Daniele Panfilo è CEO e co-founder di Aindo (www.aindo.com). A lui abbiamo posto delle domande di approfondimento della sua start-up.
Il settore sanitario e quello finanziario sono stati i primi settori nei quali l’intelligenza artificiale e Aindo hanno avuto un ruolo essenziale. Quali sono i settori ai quali la start-up intende ancora apportare un valore aggiunto?
Daniele Panfilo: In ambito sanitario e finanziario Aindo offre da anni soluzioni innovative per affrontare le sfide di ciascun settore legate alla gestione dei dati sensibili e alla tutela della privacy: dal miglioramento della ricerca medico-scientifica a consulenze personalizzate per gli istituti bancari e i loro clienti. Tuttavia, l’obiettivo di Aindo è portare un contributo innovativo ovunque vi sia la necessità di gestire dati personali in modo sicuro ed efficiente, apportando un valore aggiunto in una vasta gamma di settori ad alto impatto sociale, e contribuendo così a migliorare la qualità della vita delle persone e il funzionamento delle aziende. Un esempio è il settore assicurativo: abbiamo sviluppato soluzioni che consentono alle compagnie assicurative di valutare soluzioni tecnologiche in modo efficiente e sicuro. Questo non solo accelera il processo decisionale, ma garantisce anche la qualità dei dati utilizzati nelle demo dei software. Inoltre, in tale settore la nostra piattaforma può essere utilizzata per offrire consulenza personalizzata alle imprese, prevedendo in anticipo le difficoltà finanziarie che esse potrebbero incontrare. Tutto ciò senza compromettere la riservatezza dei dati dei clienti, grazie alla capacità della nostra piattaforma di generare dati sintetici che mantengono l’integrità delle informazioni originali. Nel campo dell’energia e delle infrastrutture, lavoriamo per contribuire alla creazione di smartcity, utilizzando i dati sintetici per ottimizzare l’uso delle risorse e ridurre gli sprechi. Da ultimo, c’è il nostro impegno nel supportare la ricerca e gli studi di settore, offrendo una fonte affidabile di dati per indagare fenomeni socio-culturali e migliorare la comprensione delle dinamiche di mercato, nel rispetto delle stringenti normative sulla privacy.
Si è detto che l’AI sia anche una minaccia per l’uomo e il mondo del lavoro. Cosa ne pensa?
Panfilo: Comprendo la preoccupazione che alcuni potrebbero avere riguardo alla crescente presenza dell’AI nella società e sul mercato del lavoro. Tuttavia, ritengo che sia una risorsa preziosa se gestita correttamente. L’AI può rivelarsi uno strumento incredibilmente potente per affrontare molte delle sfide che affliggono la società e l’economia; tuttavia, è cruciale integrare questi strumenti tecnologici su solide fondamenta di valori umani. Ciò significa che dovremmo concentrarci su istruire e formare l’AI a partire proprio dalle capacità e caratteristiche che distinguono gli esseri umani dalle macchine. Invece di vedere l’AI come una minaccia esclusiva per l’uomo e il mondo del lavoro, dovremmo considerarla come una possibilità di collaborazione che può portare a progresso e innovazione. Dobbiamo sviluppare la visione di un futuro in cui l’AI lavori al nostro fianco, potenziando le capacità umane anziché sostituirle. Questo richiede un impegno attivo per garantire che l’AI sia sviluppata e utilizzata in modo etico e responsabile, in linea con i nostri valori fondamentali. È importante fare educazione e investire su skill e caratteristiche proprie dell’essere umano e impossibili da apprendere per l’AI, che dovranno guidare la comunicazione uomo-macchina. Si profila uno scenario di collaborazione tra intelligenza artificiale e intelligenza naturale, destinato a generare progresso e innovazione, a patto di educare e investire dal punto di vista strategico in tutte quelle caratteristiche che distinguono noi essere umani dalle macchine e che, pertanto, ci rendono insostituibili.
Per lei la legislatura e le istituzioni possono intervenire a tutela dell’uno e dell’altro e in che modo?
Panfilo: Credo fermamente che le Istituzioni ricoprano un ruolo cruciale nel favorire un utilizzo etico e responsabile delle tecnologie abilitanti, come i dati sintetici, nel contesto dello sviluppo dell’AI. Nei prossimi mesi, sarà essenziale avviare una discussione che coinvolga non solo le Istituzioni, ma anche la comunità scientifica, al fine di favorire la ricerca, la formazione accademica e una regolamentazione mirata di queste tecnologie. Sarebbe opportuno un dialogo aperto e collaborativo tra le parti politiche, gli esperti del settore, tra le aziende che sviluppano la tecnologia e la società civile. Del resto, sempre più le istituzioni svolgeranno un ruolo cruciale nel finanziare la ricerca e lo sviluppo di tecnologie etiche e sicure, nonché nel creare programmi di formazione e sensibilizzazione, fondamentali per educare i professionisti e il pubblico sulle implicazioni dell’AI e delle tecnologie abilitanti. Un altro aspetto su cui focalizzarsi riguarda la promozione della trasparenza e della responsabilità nell’uso dei dati, incluso il monitoraggio e la valutazione degli algoritmi utilizzati per elaborarli. Le istituzioni dovranno implementare meccanismi di supervisione e regolamentazione per garantire che l’AI sia utilizzata nel rispetto dei diritti umani, della privacy e della sicurezza dei dati. Infine, sarà fondamentale incoraggiare la collaborazione internazionale e la condivisione delle migliori pratiche tra i paesi, al fine di affrontare le sfide globali in modo efficace e armonizzato.
Gli sviluppi di Aindo?
Panfilo: Al momento gli sviluppi futuri di Aindo si focalizzano su diversi fronti. In primo luogo, miriamo a rivoluzionare la mobilità del dato. Intendiamo potenziare ulteriormente il nostro team, per cui cerchiamo talenti altamente qualificati e esperti nel campo dell’AI e della sicurezza informatica. Questo ci consentirà di continuare a innovare e sviluppare soluzioni all’avanguardia per l’uso sicuro ed efficace dei dati. Poi continueremo a investire nella ricerca e nello sviluppo per ampliare le nostre capacità e offrire una soluzione sempre più sofisticata e personalizzata ai nostri clienti. Questo include l’esplorazione di nuove applicazioni e casi d’uso per i dati sintetici, nonché il miglioramento delle nostre tecnologie per garantire la massima precisione e affidabilità. Ci impegneremo anche a espandere la nostra presenza in settori strategici come sanità, finanza e PA. Infine, continuiamo il dialogo con le istituzioni.