Il Presidente di Netcomm, Roberto Liscia, ha recentemente presentato di fronte alla Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera dei Deputati le proposte del Consorzio del Commercio Digitale in Italia affinché gli investimenti del Recovery Plan siano mirati a mettere in connessione persone, prodotti, servizi e processi attraverso una visione d’insieme e dei progetti concreti.
Liscia fa riferimento al concetto della “Connected Economy” quando si appella al cambio di paradigma necessario per mettere in connessione cittadini, servizi, imprese e PA: “Attraverso il digitale, occorre connettere sistematicamente i distretti, le filiere industriali, gli organi pubblici e le imprese affinché si possano offrire ai cittadini e ai consumatori benefici e servizi in linea con i nuovi stili di vita e le necessità imposte dal new-normal. In questo senso, lo sviluppo dei rapporti di filiera è fondamentale per aiutare le imprese a fare sistema per rendere il sistema economico italiano più competitivo e sostenibile. Per questo, occorre valorizzare tali iniziative, creando ad esempio piattaforme di scambio, digitalizzando i processi e le catene di fornitura e sfruttando le tecnologie per aumentare l’efficienza della catena di produzione e distribuzione, come l’introduzione della Blockchain per la tracciabilità, l’utilizzo dei Big Data e degli Analytics per elaborare i dati raccolti da tutti i componenti della filiera. E ancora, si dovrà intervenire incentivando i sistemi di pagamento, di circolazione della liquidità e di gestione dei crediti anche al fine di sostenere le realtà più piccole”.
Da un recente studio di Netcomm elaborato da The European House-Ambrosetti, emerge che la rete del valore dell’e-commerce e del digital retail in Italia ha generato ricavi per circa 58,6 miliardi di euro nel 2020, raccoglie 678 mila imprese e coinvolge oltre 290 mila lavoratori. Più della metà del fatturato generato da questa rete in Italia, inoltre, è da attribuire alle imprese di dimensioni medio-piccole. In questo quadro, non sono solo le aziende retailer a brillare (i loro fatturati sono cresciuti mediamente del 7% negli ultimi 5 anni – una percentuale in linea con la crescita delle realtà distributive di grandi dimensioni). Infatti, anche le PMI che offrono servizi a supporto all’interno di questo macro-settore rappresentano una componente fondamentale: oltre il 65% del fatturato della filiera della logistica e più dell’83% del fatturato della rete del riciclo sono generati proprio da PMI e microimprese.
Netcomm ha elaborato un documento di proposte per la Digitalizzazione del Sistema Paese e, di seguito, si sintetizzano i principali suggerimenti per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza:
1. Sviluppo delle competenze digitali per nuove opportunità di lavoro: secondo Netcomm, è fondamentale che il Governo incentivi programmi di formazione digitale attraverso un’attività di comunicazione volta a sensibilizzare gli utenti sull’importanza del cambiamento culturale e programmi di formazione digitale all’interno di scuole e università, prevedendo stage, periodi di alternanza scuola-lavoro e riconoscendo alle imprese ospitanti incentivi e finanziamenti per aiutare i lavoratori ad affrontare nuovi ruoli e opportunità lavorative legati al digitale.
2. Digitalizzazione delle imprese e sviluppo di nuovi modelli di vendita e di distribuzione per un e-commerce sempre più “glocal”: l’incremento di iniziative di proximity commerce come risposta a un momento di necessità, dall’inizio dell’emergenza sanitaria, potrebbe rappresentare, non solo in questa fase di transizione, ma anche nel futuro, un efficace modello di sviluppo di retail omnicanale per l’economia locale e una nuova veste del negozio “sotto casa”.
3. Evoluzione della rete della salute mettendo al centro il paziente: Netcomm ritiene fondamentale far evolvere digitalmente il Sistema Sanitario nazionale attraverso, ad esempio, l’erogazione di servizi di telemedicina, la creazione di una visione sul paziente sempre più integrata e puntuale, piuttosto che la realizzazione di una maggiore interoperabilità dei processi tra i player del Sistema.
4. Integrazione della filiera per la valorizzazione del turismo nazionale: secondo Netcomm è fondamentale creare una maggiore interoperabilità dell’offerta turistica nazionale e incentivare l’evoluzione digitale dei player del settore, generando sinergie per l’intero Sistema Paese.
5. Nuove tecnologie, interoperabilità dei dati e interconnessione: Netcomm ritiene fondamentale promuovere progetti che valorizzino l’utilizzo di tecnologie quali il cloud computing al fine di stimolare un’interconnessione di tutti i sistemi e facilitare il dialogo e lo scambio dei dati e dei processi, nel rispetto delle normative sui dati e sulla sicurezza cibernetica, realizzando quindi le condizioni per il pieno sviluppo in chiave digitale delle diverse filiere, quali la sanità, il turismo, i processi produttivi, logistici e le filiere merceologiche con particolare riguardo al comparto agro-alimentare.