Manifattura additiva, IoT, robotica avanzata collaborativa, utensileria digitale disponibile in cloud. Nel processo di crescita del sistema produttivo intrapreso dall’Italia che oggi ha il nome di “Industria 4.0”, queste sono solo alcune delle nuove tecnologie su cui le imprese possono puntare per aumentare il proprio potenziale espansivo, rispondere alle sfide globali e migliorare la posizione del Paese in Europa (seconda) e nel mondo (settima), secondo l’annuale classifica elaborata dal Centro Studi di Confindustria. La partita aperta dal Governo a livello nazionale con il Piano Calenda è ora anche tra gli obiettivi di Horizon 2020, il programma europeo per la ricerca e l’innovazione della Ue che ha scelto di investire su 34 PMI italiane provenienti da Lazio, Sardegna, Marche, Veneto, Puglia, Abruzzo, Piemonte e dalle capofila Lombardia ed Emilia-Romagna, con fondi per 1,7 milioni di euro, destinati maggiormente al settore dell’ICT (29 progetti, il 16% del totale).
È in quest’ottica strategica orientata all’Europa, fondata sulle eccellenze a livello nazionale e regionale, per promuovere la digital transformation e rafforzare un nuovo manifatturiero italiano competitivo che s’inserisce MECSPE (Fiere di Parma, dal 23 al 25 marzo 2017), che da sempre si contraddistingue per proporre agli imprenditori progetti dimostrativi evoluti, rivolti ai settori del comparto manifatturiero e alle esigenze produttive delle PMI italiane.
“Non possiamo ignorare che il nostro tessuto imprenditoriale sia costituito da PMI, che hanno peculiarità organizzative e gestionali diverse rispetto alle grandi industrie a cui guarda il modello tedesco dell’industry 4.0 – afferma Emilio Bianchi, Direttore di Senaf, la società che organizza MECSPE – Il nostro obiettivo è quello di offrire al manifatturiero italiano un aiuto concreto, per supportare un processo di trasformazione già in atto: come mostra l’Indagine di Federmeccanica le imprese credono nell’innovazione e hanno cominciato ad investire in tecnologia con evidenti benefici su export e competitività. Ma questo è solo l’inizio. Ci sono molte realtà che guardano con interesse al fenomeno ma che non si decidono a compiere il grande passo. Ecco perché, sulla linea del percorso di alfabetizzazione avviato dal Governo, con MECSPE organizzeremo nei mesi precedenti la manifestazione degli appuntamenti itineranti sul manufacturing “made in Italy”, per raccontare cosa stanno facendo concretamente le aziende e mostrare la via italiana all’industria 4.0.”
I Laboratori di Fabbrica Digitale: la ricetta italiana per l’industria 4.0 di MECSPE prevedranno un roadshow di avvicinamento alla fiera in due tappe (Veneto e Puglia), che creerà un momento di dibattito tra imprese, istituzioni e associazioni locali, che culminerà nelle tre giornate della manifestazione fieristica.
“Gli appuntamenti itineranti di MECSPE, che hanno il grande merito di coinvolgere le PMI manifatturiere e dialogare direttamente con il territorio, vanno a completare a livello teorico un percorso di acquisizione delle competenze digitali che in fiera si concretizzerà attraverso dimostrazioni tangibili e concrete del potenziale di innovazione del Digital Manufacturing” commenta Giuseppe Padula, delegato all’Innovazione dell’Università degli Studi di San Marino e membro del comitato scientifico di MECSPE.
A coronamento delle tappe dei laboratori, l’edizione 2017 di MECSPE proporrà la quarta edizione del progetto Fabbrica Digitale – Oltre l’automazione, mostrando celle di lavorazione hi-tech integrate con sistemi di misura e logistica, e tecnologie di lavorazione all’insegna dell’alta velocità e precisione.
“Stiamo entrando nel mondo delle aziende datadriven – commenta Stefano Linari, CEO di Alleantia, che sarà una delle aziende partner di Fabbrica Digitale – L’approccio machine to machine è ormai superato: i dati provenienti dai reparti produttivi diventano estremamente importanti in un’ottica di controllo del processo e di supporto decisionale, solo se ci apriremo ad una logica machine to cloud. Il futuro della fabbrica è sempre più all’insegna della condivisione. Esattamente com’è successo nella vita di tutti i giorni, in cui esperienze, fotografie, pensieri e informazioni personali sono condivisi con amici e non, un domani si potrà forse parlare di un ‘Facebook delle cose’, grazie anche alla nostra tecnologia di distribuzione certificata delle informazioni verso una molteplicità di destinatari.”