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GIUGNO-LUGLIO 2020 AUTOMAZIONE OGGI 423 30 AO istantanea scattata da Fortune Business Insight alla vigilia dell’emergenza Covid-19 valutava il mer- cato globale dell’Automa- zione Industriale nel 2018 in 157 miliardi di USD, con previsioni di sviluppo al 2026 fino a 297 miliardi di USD e un tasso annuo di crescita composto dell’8,4%. Il mercato dei sensori, fondamenta dell’IIoT, era atteso crescere con un Cagr del 9,5% nel periodo 2019-26. Impres- sionanti poi i dati relativi all’Intelligenza Artificiale: 202,5 miliardi di USD entro il 2026, con un Cagr del 33,1%, a fronte di una valutazione del mercato dell’AI nel 2018 di poco più di 20 miliardi di USD. L’impatto della pandemia È di marzo 2020 lo studio di Global- Data dedicato all’impatto di Sars-Cov-2 sull’automazione industriale. Prima del diffondersi in tutto il mondo del virus, il settore non versava in uno stato di salute florido. La riduzione degli investimenti e il calo generalizzato della produzione manifatturiera globale, unite alle incer- tezze derivanti dalla situazione geopoli- tica e macroeconomica internazionale, hanno portato alla luce una situazione ben diversa dagli anni di sostanziale cre- scita sperimentati fino al 2018. La chiu- sura di fabbriche e attività prima in Cina, poi in Europa e negli Stati Uniti e India ha dimostrato che, se la forza lavoro umana resta a casa, la produzione si ferma. Me- ticolous Research stima che l’impatto della crisi sul mercato dell’automazione industriale comporterà una contrazione del 7-8% per il 2020. “Quando l’emer- genza sarà passata, Covid-19 sarà servito ad accelerare finalmente gli investimenti in automazione” nota David Bicknell, analista di GlobalData. “Ma ci vorrà un po’ di tempo”. Quanto tempo? La sentenza emessa dal Fondo Monetario Internazionale non ammette esitazioni: le stime parlano di un crollo del PIL di oltre il 9% per l’Italia, con previsione di rimbalzo del 5% nel 2021. Almeno 170 Paesi chiuderanno l’anno con il segno negativo. La neces- sità di uno shock economico e di un’i- niezione di liquidità e fiducia con misure di bilancio e azioni monetarie mirate al sostegno delle imprese è più che mai urgente. Urgenza e incertezza: questo il sentiment diffuso. Investire in robot L’imperativo è colmare il divario produt- tivo, e la risposta a questa esigenza può venire soprattutto dalla necessità di in- vestire in automazione per rendere linee e isole più veloci, sicure ed efficienti, e per contrastare eventuali future chiusure degli impianti. Protagonista annunciato da più parti di questa rinnovata spinta all’automazione è la robotica. Grazie al fatto che possono operare non presi- diati, robot industriali e cobot assicurano la business continuity anche in caso di shutdown delle attività lavorative. Senza dimenticare le questioni relative a paten- tino di immunità, distanziamento sociale, sanificazione degli ambienti e rischio di malattia del personale. La International Federation of Robotics stima si raggiun- geranno 584.000 di robot installati nel 2022 (erano 422.000 nel 2018). I robot collaborativi rappresentano ancora una percentuale molto bassa del totale (3,24% nel 2018); ma la crescita è rapida: +23% rispetto all’anno precedente. Focus sull’automazione in Italia Con le sue 100 aziende associate e la pubblicazione annuale dell’Osservatorio dell’Industria Italiana dell’Automazione, Anie Automazione fornisce una detta- gliata fotografia del settore in Italia. I primi dati diffusi dell’Osservatorio 2020 eviden- ziano come il 2019 sia stato un anno di recessione rispetto ai 7 anni precedenti; nel preconsuntivo, il 2019 segna infatti L’ PANORAMA La ‘fase 2’ dell’automazione Covid-19 sta letteralmente riscrivendo le regole del mondo dell’industria, mettendo le imprese dinanzi a un punto di svolta: per progredire è ora più chemai necessario investire in automazione. La questione non è più differibile Martina Moretti Foto tratta da www.pixabay.com

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