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Automazione industriale, ecco i numeri del 2012ERT

In occasione della manifestazione fieristica SPS IPC Drives Italia 2013, ANIE Automazione ha presentato l’edizione 2013 del suo Osservatorio Tecnico-Economico. Il documento, distribuito in formato digitale, contiene le più recenti guide tecniche realizzate dall’associazione, le testimonianze dei principali attori del mondo dell’automazione e un corposo inserto con i dati del settore.

Quest’anno il focus dell’Osservatorio tratta l’automazione di processo, tema attuale anche alla luce del nuovo gruppo di lavoro avviato in ANIE Automazione che riunisce le principali aziende che realizzano prodotti e sistemi per il controllo dei processi industriali.

I dati di settore sono stati presentati dal Presidente di ANIE Automazione – Ing Giuliano Busetto – che ha dichiarato “Il 2012 che ci siamo lasciati alle spalle è stato un anno difficile e quello attuale non sembra orientato ad una inversione di tendenza. Ciononostante, il comparto dell’Automazione industriale, manifatturiera e di processo mostra appieno la sua vitalità in termini di innovazione e tecnologia, due concetti che le nostre aziende associano costantemente e doverosamente”.

Nel 2012, in Italia il fatturato delle imprese fornitrici di componenti e sistemi per l’automazione industriale è stato pari a circa 3,6 miliardi di euro con un calo del 7% rispetto al 2011.

Pur in ridimensionamento per le difficoltà di scenario, la domanda estera ha continuato a fornire un contributo positivo alla crescita del comparto. Nel 2012 le esportazioni di tecnologie per l’automazione hanno segnato un incremento annuo del 2,8 per cento (+13,6% l’analoga variazione nel 2011). Mantenendosi elevata la quota di esportazioni indirette (tra esportazioni dirette e indirette si arriva a coprire oltre il 60% del fatturato totale), il comparto ha risentito delle criticità riscontrate nei mercati esteri dai principali settori clienti a valle. A fronte della significativa caduta della domanda europea, si è evidenziato un ritmo di crescita sostenuto delle esportazioni verso il Medio Oriente e l’Asia orientale.

La caduta della domanda interna ha depresso anche le importazioni di tecnologie per l’automazione (-5,1 per cento nel 2012). Le importazioni mantengono una prevalente origine europea (superiore al 77% sul totale importato), con una decisa crescita della quota relativa ai Paesi europei extra UE.

Gli investimenti totali – che includono la componente relativa a macchinari, attrezzature e tecnologie – si manterranno deboli per tutto l’anno in corso, mostrando limitati segnali di recupero solo a partire dal 2014. La partita della crescita si giocherà pertanto per le imprese italiane prevalentemente sui mercati esteri, grazie al consolidamento delle maggiori economie emergenti e degli Stati Uniti.

Resta più incerta la capacità di ripresa dell’Unione europea, che mantiene un ruolo importante come area di sbocco delle esportazioni nazionali. Sono negative le attese sul fronte domestico, dove la propensione a investire degli operatori resta frenata dalla bassa fiducia e dalla minore disponibilità di risorse.