AS_02_2021

BREAKING NEWS primo piano 10 Marzo 2021 Automazione e Strumentazione A CURA DELLA REDAZIONE SCENARI Una strategia europea per i farmaci essenziali Aschimfarma, l’Associazione di Federchimica che rappresenta in Italia i produttori di principi attivi farmaceutici, ha recente- mente rilasciato un comunicato in merito alla strategia farma- ceutica nella UE. “L’Italia è il primo Paese europeo per numero di imprese pro- duttrici di principi attivi farmaceutici, con oltre 72 aziende per 109 siti produttivi e una quota export pari all’85%. Qualità e sicurezza nella produzione, attività di ricerca e innovazione ben superiore alla media manifatturiera, rispetto dell’ambiente sono sempre stati i criteri distintivi dei produttori italiani; tutti fattori che, in questi anni, ci hanno consentito di rafforzare la nostra immagine e resistere agli attacchi da parte dei Paesi asiatici. Certo, bisogna fare ancora di più”. Così Paolo Russolo, Presi- dente di Aschimfarma, accoglie e rilancia con forza la propo- sta dell’European Fine Chemical Group (EFCG) al meeting della Commissione europea per una nuova strategia farmaceutica nella UE, svoltosi a Bruxelles. Attualmente la filiera europea dei medicinali dipende per oltre il 74% dalle forniture provenienti dall’Asia. Durante l’epidemia di Covid-19 è emerso in modo lampante che questa condizione mette a rischio i sistemi sanitari europei. La filiera farmaceutica è globale e complessa: per produrre il farmaco finale, sia pre- scritto dal medico sia acquistabile liberamente in farmacia, ser- vono materiali di partenza, ovvero ingredienti farmaceutici attivi (API) ed eccipienti provenienti da tutto il mondo. In passato l’Europa era il fulcro globale per lo sviluppo e la pro- duzione di medicinali, ma ha gradualmente perso la sua impor- tanza, acquisita da altre regioni del mondo. La conseguente forte dipendenza dell’Europa dall’Asia negli ultimi anni ha aumentato il verificarsi di carenze di medicinali essenziali, costituendo un rischio per la sicurezza sanitaria dei pazienti europei e impo- nendo un pesante fardello ai sistemi sanitari. EFCG plaude all’iniziativa della Commissione, che ha come chiaro obiettivo strategico l’autonomia dell’industria sanitaria europea. È necessario dunque avviare un dialogo strutturato per identificare gli aspetti di vulnerabilità della catena di fornitura farmaceutica europea e proporre soluzioni adeguate per affron- tare le sfide future in modo più indipendente. “Dobbiamo coor- dinare i nostri sforzi”, prosegue Russolo, “per una produzione solida, affidabile, competitiva e sostenibile”. Tanto più che altre parti del mondo si stanno organizzando per garantire la propria sovranità sanitaria. Stati Uniti, Cina, India, Giappone hanno adottato misure concrete per ridurre drastica- mente la loro dipendenza da altri continenti, facendo affida- mento sui produttori locali. “L’autonomia sanitaria dell’Europa dipenderà in gran parte dalla sua capacità di mantenere e sviluppare la sua base industriale esistente, nonché di investire in tecnologie innovative e soste- nibili. Le nostre imprese”, conclude Russolo, “si impegnano ad accettare questa sfida e lavoreranno a stretto contatto con la Commissione Europea e lungo l’intera catena del valore per cre- are le condizioni per migliorare la resilienza del sistema sanita- rio europeo. È proprio in questa direzione che le principali asso- ciazioni farmaceutiche della supply chain italiana (Federchimica Aschimfarma, Egualia e Farmindustria) si sono subito attivate, presentando il ‘Progetto per il reshoring di farmaci e principi attivi farmaceutici in Italia’ coordinato dal Cluster Alisei”. MERCATI Crollo della produzione industriale 2020 Secondo i dati diffusi dall’ISTAT, l’indu- stria italiana delle tecnologie, Elettro- tecnica ed Elettronica, rappresentata da Federazione ANIE chiude il 2020 con una diminuzione cumulata dei livelli di attività industriale del 9,6% (-12,1% la corrispon- dente variazione registrata dal manifattu- riero). È il secondo peggior risultato degli ultimi venti anni dopo il crollo registrato nel 2009. Il calo marcato accomuna le due macro aree dell’Elettrotecnica (-8,9%) e dell’Elettronica (-13,3%). Giuliano Busetto, Presidente ANIE, ha commentato “Il graduale recupero nell’ultimo trimestre dell’anno non ha compensato le perdite nei livelli di attività industriale del- la prima parte dell’anno. -10,9% nel periodo gennaio-marzo e -26,4% nel succes- sivo trimestre rappresentano la più evidente conseguenza del lockdown primaverile che ha fermato le attività con la sola eccezione di quelle essenziali”. Guardando al solo mese di dicembre 2020, nel confronto con il mese di dicem- bre 2019, si rileva un andamento di segno positivo della produzione industriale (+5,3%; -2,2% la corrispondente variazione nella media del manifatturiero nazio- nale). Nel confronto congiunturale, a dicembre 2020 rispetto a novembre 2020, l’industria Elettrotecnica ed Elettronica ha evidenziato una flessione dei livelli di produzione industriale dello 0,9%. Con riferimento alle attese per i successivi mesi, il recupero rilevato nel mese di dicembre dovrebbe trovare conferma anche nel mese di gennaio 2021, sulla base di un portafoglio ordini che nell’ultimo trimestre del 2020 ha ridotto il tasso di ca- duta che ha caratterizzato i mesi precedenti. Le dinamiche dei settori Anie restano tuttavia legate a un contesto economico di grande incertezza e dipendente dall’evo- luzione della pandemia. L’Italia è il primo Paese europeo per numero di imprese produttrici di principi attivi farmaceutici Il -10% della produzione industriale 2020 è il secondo peggior risultato del ventennio, dopo il crollo del 2009

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