Dai dati dell’Agenzia Internazionale dell’Energia, si evince che la conduzione degli edifici è responsabile del 30% del consumo totale di energia finale e del 26% delle emissioni globali legate all’energia. Stringendo il campo all’Unione Europea, agli edifici è attribuibile il 40% del consumo di energia finale e il 36% delle emissioni di gas serra, inoltre il 75% degli edifici è considerato inefficiente sotto il profilo energetico. In tale contesto, la decarbonizzazione del parco immobiliare italiano risulta cruciale ai fini del raggiungimento degli obiettivi comunitari e richiede la messa in campo di importanti misure governative, all’interno delle quali rientra il Programma per la Riqualificazione Energetica degli edifici della Pubblica Amministrazione Centrale (Prepac). Trattasi della misura programmatica nella quale la PAC gioca il ruolo di apripista nel processo di trasformazione del parco edilizio nazionale verso un sistema ad alta efficienza energetica. Il Prepac viene istituito dal d.lgs. 102/2014 e s.m.i. e reca scadenza al 2030; i destinatari sono le autorità governative centrali e gli organi costituzionali; risulta volto alla riqualificazione, annuale, di almeno il 3% della superficie coperta utile climatizzata degli edifici della PAC; il coordinamento e monitoraggio dello stato di avanzamento del programma sono assegnati alla Cabina di Regia per l’efficienza energetica che è composta da: Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (alla presidenza), Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e Ministero dell’Economia e delle Finanze e si avvale del supporto tecnico-scientifico di Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile (Enea) e Gestore dei Servizi Energetici (GSE), che svolgono l’incarico di analisi istruttoria delle proposte progettuali. Il Decreto 16 settembre 2016, recante le modalità di attuazione del programma, prevede il confezionamento di proposte relative a interventi di efficienza energetica raccomandati dalla diagnosi energetica o dall’Attestato di Prestazione Energetica su edifici di proprietà e a uso della PAC, inclusi gli immobili periferici di cui all’applicativo Iper del Portale PA dell’Agenzia del Demanio. Il finanziamento stanziato è stato pari a 355 milioni di euro per il periodo 2014-2020, mentre trattasi di 75 milioni di euro/anno in riferimento al decennio 2021-2030. Si specifica che il 20% delle risorse disponibili è destinato ai progetti esemplari, ovvero quelli che prevedono, contemporaneamente, interventi sull’involucro e sugli impianti tecnici, e risparmi di energia primaria non inferiori al 50% dei consumi. Le PAC presentano le proposte, entro il 15 luglio di ogni anno e, quelle ritenute ammissibili dalla Cabina di Regia, a seguito degli esiti delle istruttorie condotte da Enea e GSE, vengono inserite nella graduatoria di merito e ammesse a finanziamento fino al 100% della spesa, nei limiti delle risorse disponibili annualmente e considerando eventuali cofinanziamenti. Nei primi 10 anni di attività del programma (2014-2023), sono state presentate 677 proposte. Al 2022, risultano finanziate 310 istanze, corrispondenti a una superficie riqualificata di circa 2,6 milioni di m2 , per un totale di 430 milioni di euro erogati e un dato medio, per proposta, pari a 1,4 milioni di euro. Al fine di sistematizzare le informazioni sui progetti del periodo 2014-2022, Enea ha implementato una banca dati relativa alle proprie istruttorie contenente le specifiche di 169 proposte finanziate relative a 340 edifici, per una superficie complessiva di circa 1,3 milioni di m2 e un valore di 253 milioni di euro. Gli sviluppi futuri potrebbero prevedere l’estensione del programma alle Pubbliche Amministrazioni Locali, in considerazione degli obblighi di risparmio energetico sempre più stringenti.