Automazione Plus

Abilitatore di tecnologie per l’Industria 4.0: Profibus, Profinet, IO-Link e… OmloxERT

Il comparto dell’automazione è il contesto di riferimento in cui opera il Consorzio PI Italia, e proprio per questo l’incontro è stato aperto da un’indagine, elaborata da EMG Different, società milanese di ricerca, che si è rivolta a un campione di 50 aziende manifatturiere, 50 produttrici di macchinari e 50 di automazione di processo.

La ricerca ha evidenziato come per oltre il 70% degli intervistati sia importante la disponibilità di protocolli di comunicazione per l’implementazione del processo produttivo, in particolare il manufatturiero ha registrato il 76% di consensi. Inoltre, quest’ultimo valuta positivamente il proprio livello di automazione, più basso il tasso di soddisfazione riscontrato nei costruttori di macchine (il 62%) e nelle aziende di automazione di processo (il 60%).

È emersa, dunque, la necessità di efficientare i propri processi produttivi in tutti i comparti considerati. Ma quali sono i protocolli di comunicazione industriali più conosciuti? Al primo posto c’è Profibus, che registra il 48%, poi Profinet con il 41% ed infine IO-Link, che cresce di 4 punti percentuali rispetto al 2021 con il 45%. Il 72% degli intervistati conferma inoltre di esserne soddisfatto in termini di efficienza delle prestazioni.

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Uno degli standard meno diffusi poiché di recente lancio, è OMLOX che è stato presentato durante l’evento da Karsten Schneider, Chairman del PI International, e Matthias Jöst, Committee Leader OMLOX. Si tratta di un protocollo aperto di localizzazione realtime che integra in un unico processo dispositivi di produttori diversi. Dunque, uno standard per servizi di localizzazione continua per l’industria, la logistica, la sicurezza e per la gestione delle risorse che contribuisce ad aumentare l’efficienza operativa e a creare nuovi flussi di entrate orientati ai servizi. Essendo aperto, lo standard non ha vincoli tecnologici, quindi termini come interoperabilità ed efficienza sono le caratteristiche che lo definiscono.

Va sottolineato come centrale rimanga sempre il dato e la sua condivisione. Come ha sostenuto Gilberto Genga, esperto di strategie di innovazione, che nel suo keynote speech ha confermato l’importanza dei processi di analisi strategica del dato e delle inefficienze, per la generazione di servizi d’avanguardia. Questa modalità operativa è funzionale alla definizione di un modello di business vincente che non solo facilita l’azienda e la rende più competitiva, ma trova nei quesiti dei suoi clienti spunti per soluzioni digitali innovative creando così un sistema interconnesso di ottimizzazione.

Nel pomeriggio, i Centri di Competenza del Consorzio PI Italia hanno fornito spunti di approfondimento sui protocolli di comunicazione industriale Profibus, Profinet e IO-Link. Si sono susseguiti workshop tecnici sulla cyber security con Paolo Ferrari di CSMT Innovative Contamination HUB e il suo “Profinet con TSN e Security integrata”; sull’importanza dell’aggiornamento e potenziamento dell’impresa attraverso soluzioni smart con Paolo Rocca di Duplomati MS e il suo “IO-Link e OEE: implementazioni smart”. Infine, si è parlato dell’importanza di saper progettare una buona rete di comunicazione per l’industria con Claudio Casali di GFCC e il suo “Competenze e certificazioni: tappe obbligatorie per una buona progettazione e installazione di reti industriali”.

“Il Consorzio PI Italia, insieme al più grande network internazionale, si pone oggi, non più solo come promotore di pura tecnologia fieldbus, ma un vero abilitatore di tecnologie per l’implementazione dell’Industry 4.0” ha commentato il presidente Giorgio Santandrea. “Ci stiamo spostando su altre tematiche, come ad esempio l’interfaccia di comunicazione per collegare robot e sistemi di controllo, per gestire un intero sistema automatizzato tramite un unico dispositivo di interfaccia per teaching e comunicazione. Un’innovazione che è stata presentata al recente SPS di Norimberga. Altra novità è la nuova interfaccia MTP per creare oggetti di alto livello e definire in maniera standard il packaging per ogni unità. Oltre ovviamente alla novità OMLOX presentata oggi che è legata alla smart factory e alla digitalizzazione, dove la parola d’ordine è – come avrete inteso – interoperabilità”.

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