AS_05_2019

Automazione e Strumentazione Giugno/Luglio 2019 EDITORIALE primo piano 9 l’Italia vanta competenze eccezionali, che la pongono ai vertici delle graduatorie mondiali di produzione ed esportazione. I costruttori italiani sono flessibili, creativi con grande innovazione e una offerta di un servizio, non soltanto di assistenza tecnica e manutentiva, ma di vera e propria consulenza globale. Queste imprese sono rappresentate da Federmacchine (www.federmacchine.it ) la federazione nazionale delle associazioni dei produttori di beni strumentali destinati allo svolgimento di processi manifatturieri dell’industria e dell’artigianato. Sono 13 le associazioni che sono inserite in questa federazione. Esaminiamo per alcune di loro la primaria presenza mondiale con i dati ad oggi disponibili. Secondo i dati pre-consuntivi del Centro Studi di Ucima (Unione Costruttori Italiani Macchine Automatiche per il confezionamento e l’imballaggio), anche nel 2018 il fatturato di settore lievita di altri 6,8 punti percentuali arrivando a sfiorare i 7,7 miliardi di euro. Nei dodici mesi del 2018 le vendite oltre confine hanno superato in valore i 6 miliardi di euro con un incremento del 6,6% sull’anno precedente. La capillare presenza internazionale resta elemento distintivo di un settore che porta le aziende italiane a misurarsi testa a testa coi competitor tedeschi su tutti i mercati mondiali. Una macchina su cinque venduta nel mondo è infatti italiana. Come emerge dai dati di preconsuntivo elaborati dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu- Sistemi per Produrre (Macchine utensili), nel 2018, la produzione è cresciuta a 6.900 milioni di euro, segnando un incremento del 13,4% rispetto all’anno precedente. Si tratta del quinto anno consecutivo di crescita e, in valori assoluti, del nuovo record per l’industria italiana di settore. I principali produttori mondiali sono nell’ordine: Cina, Germania, Giappone e Italia. Nel 2017 il commercio internazionale di macchine tessili (fonte Acimit) ha registrato un valore di circa 16,8 miliardi di euro, in aumento dell’8,7% rispetto all’anno precedente. La crescita media annua nel periodo 2013-2017 è stata pari al 2,9% in valori correnti. La Cina è stato il principale esportatore di macchine tessili anche nel 2017: alle spalle della Cina si posizionano Germania, Giappone e Italia, le cui esportazioni complessivamente costituiscono il 41% del totale mondiale. Nelle macchine per la lavorazione del legno (fonte Acimall): l’Italia mantiene la seconda posizione sfiorando il miliardo e mezzo di beni esportati, con una vastissima copertura dei mercati grazie a politiche di internazionalizzazione e la Germania mantiene la leadership superando i 2,2 miliardi di macchine esportate nel 2017, per lo più in virtù di mancanza di concorrenza in alcuni segmenti ; la Cina conferma la terza posizione. Il panorama è decisamente positivo per le aziende italiane che sono da sempre ai vertici mondiali nell’export. In tutti i settori (packaging, macchine utensili-tessili-lavorazione legno) e in altri non citati, l’automazione è un riferimento tecnologico di primaria importanza che permette ai costruttori di sviluppare soluzioni performanti e innovative in termine di efficienza, produttività, risparmio energetico, manutenzione e teleassistenza. L’automazione è la chiave del successo nell’export dei costruttori di macchine italiani per i processi manifatturieri. Nel settore dei beni strumentali, Costruttori beni strumentali: eccellenza Italiana Vice-presidente Anipla-Milano Carlo Marchisio

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