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GENNAIO-FEBBRAIO 2020 AUTOMAZIONE OGGI 419 32 AO embra proprio che una volta messo in moto, e abbia raggiunto una soglia tecnologica ‘critica’, com’è avvenuto e sta avvenendo nell’universo digitale, il progresso non si possa più arrestare. Perfino qui da noi, con tutti i ritardi infrastrutturali che da decenni contraddistinguono il nostro Paese. Benché l’Italia, paragonata a molti altri nostri vicini europei, attraversi in- fatti un periodo tutt’altro che fiorente, con una popolazione a crescita quasi zero, e con una crisi economica dovuta anche a un sistema politico stagnante, c’è anche qui una corrente di rinnova- mento inarrestabile che ingloba in sé il ‘cambiamento’ nel presente e nel futuro prossimo. È il mondo delle start-up. Come riportano i puntuali monitoraggi del Ministero dello Sviluppo Economico, le start-up in Italia sono in crescita co- stante, trainate da un indomito impe- gno di ricerca e da una grande fertilità creativa. Al Nord la loro fioritura spicca maggiormente in Lombardia, seguita dall’Emilia Romagna. Nel sud Italia in- vece svetta la Campania. Il 70% di queste giovani aziende si occupa di produzione informatica, digitale e hi-tech, ma c’è un’altra fetta di mercato che presta par- ticolare attenzione alla sostenibilità am- bientale, all’energia green, all’economia circolare e alla mobilità sostenibile, con le start-up cosiddette ‘green’ che lavo- rano nel rispetto delle nuove esigenze del mercato globale, dei cambiamenti climatici e della produzione responsabile. In tutto questo, un particolare e impor- tante processo di sviluppo e ammo- dernamento lo sta vivendo il settore dell’agricoltura. Pur ancora lontani dal poterlo definire un’agricoltura 4.0, il set- tore agroalimentare sta rinascendo sotto molteplici aspetti. Avvantaggiandosi di una tecnologia che consente agilmente di incrociare dati, monitorare il territorio e gestire al meglio i fattori climatici e coltu- rali, si è sempre più in grado di stabilire in anticipo e con precisione il volume delle irrigazioni e il fabbisogno nutritivo delle coltivazioni, di identificare infestanti e prevenire patologie, risparmiando così tempo e risorse, ma soprattutto miglio- rando la qualità del lavoro e, importantis- sima, quella dei prodotti. È infatti proprio grazie all’innovazione digitale che quello agroalimentare è diventato il settore più competitivo per l’Italia, che oggi rivede finalmente nell’agricoltura un punto stabile della propria economia e una leva strategica per l’occupazione. E a tal riguardo, un dato molto interessante è che a lanciare e sviluppare questi tipi di start-up siano sempre più spesso ragazzi under 30, i quali riescono a coniugare così la propria generazionale passione per la tecnologia e il digitale con l’affezione al proprio territorio e alle risorse naturali. Dall’incubatore alla start-up Ma come nasce una start-up, e quali sono i primi passi di una realtà che vuole entrare in un mercato mondiale e inter- connesso sempre più competitivo, cre- S Lucilla La Puma PANORAMA L’Italia delle start-up Quante sono le start-up in Italia? Una fotografia abbastanza impressionante ci arriva da StartupItalia Open Summit che ha visto la presenza di più di 1.000 start-up, vere eccellenze che rappresentano un tessuto imprenditoriale vivace Foto tratta da pixabay.com
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