Sandro Salmoiraghi è il nuovo presidente di Federmacchine

Pubblicato il 26 ottobre 2015
Sandro Salmoiraghi, presidente Federmacchine

Sandro Salmoiraghi è il nuovo presidente di Federmacchine. Già past-president di Acimit (associazione costruttori italiani macchine tessili) Salmoiraghi è stato eletto durante la riunione del 15 ottobre scorso per il biennio 2015-2016. Allo stesso tempo, Alfredo Mariotti, direttore generale di Ucimu-Sistemi per produrre, è stato riconfermato segretario generale.

Salmoiraghi, presidente di Salmoiraghi Automatic Handling succede a Giancarlo Losma, che ha guidato la federazione negli ultimi quattro anni. Il nuovo consiglio direttivo risulta composto quindi dal vice presidente Marco Calcagni, Acimga, e dai consiglieri Giorgio Colombo, Assocomaplast; Adelio Lattuada, Gimav; Giuseppe Lesce, Ucima; Flavio Marabelli, Confindustria Marmomacchine; Gabriella Marchioni Bocca, Assomac; Pierluigi Ponzoni, Acimac; Lorenzo Primultini, Acimall; Riccardo Rosa, Ucimu-Sistemi per produrre; Francesco Tieghi, Amafond. Federmacchine aggrega tredici associazioni di categoria in rappresentanza di tutti i settori afferenti al comparto:

Acimac macchine e attrezzature per ceramica; Acimall macchine per la lavorazione del legno; Acimga macchine per l’industria grafica, cartaria e affini; Acimit macchine per l’industria tessile; Amafond macchine e materiali per fonderie; Assiot, sistemi di trasmissione, movimento e potenza; Assocomaplast macchine e stampi per materie plastiche e gomma; Assofluid costruttori e operatori del settore oleoidraulico e pneumatico; Assomac macchine per calzature, pelletteria e conceria; Confindustria marmomacchine Assomarmomacchine macchine e attrezzature per la lavorazione delle pietre naturali; Gimav macchine e accessori per il vetro; Ucima macchine per confezionamento e imballaggio; Ucimu-sistemi per produrre macchine utensili, robot e automazione.

Con 4.600 imprese, 179.465 addetti, e una produzione attestatasi, nel 2014, a 36,7 miliardi di euro, quasi il 5% in più rispetto all’anno precedente, l’industria italiana costruttrice di beni strumentali contribuisce in modo determinante, con oltre 19 miliardi di euro, al saldo della bilancia commerciale del paese risultata in attivo di 42,9 miliardi di euro.



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