Le eccellenze del manifatturiero marchigiano a confronto ad Ancona

Pubblicato il 28 febbraio 2017

Il 22 febbraio, ad Ancona, le eccellenze Made in Italy marchigiane si sono espresse nel corso della tavola rotonda “Le 4 A del Made in Italy nel distretto marchigiano: abbigliamento, arredamento, alimentare e automazione”. Un incontro organizzato da Messe Frankfurt Italia nell’ambito del percorso itinerante che avvicina a SPS IPC Drives Italia, a Parma dal 23 al 25 maggio.

Per la ripresa del manifatturiero è necessario puntare sugli asset strategici che sono nel dna della regione: alimentare, arredamento e abbigliamento. I tre comparti rappresentano un totale di oltre 9.800 imprese nelle Marche (il 29% del totale delle esportazioni), unite a una indubbia capacità imprenditoriale e ad una profonda conoscenza dell’automazione elettrica che impegna, con riguardo alla produzione di macchinari speciali per impieghi industriali, quasi 300 imprese.

Nel suo intervento Michele De Vita, Segretario Generale Camera di Commercio Ancona, ha preannunciato l’arrivo di un bando con voucher di 300 mila euro per le startup innovative, sottolineando che l’ente sta proseguendo il cammino di adozione delle procedure informatizzate e telematizzate per rendere più agevole e veloce il rapporto con l’utenza.

Dopo Francesca Selva, Vice President Marketing and Events Messe Frankfurt Italia, che ha aperto i lavori presentando le novità della prossima edizione di SPS Italia, è salito sul palco Gabriele Caragnano, Partner PwC, che ha presentato l’iniziativa dello sportello per Industria 4.0 che sarà a disposizione dei visitatori in fiera. Qui sarà possibile fare una verifica rapida sulla base di una check list per controllare se il proprio investimento è idoneo ad accedere agli incentivi fiscali previsti.

Si sono quindi succeduti gli interventi sulle tecnologie. Andrea Ceccantini, direttore della logistica di Fileni, azienda marchigiana che si occupa di lavorazione delle carni di pollo, ha raccontato come la sua azienda ha affrontato l’impegnativo percorso di automazione della logistica di magazzino sottolineandone i vantaggi: meno costi, più ricavi, più margine e payback veloce. Simone Mengarelli, analista tempi e metodi di Lardini, ha raccontato come l’azienda, che produce abbigliamento, ha effettuato significativi investimenti per l’ammodernamento dei propri sistemi in tutti i reparti per ridurre frammentazione, i tempi a non valore e gli errori. Gian Marco Scavolini della Scavolini ha spiegato come la casa marchigiana si è sempre mossa in controtendenza effettuando investimenti sia in un sistema informatico integrato per gestire produzione, ordini e magazzini, sia in automazione hardware per la logistica e la produzione. Infine è intervenuto Alberto Carrotta, Automation manager di Biesse, azienda costruttrice di macchine per la lavorazione del legno e altri materiali che utilizza tecnologie innovative come ad esempio il cloud. Così le informazioni sulle macchine non restano più confinate in locale, ma diventano accessibili semplicemente da remoto.

I key note speech dei rappresentati delle eccellenze del territorio sono stati intervallati da tre panel moderati da Roberto Maietti, Strategic Advisor SPS IPC Drives Italia, con i protagonisti di alcuni rappresentanti di aziende fornitrici di soluzioni di automazione: ABB, B&R Automazione Industriale, Bosch Rexroth, IFM Electronic e Lenze; Cisco, Esa Automation, Mitsubishi Electric e SAP; Festo, Rittal, Schunk Intec e Yaskawa Italia.

La prossima tappa è prevista a Caserta, il 29 marzo, con la Tavola Rotonda dal titolo “Automazione 4.0: i distretti campani si raccontano”.



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