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Aeronautica e Spazio: nei prossimi 3-5 anni attesa un’accelerazione inedita di molte professioniERT

È stato presentato nella sede dell’Agenzia Spaziale Italiana il rapporto “Gi Group Star Matrix: Trend Evolutivi e Futuro delle Professioni nei settori Aeronautica e Spazio”. Il convegno, organizzato da ASI e Gi Group Holding, ha visto la partecipazione di rappresentanti del settore industriale e accademico.

Un mercato da 16 miliardi di euro, oltre 700 aziende attive nelle fasi di progettazione e produzione, più di 55.000 persone impiegate (che decuplicano se si contano anche le filiere) e 15 Distretti Regionali, a testimonianza di una straordinaria capacità di fare rete. Sono i numeri dei settori Aeronautica e Spazio italiani, comparti strategici che posizionano il Paese al 4° posto in Europa e al 7° nel mondo e ne fanno un contributor chiave nei più avanzati progetti a livello internazionale.

Questi settori nei prossimi 3-5 anni vedranno una significativa evoluzione delle professionalità: alcuni ruoli cresceranno fortemente di rilevanza fino a diventare strategici mentre altri declineranno e dovranno essere via via ripensati dalle organizzazioni.

A tracciare la mappa dei ruoli del futuro è lo studio “Trend Evolutivi e Futuro delle Professioni nei settori Aeronautica e Spazio” di Gi Group Holding, la prima multinazionale italiana del lavoro, realizzato dalla Divisione Aerospace, Railways, Naval & Defence di Gi Group, e da ODM Consulting ed Enginium, attraverso la metodologia di indagine proprietaria Star Matrix.

Lo studio ha coinvolto realtà aziendali del settore e Distretti aerospaziali italiani tramite focus group e interviste e ha permesso di individuare e analizzare oltre 80 ruoli all’interno delle fasi produttive che contribuiscono maggiormente alla generazione di valore aggiunto (Concepting, Modelling & Prototyping; Design & Engineering; Industrialization & Production; Testing & Patenting; Service & Maintenance) e nella Cybersecurity & Data Management.

Evoluzioni di contesto

Tra le forze che guidano lo sviluppo del settore un posto di primo piano, soprattutto nello scenario odierno, è rappresentato dai fattori geopolitici: le tensioni internazionali e le operazioni belliche e di difesa supportano infatti un outlook positivo per il comparto, ma generano anche difficoltà di cooperazione e incertezza nelle filiere e sono tra le ragioni alla base del progressivo riavvicinamento di asset e competenze all’interno nei confini nazionali. Altro fattore evolutivo che impatta fortemente sui settori dell’Aeronautica e dello Spazio è lo sviluppo tecnologico che – con la progressiva adozione dell’intelligenza artificiale, gli avanzamenti nei sistemi di propulsione elettrica, nel volo ipersonico e in processi come la smart manufacturing, la prototipazione rapida e la robotica – sta rivoluzionando l’aeronautica contemporanea e ridefinendo il modo in cui si concepiscono e si utilizzano gli aeromobili. Filo conduttore globale è e sarà anche la sostenibilità, declinata nelle componenti ambientali (modalità di propulsione alternative, bio carburanti, materiali avanzati), sociali (con lo sviluppo di infrastrutture che evitino impatti negativi sulle comunità) ed economiche.

I ruoli in ascesa e i ruoli da ripensare

Le nuove metodologie di progettazione e la crescente complessità dei prodotti aumenteranno in modo significativo la rilevanza dei ruoli con una visione sistemica e integrata, rispetto ai profili con specializzazioni verticali. Figure strategiche, in questo senso, saranno quelle del Project Manager e soprattutto del System Engineer, che si occupa di definire l’architettura e il design di sistemi complessi, integrando in modo sinergico più componenti quali velivolo, gestione del traffico aereo e sistemi di comunicazione.

Insieme ai profili connessi alla crescente importanza dell’industrializzazione, il settore vedrà aumentare la richiesta di professionalità con competenze specialistiche nei campi:

Nel settore Spazio una peculiarità sarà la crescita di rilevanza di professionalità del segmento downstream “esotiche/innovative”: è il caso degli esperti di geomatica e di cartografia, sempre più richiesti per le loro competenze nel leggere e interpretare immagini e dati relativi a un territorio e legarli ad altre informazioni di valore, o di quei profili in grado di analizzare ed elaborare dati di origine diversa – posizioni, velocità, temperatura, altitudini, immagini – come i Data Fusion Scientist.

