Robot collaborativi per migliorare la manutenzione

Pubblicato il 19 ottobre 2018

I tempi di inattività rappresentano uno dei problemi più seri del settore manifatturiero. Una recente ricerca dell’Enterprise Strategy Group (ESG) stima che i temi di inattività possono comportare per i produttori costi che si aggirano tra i 30.000 e i 50.000 dollari all’ora. Ci si chiede di quanto la nuova tecnologia riuscirà ad abbassare questa cifra per i produttori. Jonathan Wilkins, direttore marketing presso il fornitore di parti industriali obsolete EU Automation, spiega come i robot collaborativi possono migliorare la manutenzione in modo da ridurre questa cifra.

I guasti ai macchinari possono causare ingenti costi per i produttori. Possono impedire la produzione, ritardare gli ordini e aumentare i costi della manodopera.

Per ridurre il rischio di tempi di inattività, i produttori stanno introducendo una tecnologia più intelligente nell’officina di produzione. Ad esempio, le apparecchiature automatizzate possono aumentare la produttività, l’accuratezza e la flessibilità. Tuttavia i produttori devono considerare come sottoporre a manutenzione la nuova tecnologia in modo che i vantaggi si estendano nel lungo periodo.

I robot collaborativi (cobot) possono lavorare accanto agli umani per completare i compiti. Tradizionalmente, i robot industriali erano macchine di grandi dimensioni e ingabbiate con cui gli umani non potevano interagire dal momento che erano pesanti, inconsapevoli di ciò che li circondava e fonte di rischi per la sicurezza.

A differenza dei pesanti predecessori, i cobot sono facili da programmare e possono lavorare accanto alle persone. Sono inoltre provvisti di funzioni di sicurezza che ne consentono l’arresto o il rallentamento quando si trovano nei pressi di un umano. Tali funzioni riducono il rischio di collisione o la minaccia alla sicurezza.

Le aziende, dalle piccole e medie imprese (PMI) fino alle grandi società industriali, stanno acquistando i cobot per migliorare i propri flussi di lavoro.

I produttori possono usare un robot collaborativo per ottimizzare aree di produzione che risultano lente o inefficienti. In base all’applicazione, l’ingegnere può selezionare l’attrezzatura posta all’estremità del braccio. Il robot può operare utilizzando l’attrezzatura e reagire agli input provenienti dalla videocamera e dai sensori in tempo reale. I cobot possono anche tendersi verso altre macchine mentre lavorano vicino agli umani.

Dato che i cobot sono velocemente riprogrammabili, l’introduzione dei robot collaborativi aumenta la flessibilità. I produttori possono reagire rapidamente a qualsiasi calo nella produzione e trovare una soluzione, riducendo i tempi di inattività sul posto.

In gran parte, i cobot non vengono progettati considerando le capacità di manutenzione. Tuttavia, grazie alle funzioni integrate possono aiutare i tecnici a ridurre il rischio di tempi di inattività imprevisti.

I robot collaborativi sono costruiti per completare compiti complessi normalmente eseguiti dagli umani per aumentare l’accuratezza e ridurre la fatica. Di conseguenza, i tecnici possono usare i cobot per completare intricati compiti di manutenzione in ambienti pericolosi, ad esempio in caso di surriscaldamento eccessivo di un macchinario.

Le piccole e medie imprese del settore manifatturiero possono riscontrare i benefici della versatilità di un cobot. I robot collaborativi possono essere programmati e riprogrammati velocemente in modo che siano utilizzabili per varie funzioni, passando in modo facile e veloce da una funzione all’altra.

I produttori possono trarre vantaggio da questa flessibilità per collocare un robot collaborativo nel punto più opportuno della linea di assemblaggio, garantendo il massimo impatto sull’azienda. Le PMI devono considerare i robot collaborativi soprattutto per i compiti più limitati, ciò significa che possono essere aggiunti all’attuale infrastruttura piuttosto che sostituire l’intero sistema.

Il supermarket britannico online Ocado sta utilizzando i robot collaborativi per migliorare i propri processi di manutenzione. La società ha collaborato con i produttori per costruire il prototipo Armar-6, un robot autonomo e umanoide che aiuta gli ingegneri a ridurre il tempo impiegato per la manutenzione in officina. Armar-6 si avvale di un sistema a tre videocamere per rilevare e riconoscere umani e oggetti, del riconoscimento vocale per comprendere i comandi e di mani con pinze per afferrare gli oggetti.

I robot come Armar-6 stanno cambiando il nostro modo di interagire con le macchine. In futuro, questa relazione può potenzialmente crescere ancora di più. L’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico consentono ai robot di imparare durante il lavoro e di assumere le proprie decisioni.

Man mano che i cobot sperimentano di più, acquisiscono la capacità di riconoscere e anticipare i problemi, avvisando gli umani di qualsiasi potenziale guasto. I dipendenti o i robot possono quindi occuparsi della manutenzione sulla macchina prima che la produzione ne risenta. Questo è uno dei numerosi modi in cui i produttori possono migliorare la manutenzione preventiva in fabbrica, evitando di sostenere gli elevati costi per dotare lo stabilimento di una suite completa di apparecchiature nuove.

In futuro potrebbe essere possibile programmare un cobot per completare i compiti di manutenzione in modo indipendente in tutta l’officina di produzione. Essendo leggeri e privi di gabbie, i cobot possono essere montati su veicoli a guida autonoma (AGV) quindi possono muoversi liberamente per la fabbrica senza disturbare i lavoratori umani.

Una maggiore presenza di tecnologia in fabbrica potrebbe implicare un maggior numero di macchine a rischio di guasto. Tuttavia, le crescenti capacità delle tecnologie automatizzate come i robot collaborativi, possono migliorare i processi di manutenzione per ottimizzare definitivamente la produttività. Un giorno potremmo avere robot in grado di ripararsi da soli.



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