Una rivoluzione chiamata BIM (Building Information Modeling)

In Italia sarà obbligatoria dal 2019: è la prima piattaforma in grado di ottimizzare i processi di costruzione attraverso rappresentazioni virtuali

Pubblicato il 22 novembre 2017

Accelerazione dei processi di progettazione, ottimizzazione delle fasi di gestione, taglio dei costi e delle tempistiche di realizzazione, creazione di nuove figure professionali: il Building Information Modeling (BIM) si prepara a rivoluzionare il settore delle costruzioni. Sarà obbligatorio in Italia a partire dal 2019 ma in Europa è già stato adottato nel Regno Unito, Germania e Francia. Chi non si adegua ai nuovi standard rischia di essere tagliato fuori dal mercato.

Questi sono alcuni dei risultati dello studio di Roland Berger “Turning point for the Construction Industry – The disruptive impact of Building Information Modeling (BIM)” (Roland_Berger_Building_Information_Modeling_2017) basato su un sondaggio
realizzato su scala europea intervistando i principali protagonisti del mercato edile.

BIM ai raggi X
Ma che cos’è il BIM? Building Information Modeling (BIM) è una piattaforma in grado di raccogliere tutti i dati relativi a un edificio e di riprodurne una rappresentazione digitale completa. Consentendo a tutti coloro che partecipano alla sua costruzione di compiere un viaggio virtuale nella struttura già in fase di pianificazione e progettazione. Con il vantaggio di potere apportare modifiche o correggere eventuali errori in tempo reale. Inoltre, il BIM permette alle imprese coinvolte di ottimizzare le decisioni sui materiali necessari per la realizzazione del progetto stesso e in definitiva di ridurre gli sprechi.

Cosa dice la Legge?
In Italia sarà obbligatorio dal 2019 ma solo per i progetti dal valore superiore ai 100 milioni di euro. Tale soglia verrà progressivamente abbassata con l’obiettivo di arrivare entro il 2022 a una copertura totale per quel che concerne i nuovi edifici. Tradizionalmente, l’approvazione dei piani di costruzione, il calcolo dei costi e il coordinamento dei lavori vengono pianificati in diverse fasi della progettazione. Con il BIM, invece, tutto questo viene combinato in un’unica piattaforma, accelerando i processi di coordinamento e ottimizzando i tempi e costi di realizzazione.

Boom del mercato
I vantaggi della nuova tecnologia si riflettono anche nei numeri: come riportato dal Transparency Market Research il mercato delle applicazioni BIM quadruplicherà tra il 2014 e il 2022 passando da 2,7 a circa 11,5 miliardi di dollari a livello mondiale. L’evoluzione del processo di digitalizzazione costringerà i player del settore a rivedere e rinnovare i propri modelli di business. Il BIM, infatti, darà agli architetti e ai progettisti, la capacità di decidere quali fornitori di servizi e quali materiali utilizzare. Le scelte sui materiali e sui prodotti cominceranno molto prima, già nel processo di costruzione, e questo avrà un impatto anche sui fornitori stessi di materiali che vedranno ridursi la loro influenza decisionale.



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