Un 2008 difficile per l’industria elettrotecnica ed elettronica italiana

Pubblicato il 3 marzo 2009

“I consuntivi di chiusura d’anno per il fatturato industriale si sono mostrati decisamente peggiori rispetto a quelle che erano le attese, già negative, di Confindustria Anie – ha dichiarato Guidalberto Guidi, presidente di Anie – . Sulla media del 2008 (-4% rispetto al 2007) ha pesato un vero e proprio crollo registrato nel mese di dicembre (-10% rispetto al dicembre 2007)”.
L’elettronica resta fortemente penalizzata dalle performance degli apparati e sistemi per comunicazioni (-9% in media d’anno) e della microelettronica (-6%), quest’ultima in difficoltà per l’arretramento della produzione dei settori manifatturieri a valle. Nell’area elettrotecnica alle perduranti tensioni per gli elettrodomestici (-17% su base tendenziale in dicembre), si è aggiunta una repentina frenata per i comparti dell’elettromeccanica (-19% in dicembre) e dei cavi (-10% in media d’anno e -33% nel solo mese di dicembre).

Il progressivo indebolimento in corso d’anno delle vendite oltreconfine ha portato nel 2008 a una inversione di trend per le esportazioni settoriali (-6% in media d’anno; +2% nel 2007). Le vendite oltreconfine e, più in generale, i fenomeni di internazionalizzazione hanno rappresentato un motore decisivo della profonda ristrutturazione che ha interessato il tessuto produttivo nazionale dai primi anni Duemila.

“La portata globale dell’attuale incertezza congiunturale – continua Guidi – non sembra consentire alle imprese, diversamente dal recente passato, di compensare le difficoltà interne consolidando le opportunità di crescita oltreconfine”. Sono i comparti dell’elettrotecnica, che avevano mostrato tassi di crescita sostenuti nei due anni precedenti, a mostrare la contrazione più marcata nel 2008 (-6%). Su questo risultato pesano le perdite registrate dagli apparecchi domestici (-6%) e dall’illuminotecnica (-7%). Le vendite sui mercati esteri, volano della crescita del settore nell’ultimo biennio, risultano penalizzate dalle ampie dinamiche recessive sui principali mercati di sbocco, europei ed extra europei.

“In generale – conclude Guidi – il calo delle commesse desta grande apprensione per le sorti del settore nel 2009. Le difficoltà emergono soprattutto a fronte della frenata nella domanda nazionale di investimenti per le infrastrutture energetiche e di comunicazione. Le principali utility nazionali stanno operando tagli fino al 50% nei livelli programmati delle commesse e questo a grave danno dell’industria italiana fornitrice di tecnologie”.

Gli apparati e sistemi per comunicazioni hanno chiuso il 2008 con un calo degli ordinativi dell’11%, punta di un iceberg che sovrasta un crollo degli investimenti del 30% nel quinquennio 2002-2007. Il comparto dei cavi – eccellenza delle tecnologie made in Italy, primo in Europa per dimensione del fatturato aggregato e quinto esportatore mondiale – sta attraversando un periodo di grandi difficoltà: nel solo mese di dicembre il livello delle commesse ha registrato una frenata del 38% (-12% il consuntivo per l’intero 2008). Le difficoltà sul fronte delle costruzioni penalizzano ulteriormente la domanda interna di materiale elettrico, a cui si aggiungono forti tensioni a valle della filiera da parte delle società di installazione, in sofferenza per la stretta creditizia operata da alcuni istituti bancari.



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