Atlanta, capitale della Georgia, uno dei 13 stati fondatori degli Stati Uniti d’America: è questa la città scelta quest’anno da Rockwell Automation per la XXV edizione della Automation Fair, il consueto evento annuale durante il quale la multinazionale americana presenta le proprie novità di prodotto e la visione strategica a clienti, partner e stampa internazionale. Qui sono dunque confluiti gli oltre 10.000 partecipanti, impegnati in più di 110 eventi: 9 forum di presentazione di casi applicativi, realizzati da utenti finali in differenti ambiti dell’industria, dal food&beverage all’health&care, dal machinary all’automotive; e poi 19 laboratori ‘hands on’, 93 sessioni di approfondimento tecnico su nuove soluzioni e applicazioni, svariati incontri one to one e visite agli oltre 150 stand di Rockwell e dei NetworksPartner nell’area espositiva, dove era possibile toccare con mano le ultime soluzioni proposte.
Trarre profitto dai Big Data, mettendo in rete le informazioni per offrire innumerevoli servizi a valore aggiunto, come manutenzione predittiva, tele-gestione, monitoraggio a distanza, controllo remoto di interi siti produttivi e via dicendo, si può e si deve fare per migliorare efficienza, produttività, qualità, sostenibilità.
Ma come diventare una Connected Enterprise? La ‘ricetta’ di Rockwell Automation secondo Blake Moret, presidente e amministratore delegato eletto appena lo scorso 1° luglio, ma veterano della multinazionale americana, con oltre 30 anni di servizio, è fatta di piccoli passi e piccole innovazioni. Occorre prima di tutto individuare l’ambito in cui si intende operare, quello dove applicando il modello dell’azienda interconnessa, si possano ottenere i maggiori vantaggi, con un ROI a breve termine. Quindi, implementare il progetto e vederne i risultati per poi proseguire oltre, con un altro progetto, un altro piccolo passo nella direzione dell’interconnessione. Il ‘segreto’ è dunque procedere ‘step by step’, dando all’organizzazione il tempo di rielaborare al proprio interno il nuovo paradigma, di adattarvisi. Perché molto della Connected Enterprise parte e torna all’uomo, dall’operatore, che deve effettivamente utilizzare, nel modo corretto, i nuovi strumenti a sua disposizione, al manager, che deve usufruire delle informazioni al meglio per prendere decisioni adeguate. Occorre cambiare mentalità e modus operandi, con pazienza e perseveranza.
A breve su questo sito proporremo nel dettaglio le novità di prodotto esposte alla Automation Fair 2016 e i video-reportage con le interviste agli espositori italiani. Continuate a seguirci!