, per superare i 18 milioni nel 2010.

Proseguono inoltre gli investimenti da parte degli OEM internazionali attraverso partnership con case cinesi, che auspicano l’avvio di nuove collaborazioni per migliorare le competenze tecniche e ottenere prestigio a livello internazionale. I servizi di stile, progettazione e prototipazione rimangono di interesse prioritario per i committenti cinesi, in vista dell’incremento nei prossimi anni dei volumi di produzione e della gamma di modelli. La scarsa incidenza di costi logistici in questi comparti consente alle imprese piemontesi di avere ottime opportunità di business. Per i fornitori di componenti e attrezzature è invece indispensabile valutare l’insediamento in loco, sia in termini di apertura di unità produttive che attraverso collaborazioni tecniche e tecnologiche con partner locali.

Centro Estero per l’Internazionalizzazione: www.centroestero.org