L’industria manifatturiera mondiale investe in beni strumentali: il trend positivo del consumo di macchine utensili proseguirà in modo deciso da qui al 2015 interessando anche l’Area Euro. Questo è quanto emerge dai dati illustrati da Luigi Galdabini, presidente Ucimu-Sistemi per Produrre, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione, in occasione della conferenza stampa di presentazione di 28.Bi-Mu/Sfortec, la manifestazione fieristica di riferimento per il comparto, in scena a fieramilano dal 2 al 6 ottobre.
Secondo i dati elaborati dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu a partire dallo studio di Oxford Economics, primario istituto econometrico britannico, nel periodo compreso tra il 2011 e il 2015, il consumo mondiale di macchine utensili crescerà del 45% fino a raggiungere il valore record di 88,6 miliardi di euro.
L’incremento della domanda di sistemi di produzione sarà più deciso nell’area asiatica ove il consumo crescerà, del 53%, oltre i 61 miliardi di euro. D’altra parte, nonostante si tratti di un mercato maturo, anche l’Europa vedrà crescere la domanda di macchine utensili che salirà a 16 miliardi di euro, il 28% in più rispetto al 2011.
Sebbene la sostituzione dei macchinari obsoleti e l’acquisizione di nuovi che interesserà l’Europa nel periodo 2011-2015 non saranno sufficienti a recuperare il terreno perso con la crisi del 2009, l’area Euro si confermerà seconda nella graduatoria mondiale di consumo, dopo l’Asia e prima delle Americhe (ove la domanda si attesterà a 10,7 miliardi di euro).
Più nel dettaglio, sia Germania che Italia continueranno a investire in tecnologia di produzione. Nel 2015, il consumo di macchine utensili da parte degli utilizzatori tedeschi si prevede sarà pari a 6,3 miliardi di euro, il 26% in più del valore registrato nel 2011. In Italia, invece, la domanda crescerà del 20% raggiungendo il valore di 2,4 miliardi di euro.
Le stime elaborate dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu-Sistemi per Produrre, pur non entusiasmanti, confermano il ruolo dell’Area Euro e dell’Italia nel panorama internazionale di settore sia come zona di produzione che di consumo.
D’altra parte – ha affermato Luigi Galdabini – occorrerà aspettare la seconda parte del 2013 per assistere all’inversione di tendenza dell’andamento della domanda italiana. Secondo l’indagine trimestrale condotta da Ucimu-Sistemi per Produrre, il 57,7% degli intervistati dichiara di prevedere, per l’ultimo trimestre dell’anno, una sostanziale stabilità dell’andamento della domanda interna. Il 23,1% si attente una diminuzione. Decisamente più ottimisti i costruttori rispetto al mercato estero. Se la metà degli intervistati prevede stabilità, il 28% ritiene che la domanda espressa dagli utilizzatori stranieri crescerà.
Infine, l’analisi tendenziale del dato relativo alle consegne nei sei mesi successivi alla rilevazione – effettuata nel secondo trimestre dell’anno – conferma la lentezza della ripresa del mercato italiano. Il 57% dei rispondenti segnala una riduzione delle vendite. Solo il 24% registra un incremento sensibile delle consegne. Il restante 19% dichiara stabilità.
Differente l’analisi del mercato estero. Le consegne destinate oltreconfine nei sei mesi successivi alla rilevazione risultano in crescita per il 68% delle imprese che partecipano all’indagine, a conferma del fatto che è la domanda straniera a sostenere il fatturato dell’industria italiana di settore.
“Per questa ragione – ha affermato Luigi Galdabini – occorre pensare di incentivare le imprese a internazionalizzarsi sempre di più. Consapevoli che lo spazio di manovra non è ampio, i costruttori hanno richiesto un provvedimento, già allo studio delle autorità di governo, che permetta l’abbattimento dell’IRAP, per la parte del costo del lavoro, pari alla quota di produzione che l’impresa destina alle vendite all’estero”.
“D’altra parte – ha aggiunto Alfredo Mariotti, direttore generale di Ucimu-Sistemi per Produrre – l’interesse delle imprese, anche straniere, per il mercato italiano resta alto come testimoniano i numeri di 28.Bi-Mu/Sfortec”.
Protagoniste della mostra sono 1.160 imprese, il 47% delle quali straniere che presenteranno il meglio della propria produzione su una superficie espositiva complessiva di 90.000 metri quadrati.
L’ampia e variegata offerta di macchine utensili, robot, sistemi di automazione e tecnologie per la produzione industriale in mostra a 28.Bi-Mu si concretizza nelle circa 3.000 macchine esposte, per un valore complessivo di 466 milioni di euro. Come da tradizione la manifestazione è arricchita da un fitto programma di eventi collaterali volti a valorizzare la partecipazione degli operatori presenti.
Oltre Quality Bridge, rassegna convegnistica dedicata a approfondimento di temi tecnici, 28.Bi-Mu/Sfortec ospita la speciale Mostra-Evento “Gli oggetti del vivere. Le tecnologie del fare”, dedicata a illustrare l’impatto delle macchine utensili nella vita quotidiana. Lo spazio, allestito all’interno del padiglione 18 su una superficie di oltre 400 metri quadrati, sarà animato quotidianamente da una serie di incontri, “90 minuti con…” aperti al pubblico, con alcuni personaggi di spicco del mondo dell’industria.
La mostra si apre, martedì 2 ottobre, ore 10.30, Sala martini, Centro Congressi Stella Polare, Centro Servizi Fiera Milano (Rho-Pero) con il convegno inaugurale incentrato sul tema “Industria e manifattura: il futuro di Italia e Europa oltre la crisi. Intervengono: il professor Claudio De Vincenti, sottosegretario allo Sviluppo Economico, Alberto Quadrio Curzio, professore Emerito Università Cattolica e Accademia Nazionale dei Lincei. Luigi Galdabini, presidente Ucimu-Sistemi per Produrre, Michele Perini, presidente Fiera Milano. Coordina i lavori Roberto Napoletano, direttore de Il Sole 24 Ore.