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5 fattori che rallentano i processi di approvvigionamento secondo IungoERT

Con la crisi del Mar Rosso, l’Italia perde 95 milioni di euro al giorno: sono queste le stime di Confartigianato, che ha calcolato l’entità dell’impatto causato dalla riduzione del traffico delle navi mercantili tra l’Oceano Indiano e il Mar Rosso sui flussi commerciali dell’Italia. Le catene di approvvigionamento, già minate da pandemia da Covid-19 e guerre, non godono di buona salute: vivono di interruzioni, blocchi, chiusure e restrizioni. Le conseguenze peggiori? Tra tutte, ritardi nelle consegne, aumento dei prezzi e scarsità di materie prime.

Le difficoltà della supplychian

“Questi elementi, che insieme alimentano viziosamente un già fragile contesto di incertezza, impattano sulle aziende di tutte le dimensioni, dai piccoli commercianti ai grandi produttori, creando delle vere e proprie interruzioni nelle comunicazioni tra clienti e fornitori” dichiara Andrea Tinti, CEO e Founder di IUNGO.

Per muoversi in questo quadro, caratterizzato anche da una volatilità della domanda, le aziende devono dotarsi di soluzioni per migliorare le comunicazioni tra clienti e fornitori, con l’obiettivo ultimo di diversificare le fonti di approvvigionamento e ottimizzare le scorte.

“Creare canali di comunicazione dedicati per il dialogo con i propri fornitori, assicura alle aziende uno scambio di informazioni trasparenti e tempestive in grado di prevenire problematiche legate all’incombere di cigni neri ed eventi straordinari. È quello che ci insegna la storia” continua Tinti.

Ma come prevenire i disagi legati alle interruzioni nelle catene di approvvigionamento?

Lo spiega la piattaforma di supply chain collaboration in cloud Iungo, che ha analizzato 5 fattori che rallentano le comunicazioni tra aziende e fornitori:

“La globalizzazione e la domanda mutevole peggiorano il quadro, mentre nuove localizzazioni produttive aggiungono ulteriori complicazioni. Questo scenario fragile ostacola la pianificazione precisa, rallenta le risposte alle esigenze dei clienti e crea ritardi e inefficienze nella gestione delle informazioni aziendali” spiega Tinti.

E quali elementi, invece, agevolano la comunicazione tra clienti e fornitori?

Nei processi di approvvigionamento, alcuni fattori di natura umana ricoprono un ruolo cruciale: per primi, la promozione di una cultura aziendale improntata alla collaborazione e la sicurezza che ogni individuo coinvolto abbia chiare responsabilità e compiti da svolgere. Inoltre, l’adozione di tecnologie all’avanguardia, come l’intelligenza artificiale e l’analisi dei dati, migliora l’efficienza e la trasparenza della comunicazione.

Parallelamente, anche l’implementazione di processi standardizzati concorre ad assicurare una trasmissione coerente e rapida delle informazioni. Sul fronte ambientale, invece, costruire rapporti di fiducia e partnership con i fornitori favorisce una comunicazione aperta e collaborativa, mentre la trasparenza e la tempestività nella condivisione delle informazioni riducono possibili incomprensioni e ritardi.

“In un contesto di incertezza come quello attuale, una visione condivisa delle prospettive future, la definizione di obiettivi comuni e la creazione di canali di comunicazione dedicati si rivelano fattori fondamentali per facilitare il flusso informativo e consolidare le relazioni di successo tra le parti coinvolte” conclude Tinti.

la piattaforma in cloud di Iungo

Con una dashboard intuitiva, la piattaforma in cloud di Iungo offre alle aziende una visibilità completa e in tempo reale sullo stato delle transazioni, permettendo di gestire le priorità e affrontare rapidamente eventuali imprevisti. Monitorando, poi, le prestazioni dei fornitori in maniera costante, aiuta a identificare le aree di miglioramento per ottimizzare la collaborazione e rafforzare le relazioni aziendali.

Fonte foto Pixabay_analogicus