Fuochi d’artificio per le misure di processo

 
Pubblicato il 15 dicembre 2001

La piattaforma prelude a un cambiamento sostanziale nel modo di concepire e praticare le misure. La serie 3051S è la prima apparecchiatura la cui piattaforma scalabile permette la massima flessibilità e la miglior soluzione nelle misure di pressione, livello e portata in un unico strumento.

Re-inventare le misure di processo. L’obiettivo è ambizioso ma sembra proprio raggiungibile. Questa è l’impressione che hanno ricavato i partecipanti al lancio europeo della nuova Serie 3051S presentata a fine ottobre a Montreux (Svizzera) da Rosemount, una divisione di Emerson Process Management.

Più che un semplice dispositivo di prossima generazione, il 3051S rappresenta un metodo di misura radicalmente nuovo, con prestazioni e affidabilità migliorate grazie ad una piattaforma ad alta modularità in grado di garantire misure di processo accurate ad alta tecnologia migliorando la funzionalità, le prestazioni e l’economicità.

È il frutto di un progetto di ricerca avanzato, intrapreso considerando l’intero ciclo di vita della strumentazione esistente e la costante evoluzione delle necessità degli utenti; un programma ben coordinato, che ha saputo sfruttare al meglio le potenzialità e le sinergie di un grande gruppo industriale come Emerson, riuscendo a portare sul mercato una soluzione innovativa in tempi straordinariamente brevi: il progetto è stato avviato nel 1998 e già nel maggio 2000 sono iniziati i collaudi sulle installazioni pilota e i diciotto mesi di prove in campo, per arrivare puntualmente all’autunno 2001 con la prevista immissione sul mercato.

A fronte di un investimento dell’ordine dei 25 miliardi di dollari per ricerca, engineering e sviluppo, uno staff di tecnici molto motivati ha lavorato per tre anni presso la casa madre nel cuore del Minnesota, valorizzando una varietà di competenze, di genialità tecnologiche distribuite in tutto il gruppo a livello mondiale e riuscendo ad interpretare le aspettative e le esigenze di una ampia fascia di industrie di processo.

Storie di alta tecnologia

Un risultato che si comprende meglio se si considera la storia che ha guidato Rosemount verso la leadership del mercato della misura.
Una storia iniziata nel 1956, con l’avvio nei pressi di Minneapolis (Minnesota, Usa) di una società produttrice inizialmente di prodotti aerospaziali.

L’azienda è rapidamente cresciuta, sotto la spinta del programma spaziale americano; ma, nonostante il successo, agli inizi degli anni Sessanta coloro che erano alla guida della società hanno intuito che le aziende di strumentazione non avrebbero potuto sopravvivere con i soli contratti governativi.

Nel 1966, tre anni prima dell’allunaggio dell’Apollo 11, Rosemount ha adottato una strategia di diversificazione: utilizzando le conoscenze in campo aeronautico e assumendo funzionari esperti in strumentazione per il controllo di processo, ha iniziato a sviluppare prodotti proprio per l’industria di processo.

L’evento che ha trasformato l’azienda in uno dei principali fornitori mondiali di strumentazione e di automazione si è verificato alla fine degli anni Sessanta, quando Rosemount ha unito i significativi passi avanti nell’elettronica per applicazioni industriali, conseguiti grazie all’introduzione del segnale 4-20 mA, con l’esperienza nei sensori di temperatura e pressione acquisita nello sviluppo di prodotti aerospaziali.

La prima apparecchiatura nata dall’unione di queste due tecnologie è stato il Modello 444, destinato a diventare il trasmettitore di temperatura più venduto al mondo.

Nel 1969 ha poi introdotto il Modello 1151, che per trent’anni è stato lo standard industriale nelle misure di pressione grazie alla combinazione dell’elettronica 4-20 mA e della tecnologia capacitiva. Ad oggi, ne sono stati venduti più di 4,5 milioni di unità.

L’affidabilità dei trasmettitori Rosemount è stata, e sembra essere ancora oggi, l’elemento chiave del successo della società sui mercati industriali; basti pensare che, sulla base di tale affidabilità, molti clienti utilizzano ancora i trasmettitori Modello 1151 acquistati più di vent’anni fa.
Grazie alla continua crescita aziendale, Rosemount è ben presto diventata oggetto di attenzione di compagnie di maggiori dimensioni alla ricerca di acquisizioni nel settore dell’alta tecnologia, fra cui Emerson Electric Company: così, nell’agosto 1976, Rosemount è entrata a far parte di Emerson, diventando il nucleo centrale di una strategia tesa a creare la più grande azienda mondiale di strumentazione e automazione.

Nel corso dei successivi dieci anni, Rosemount ed Emerson si sono rafforzate anche attraverso acquisizioni strategiche di aziende leader nei rispettivi settori: ad esempio, nel 1979 Rosemount ha acquisito Uniloc, che ha rappresentato il primo passo verso la leadership nella produzione di strumentazione analitica di processo; nel 1984, Emerson ha acquisito Micro Motion Inc., un pionere nelle misure di portata Coriolis.

Si arriva al 1986, quando Emerson ha raggruppato formalmente tutte le sue società di strumentazione per fondare un’organizzazione che fosse veramente in grado di offrire ai clienti più soluzioni di ogni altro costruttore di strumentazione e di sistemi di controllo.

Questa organizzazione ha registrato una crescita esplosiva, raddoppiando i profitti e divenendo un’azienda da un miliardo di dollari nel 1989. A quel tempo, con l’introduzione sul mercato del trasmettitore Smart ad elevate prestazioni Modello 3051, stava iniziando una nuova era per la tecnologia di misura della pressione, grazie al design rivoluzionario e alle innovative tecniche di produzione: una nuova era contrassegnata dalla vendita, ad oggi, di oltre due milioni di unità nel mondo.

Nell’ottobre 1992, Emerson ha finalizzato l’acquisizione di Fisher Controls International Inc. e la susseguente creazione di Fisher-Rosemount.

La combinazione di Fisher Controls e Rosemount Inc. ha unito controllo, strumenti di misura e di analisi e valvole, permettendo all’azienda di diventare un fornitore globale per la gestione dei processi industriali.

Fisher-Rosemount si è posta ben presto come uno dei maggiori fornitori di strumentazione e di controllo, con sedi commerciali, produttive e di assistenza in più di ottanta Paesi.

Finalmente l’ultima tappa di questa storia di alta tecnologia: a partire dall’aprile 2001, per meglio evidenziare la propria espansione nell’offerta di servizi di ingegneria specifica, di consulenza e di gestione di progetto, Fisher-Rosemount ha cambiato il proprio nome in Emerson Process Management.

La nuova denominazione è stata introdotta in fasi successive e sottolinea la forte sinergia con la casa madre Emerson, che nel frattempo consolida la sua leadership in diversi settori ad elevato contenuto tecnologico, attestando il fatturato 2000 sui 15,5 miliardi di dollari.

Una presenza di valore

La posizione di primo piano di Emerson Process Management si spiega con la qualità e l’affidabilità dei prodotti e con la capacità di proporre soluzioni dove i vantaggi sono facilmente tangibili.

È il caso di PlantWeb, l’architettura innovativa per la gestione di processo lanciata nel 1996 e che è un po’ la bandiera tecnologica del gruppo.

Ormai i pareri degli utilizzatori sono sempre più concordi nel valutare i notevoli risparmi derivanti dalla sua adozione; e tra i clienti ci sono tutti i principali player in settori chiave del panorama industriale: chimica, Oil & Gas, energia, farmaceutica, alimentare, cartaria, ambientale.

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