Effinciency_and_Environment_05_2018

9 Efficiency & Environment - Maggio 2018 editoriale È di pochi giorni fa la notizia di una segnalazione da parte dell’Auto- rità Garante della Concorrenza e del Mercato (AS1490, bollettino n. 11 del 26 marzo 2018) relativa alla “Concessione di contributi alle PMI per la realizzazione di un piano di investimen- to aziendale di efficientamento energetico” emanato dalla Regione Campania. L’incentivo economico sarebbe rivolto alle PMI subordinando tale concessione a quelle imprese, che non ricadendo nell’ob- bligo di diagnosi energetica ai sensi del D.lgs. 102/14 avessero comunque realizzato l’audit seguendo gli stessi criteri previsti dal citato decreto, ovvero in conformità all’al- legato 2 o alle norme tecniche UNI CEI EN 16247-1-2-3-4. In conformità ai criteri appena citati il bando aveva vincolato l’esecuzione dell’at- tività di diagnosi ai soggetti titolati allo svolgimento degli audit energetici per le imprese obbligate ovvero citando testual- mente quanto previsto dal bando regionale: “ Le diagnosi energetiche dovranno essere obbligatoriamente condotte dai soggetti di cui all’art. 8 del D.lgs. 102/2014, ovvero so- cietà di servizi energetici (Esco), esperti in gestione dell’energia (EGE) o auditor ener- getici, certificati da organismi accreditati ai sensi dell’articolo 8, comma 2 del D.lgs. n.102/2014 ”. Ed è proprio quest’ultimo aspetto su cui l’Autorità ha puntato il dito specificando che “ l’estensione dell’obbligo anche alle PMI de- stinatarie degli incentivi pubblici, di avva- lersi per le diagnosi energetiche di soggetti certificati da organismi accreditati ai sensi dell’articolo 8, comma 2 del D.lgs. n.102/2014, subordini l’ammissibilità dei progetti di effi- cientamento per queste imprese a un requi- sito ulteriore rispetto a quanto previsto dal dettato normativo. Ne deriva una distorsio- Iniziativa virtuosa ne della concorrenza poiché la previsione ha il concreto e immediato effetto di limitare l’accesso all’offerta di servizi di diagnosi energetica per tali imprese. La previsione appare, altresì, idonea a restringere la scelta delle PMI sui soggetti che possono realizzare la diagnosi, con possibili ricadute sugli oneri di acquisizione dei servizi. Tale requisito risulta, peraltro, sproporzionato e ingiustificato ”. Alla luce di quanto espresso dall’Autorità, emergono alcuni dub- bi sulla capacità da parte di un’importante istituzione nazionale di garantire coerenza ed equilibrio verso indicazioni normative prove- nienti da differenti fronti. In primo luogo la stessa Direttiva Europea 2012/27/UE, da cui origina tutto questo tema, all’art.8 cita “ Perché sia raggiunto un livello elevato di competenza tecnica, di obiettività e di attendibilità, gli Stati membri assicurano, laddove lo ritengano ne- cessario, la disponibilità di sistemi appropriati di qualificazione, ac- creditamento e/o certificazione per i fornitori di servizi energetici, di diagnosi energetiche e delle misure di miglioramento dell’efficienza energetica ”. In aggiunta in ambito nazionale si può far riferimento alla legge 4 del 2013 relativa alle professioni non regolamentate che preveda la tutela dei consumatori, promuovendo la conoscibilità e garantendo la trasparenza del mercato dei servizi professionali; in questo caso la professionalità dovrà far riferimento a norme tecniche in grado di specificare il ruolo e le competenze previste dall’erogatore del servi- zio, che nello specifico esistono in Italia da quasi dieci anni: UNI CEI 11339 per gli EGE e UNI CEI 11352 per le Esco. Sicuramente pensare di tenere il bacino di potenziali fornitori aperto in maniera incontrollata, sperando nell’autoregolamentazio- ne del mercato, darebbe come unico vantaggio il prezzo finale del servizio, ma a quale prezzo? Tenendo conto che questo tipo di ser- vizio deve essere caratterizzato da un livello elevato di qualità. Non è affatto semplice fare efficienza energetica e richiede un lavoro di base molto attento e preciso, diversamente ogni azione che si vuole mettere in atto rischia di essere un fallimento. Alla luce di queste considerazioni e tenendo conto che la segna- lazione era rivolta a un’iniziativa in cui è prevista la concessione di fondi pubblici probabilmente si dovrebbe premiare la Regione Cam- pania, chiedendo alle altre Regioni di prendere spunto da questa ini- ziativa virtuosa. Michele Santovito Comitato Tecnico di Efficiency and Environment, Automazione Oggi, Fieldbus&Networks

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