Nasce in Toscana la Pharma Valley: la firma al Mise

Molteni Farmaceutici, con Eli Lilly, Gsk e Kedrion, è tra le aziende farmaceutiche firmatarie dell’accordo, siglato a Roma, per dare il via a Pharma Valley: nascerà nell'area dell'interporto di Livorno la piattaforma logistica digitale per l'industria farmaceutica toscana

Pubblicato il 27 marzo 2018

Dieci soggetti pubblici e privati hanno firmato al Mise (Ministero per lo sviluppo economico) il Protocollo d’intesa per la realizzazione in Toscana, nell’area dell’interporto di Livorno, di una piattaforma logistico digitale a supporto delle industrie che operano nel settore delle scienze della vita e che permetterà di ottimizzare la catena distributiva dei farmaci prodotti in Toscana, e non solo. La Toscana è infatti la terza realtà farmaceutica italiana, grazie alle 300 imprese attive e ai 19 grandi stabilimenti, con un valore della produzione che raggiunge i 6 miliardi di euro l’anno (il 12% del totale nazionale) e che dà lavoro a circa 11.000 addetti.

A firmare l’intesa sono stati il ministro Carlo Calenda, il presidente della Regione Toscana, Enrico
Rossi, l’assessore all’urbanistica del Comune di Collesalvetti, Riccardo Demi, Gabriele Gargiulo in
rappresentanza dell’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno settentrionale, l’amministratore
delegato dell’interporto “Amerigo Vespucci”, Bino Fulceri, l’amministratore delegato di Toscana
aeroporti spa, Gina Giani. Le imprese farmaceutiche firmatarie sono: Eli Lilly, con il general manager per l’Italia, Ilya Yuffa; Kedrion SpA con il consigliere delegato Marialina Marcucci; Molteni Farmaceutici con l’amministratore delegato Giuseppe Seghi Recli; e un’altra importante impresa del settore. L’intesa nasce nell’ambito dell’iniziativa Toscana Pharma & Devices Valley, proposta a Regione Toscana dalla società di consulenza KPMG, e che ha visto coinvolte una trentina di imprese farmaceutiche presenti in Toscana, una parte delle quali ha poi deciso di sviluppare lo studio di fattibilità operativo e finanziario, che è alla base del protocollo firmato stamani.

Tutti insieme concorreranno alla realizzazione della terza e più innovativa piattaforma italiana, che troverà posto all’interno dell’interporto livornese “Amerigo Vespucci” nel Comune di Collesalvetti e che si aggiungerà a quelle già operative a Roma e Milano, così da colmare una lacuna che interessa l’intero centro Italia, con un significativo risparmio di costi (calcolati in 60 milioni di euro l’anno) e un sensibile beneficio sull’impatto ambientale connesso.

Si tratterà di un investimento da circa 60-80 milioni di euro, necessari ad attrezzare un’area di 125.000 metri quadrati di superficie, la metà dei quali verranno edificati, per realizzarvi tra l’altro 21.000 metri quadrati di magazzini con ambienti a temperatura controllata, adatti allo stoccaggio dei prodotti farmaceutici, con otto baie di carico e altrettante destinate alla spedizione delle merci e circa 6.000 metri quadrati di uffici. Una piattaforma con grandi capacità di espansione per servire eventuali altre aziende interessate, presenti nei molteplici settori delle scienze della vita, visto che potranno essere realizzati nuovi capannoni per ulteriori 20.000 metri quadrati di superficie.
Già significativa la capacità di immagazzinamento, stimata in 38.000 posti pallet iniziali, tre quarti dei quali capaci di tenere temperature tra i 15° e i 25° e un un quarto tra i 2° e gli 8°. Il 70% delle scorte riguarderà le materie prime e il confezionamento, il 30% i prodotti finiti, che verranno movimentati al ritmo di 52.000 pallet l’anno. L’80% è destinato a essere esportato e il 20% al mercato interno. Il 23% del totale sarà movimentato per via area, attraverso il vicino scalo pisano, l’aeroporto “Galileo Galilei”.

Il nuovo hub, dotato di magazzini automatizzati e robotizzati, punterà molto sulla digitalizzazione e darà lavoro, a regime, a 150-200 addetti tra i quali numerose saranno le professionalità altamente specializzate come ingegneri gestionali, informatici, manager della logistica, esperti di laboratori bio-farmaceutici.
Già delineato anche il percorso che porterà all’apertura della nuova piattaforma. Da oggi partono i 9 mesi destinati allo studio di fattibilità (che assorbirà 5 milioni di ore di ingegneria per la progettazione delle soluzioni innovative) e condurranno alla sottoscrizione di un contratto di rete tra le aziende private e che porteranno all’individuazione di un partner finanziario, e/o di uno per la costruzione, e di uno per la gestione logistica della piattaforma. Entro la fine di quest’anno si andrà infatti alla sottoscrizione di un Accordo di programma tra gli attuali firmatari, un documento con il quale si metteranno nero su bianco le necessità finanziarie e, con il supporto delle imprese promotrici, verranno definiti i requisiti essenziali di conformità e di funzionamento, anche in base ai flussi logistici che verranno messi a disposizione dalle stesse imprese per far partire il progetto.

Un secondo Accordo di programma, da firmare anch’esso nel 2018, riguarderà l’innovazione tecnologica a supporto dell’intera piattaforma logistica e potrà essere cofinanziato da Ministero e Regione. Poi serviranno 6 mesi per la progettazione esecutiva e per l’inizio dei lavori, che dovrebbe coincidere con la metà del 2019. Un anno e mezzo il tempo stimato per l’ultimazione di magazzini e piattaforma e inaugurazione prevista per il settembre 2020.
E già si ipotizza un possibile secondo polo logistico, in questo caso destinato alla gestione delle materie prime che servono ai siti produttivi presenti in Toscana. Si tratta di un polo che, secondo le ricerche condotte da Invest in Tuscany, l’ufficio della Regione Toscana per l’attrazione degli investimenti, potrebbe trovare collocazione in nuove aree in corso di urbanizzazione nel comune di Empoli.



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