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Additive Manufacturing: prospettive e criticità a convegnoERT

Oggetti che nascono quasi dal niente, strato dopo strato si allungano, acquistano volume e dimensione; lunghi filamenti di polimeri che si attorcigliano per creare forme flessuose, complessi intrecci che sembrano pizzi: è questa la ‘magia’ dell’Additive Manufacturing, la manifattura additiva (AM). Una tecnologia che viene da lontano, da quella ‘prototipazione rapida’ di fine millennio che veniva impiegata dalle aziende per realizzare prototipi ‘in miniatura’ di oggetti complessi, da testare e verificare prima della messa in produzione vera e propria. Oggi non parliamo più di semplici ‘provini’, ma della possibilità di creare pezzi completi e unici in tempi ridotti e a costi contenuti. Non solo, la caratteristica vincente dell’AM è la possibilità infinita di personalizzazione.

Ogni singolo prodotto può essere personalizzato, costruito su misura delle esigenze del cliente, in perfetta ‘sintonia’ con le crescenti esigenze di personalizzazione oggi emergenti. Certo anche questa tecnologia, non a caso già inclusa in quelle ‘abilitanti’ l’industria 4.0, ha le sue pecche: prima di tutto la quantità relativamente ridotta di materiali utilizzabili, poi la necessità di applicarla alla produzione di piccoli lotti in soluzioni di nicchia perché i costi siano effettivamente competitivi, infine l’attuale scarsa esperienza in questo tipo di produzioni che le aziende possono vantare, trattandosi di una tecnologia ancora ‘giovane’.

Le considerazioni e i suggerimenti, le riflessioni e le implicazioni ultime legate all’impiego dell’AM sono moltissime, ma un convegno ha cercato di fare chiarezza, anticipando quello che potremo vedere alla prossima fiera SPS Italia (Parma, 26-28 maggio), dove un’area appositamente allestita permetterà al pubblico di conoscere le ultime novità di questa tecnologia. Si tratta dell’evento ‘Smart Production: Additive Manufacturing come tecnologia abilitante per l’Industria 4.0’, recentemente organizzato da Messe Frankfurt Italia a Milano; al tavolo aziende produttrici di stampanti 3D ma anche utenti finali di svariati settori, dall’automotive all’aerospazio al medicale, così come società di consulenza e progettazione.

In questa occasione Automazione Oggi ha intervista alcuni dei relatori.
Guarda qui le video interviste a:

Monica Carfagni, dell’Università degli Studi di FirenzeT3Ddy

Stefania Minnella, application engineer di HP Italy

Silvia Cecchel, innovation and advanced engineer di Streparava

Leggi l’articolo completo sul prossimo numero di Automazione Oggi – marzo 2020