L’era dei servizi

Dalla rivista:
Automazione Oggi

 
Pubblicato il 22 novembre 2001

Questo è l’ultimo credo professato da alcune grandi società, sia tra i fornitori di apparecchiature e di impiantistica, sia tra i produttori industriali.

Infatti, pare che molte aziende del settore manifatturiero siano sempre più spesso alla ricerca di servizi più che di prodotti.

Con il termine di servizio non si intende più solamente l’assistenza tecnica, la progettazione o la manutenzione di un impianto.

Si identificano, invece, tutta una serie di attività integrate tra loro, il più delle volte condotte in strettissima collaborazione tra cliente e fornitore, nell’ottica di valorizzare al massimo le proprie competenze specifiche.

Il cliente chiede al fornitore di risolvergli un problema e sta a quest’ultimo indicare con quali mezzi, con quali strategie, e con quali prodotti e subfornitori farlo.

Una testimonianza significativa di questa tendenza è l’evoluzione dei contratti relativi ai servizi di conduzione e manutenzione degli impianti, come per esempio quello siglato recentemente da Siemens e Solvay relativamente all’insediamento di Rossignano.

In questo caso è stata costituita appositamente una società dedicata che si occuperà sia della manutenzione generale, sia delle metodologie di conduzione e di intervento sugli impianti, per rendere le linee di produzione economicamente più redditizie.

L’approccio adottato è quello di considerare le attività di manutenzione per la loro capacità di creare valore economico, attraverso sia le diminuzioni di costo delle attività dirette di manutenzione in senso stretto, sia soprattutto attraverso l’aumento della disponibilità degli impianti ottenuta coinvolgendo tutte le parti in causa nella pianificazione e gestione degli interventi.

Secondo i proponenti di questi modelli, le aziende manifatturiere per avere successo devono concentrarsi su quello che sanno fare meglio, l’ideazione dei prodotti, le relazioni con i loro clienti, l’innovazione tecnologica.

Il resto è meglio che lo deleghino a società specializzate, che per ora si concentrano nelle operazioni di manutenzione e conduzione congiunta degli impianti, ma che per il futuro sperano addirittura di trasformarsi in intere fabbriche conto terzi a disposizione di chiunque.

Sembra uno scenario molto lontano, soprattutto nell’industria di processo, ma in alcuni settori industriali, come le produzione elettronica, succede già da tempo e le aziende completamente integrate verticalmente sono praticamente sparite nell’arco di un decennio, per essere sostituite da una struttura concentrata sulla progettazione e il marketing dei prodotti che si serve di terzisti esterni, gli stessi che lavorano anche per i suoi concorrenti, per la realizzazione fisica dei beni.