 Le trasformazioni dei settori Aeronautica e Spazio spingeranno invece le aziende a ripensare quei ruoli fondati su tecnologie e processi a rischio obsolescenza, dall’Aircraft Technician, che si occupa del funzionamento della struttura meccanica dell’aeromobile, alle figure di CAD Designer e Product Quality Manager che dovranno sviluppare nuove e diverse competenze in ambito tecnologico digitale. A dover evolvere saranno anche i ruoli di gestione come quelli di Plant Manager, che organizza e gestisce le operazioni di produzione, e Planning Engineer, che pianifica e coordina le attività di produzione e le risorse per garantire il rispetto dei tempi e dei budget, che dovranno diventare sempre più people-oriented e data-enhanced.

“Le imprese nel settore aerospaziale stanno attraversando una fase di profondi cambiamenti che mettono in primo piano il ruolo cruciale delle funzioni HR. Una delle sfide principali per le risorse umane è e sarà la gestione del talento, che vuol dire innanzitutto promuovere e supportare adeguatamente l’evoluzione dei ruoli e attivare le giuste leve di attraction e retention” – afferma Michele Savani, corporate business development director – technical engineering di Gi Group – “questo a maggior ragione alla luce di tre dinamiche: la carenza di competenze, fortemente polarizzata in ambito tecnico-ingegneristico; lo scenario di invecchiamento demografico, che sottrarrà forza lavoro alle aziende; il carattere molte volte internazionale della competizione per i talenti, che fa sì che possano arrivare proposte di valore percepite come maggiormente interessanti anche da altri contesti rispetto a quello italiano. Per un Paese come l’Italia, con poche materie prime, caratterizzato da un trend demografico in declino e con aziende e intere filiere esposte alla concorrenza di Paesi emergenti, settori all’avanguardia sotto il profilo tecnologico come l’Aeronautica e lo Spazio rappresentano un’opportunità per posizionarsi da protagonisti nel mercato globale, in un comparto con enormi prospettive di crescita future. Per chi oggi sta facendo scelte di studio e lavorative che avranno un impatto sul proprio futuro professionale, conoscere l’attualità e l’evoluzione di queste industrie può aprire prospettive nuove, in settori guidati della spinta continua all’innovazione, ad alta generazione di valore aggiunto e trainante per numerose altre industrie.”.

“L’Agenzia Spaziale Italiana è molto attenta alla formazione delle giovani generazioni – commenta Luca Vincenzo Maria Salamone, direttore generale di ASI – L’obiettivo è di spronare e di indirizzare le nuove leve verso la conoscenza e l’impiego in un settore molto dinamico e tecnologicamente all’avanguardia come quello aerospaziale e spaziale in particolare. A tale scopo, ASI sostiene, tra le altre cose, borse di dottorato su tematiche spaziali e promuove attività di education volte a stimolare i giovanissimi verso studi e carriere in ambito STEM.”

“Le dinamiche evolutive dei ruoli che attendono il settore nei prossimi anni, e che abbiamo analizzato nel nostro studio, sottolineano una volta di più come le competenze rappresentino un asset strategico per le imprese” – dichiara Enrico Cornetta, division manager Aerospace, Railways, Naval & Defence di Gi Group – “Il futuro dei settori Aeronautica e Spazio vedrà un aumento della domanda di professionisti altamente specializzati, con competenze avanzate in ingegneria aerospaziale, intelligenza artificiale, automazione, data science. Si prevede inoltre una crescente richiesta di esperti in cybersecurity. E a molte figure sarà sempre più richiesto un approccio multidisciplinare. Tutto questo sottolinea la necessità di investire in percorsi di formazione continua e sviluppo professionale che permettano alle persone di mantenere aggiornate le proprie competenze in un settore così tecnologicamente avanzato e dinamico. Chiave sarà la capacità di fare sistema, lavorando con i territori, gli istituti di educazione e formazione, le filiere produttive e le loro rappresentanze, insieme a esperti del mondo delle competenze e del lavoro, per costruire attività di orientamento e di formazione adeguate e su misura”.