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Attacchi informatici: nulla è cambiatoERT

Orsacchiotti intelligenti, monitor cardiaci, auto connesse e altri dispositivi si connettono regolarmente alle reti aziendali rendendo i leader tecnologici consapevoli della necessità di intraprendere azioni significative per evitare che vengano sfruttati per colpire le aziende.

Questi i risultati di un nuovo report sulle pratiche per la sicurezza dell’Internet of Things (IoT) commissionato da Palo Alto Networks, leader globale della sicurezza informatica, che ha visto il coinvolgimento di 1.350 responsabili delle decisioni aziendali IT in 14 paesi in Asia, Europa, Medio Oriente e Nord America. 

La maggior parte degli intervistati segnala un aumento del numero di dispositivi IoT – cestini della spazzatura, lampadine e stazioni di igienizzazione delle mani – connessi alla rete aziendale nell’ultimo anno. E il risultato è rilevante: il 41% degli intervistati ha dichiarato di dover apportare numerosi miglioramenti al modo in cui affronta la sicurezza dell’internet of Things, mentre il 17% ritiene sia necessaria una revisione completa (pari a oltre la metà degli intervistati). 

Quasi uno su quattro degli intervistati presso organizzazioni con almeno 1.000 dipendenti ha dichiarato di non aver segmentato i dispositivi dell’IoT in reti separate – una pratica fondamentale per realizzare reti sicure e intelligenti e solo il 21% ha riferito di aver seguito le best practice di microsegmentazione per contenere i dispositivi IoT all’interno di zone di sicurezza strettamente controllate.

La ricerca di Palo Alto Networks conferma i continui sforzi dell’azienda per far luce sulle minacce alla sicurezza poste dall’aumento della diffusione di dispositivi connessi a Internet. Business Insider Intelligence prevede che entro il 2027 ci saranno più di 41 miliardi di dispositivi IoT, rispetto agli 8 miliardi dell’anno scorso.   

Metodologia di indagine

Palo Alto Networks ha incaricato la società di ricerca tecnologica Vanson Bourne che ha intervistato 1.350 decisori aziendali IT in 14 paesi in Asia, Europa, Medio Oriente e Nord America. 

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