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Alla EMO si parlerà molto italianoERT

“La EMO di Hannover 2007, che si terrà dal 17 al 22 settembre, è il maggiore e più importante punto d’incontro internazionale per l’industria della lavorazione dei metalli“. Così ha esordito Helmut von Monschaw nel corso della conferenza stampa di presentazione della Emo svoltasi presso la sede di Ucimu – Sistemi per Produrre. Von Monscaw, che è stato affiancato da Pierluigi Streparava, commissario generale della EMO di Milano, e da Sepp Heckmann, presidente della Deutsche Messe, è il direttore del VDW, l’associazione che rappresenta i produttori tedeschi di macchine utensili ed è anche l’ente organizzatore della fiera EMO di Hannover.

Alla fine dello scorso mese di marzo, le aziende iscritte -provenienti da ben 39 paesi- ammontavano già a quota 1.875, per un totale di circa 158 mila mq di superficie netta occupata.

A guidare il plotone degli espositori, tedeschi a parte, vi è la pattuglia delle imprese italiane, che con un totale di 264 aziende su circa 20 mila mq, rappresenta il nucleo più numeroso in assoluto, secondo solamente ai padroni di casa tedeschi (821 espositori).

A giudicare dai numeri, si direbbe dunque che la EMO per le nostre aziende rappresenti quasi una costola della BIMU, un evento talmente imprescindibile da rappresentare qualcosa di irrinunciabile per quanto riguarda gli anni dispari. La presenza italiana, che come abbiamo detto è seconda assoluta nella graduatoria degli espositori, è addirittura doppia di quella taiwanese e svizzera, che si contendono il terzo e quarto posto con 148 e 141 aziende, nettamente superiore a quella giapponese (76 aziende), cinese (73), spagnola (71), statunitense (57), francese (35) e britannica (34).

In termini merceologici, l’offerta dei costruttori italiani copre pressoché l’intero spettro settoriale, dai torni ai centri di lavoro, dai sistemi flessibili alle rettificatrici, dagli utensili ai dispositivi per la misura e la qualità, compreso anche il comparto della deformazione, di cui l’Italia ha conquistato nel 2006 la leadership assoluta mondiale.

A dare maggiore visibilità alle aziende italiane, vi saranno alcune iniziative promozionali messe a punto da Ucimu – Sistemi per Produrre e ICE, l’Istituto nazionale per il commercio con l’estero. Tra queste un catalogo su supporto CD-Rom che, navigabile in inglese, francese, tedesco, spagnolo, cinese, russo e turco, oltre che ovviamente in italiano, presenterà in maniera strutturata tutta l’offerta merceologica della produzione “made by Italians”.