Un linguaggio comune per i dispositivi connessi

Pubblicato il 18 novembre 2016

Il linguaggio che, a livello europeo, permetterà di gestire la domanda di energia nella casa intelligente è ora una realtà. Sviluppato e implementato dalle associazioni Energy@home e EEBus e integrato all’interno di Spine (Smart Premises Interoperable Neutral-messages Exchange), questo nuovo linguaggio è presente in questi giorni alla European Utility Week in corso a Barcellona e applicato come dimostratore a un energy manager che sovrintende il funzionamento di una batteria di prodotti connessi (un grande elettrodomestico, un caricatore di auto elettrica, un inverter per pannelli fotovoltaici e un contatore intelligente), simulando quindi lo scenario di una casa intelligente del futuro prossimo venturo.

L’impulso allo sviluppo di questo linguaggio comune è nato a partire da un progetto supportato dalla Commissione Europea per l’interoperabilità degli apparecchi elettrodomestici. Questo linguaggio può essere applicato a diversi protocolli, come Spine ad esempio, e permette la comunicazione fra dispositivi connessi, anche di marche diverse, con un energy manager domestico.

Nel momento in cui dispositivi connessi in questa configurazione saranno in grado di scambiare informazioni sarà possibile per l’energy manager ottimizzare l’impiego dell’energia in considerazione della disponibilità di fonti energetiche rinnovabili (inclusa la autoproduzione con i pannelli fotovoltaici) o delle migliori tariffe di mercato. Una possibilità, questa, che assumerà un valore crescente alla luce dello sviluppo delle smart grid e della Demand-response.

Energy@home è un’associazione senza fini di lucro fondata a Luglio 2012 da quattro grandi imprese italiane e che oggi comprende 23 associati (e-distribuzione, Indesit Company, Telecom Italia, Edison, Vodafone, Whirlpool, ABB, Assurant Solutions, Clevergy, Deutsche Telekom, Europ Assistance, Power Reply, Gemino, Gewiss, i-EM srl, IOOOTA srl, ISMB, MAC srl, NXP Semiconductors, Reloc, Renesas, STMicroelectronics, Urmet Group). Si tratta di un caso emblematico di positiva collaborazione tra aziende – sia concorrenti su medesimi mercati, sia appartenenti a settori differenti – che studiano assieme le tecnologie e le modalità per creare nuove opportunità di mercato e per costituire un “ecosistema” in ambito residenziale che miri all’efficienza energetica.



Contenuti correlati

Scopri le novità scelte per te x